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venerdì 22 nov
  • CHIama, Palermo?!, la camurria social dei palermitani

    CHIama, Palermo?!, la camurria social dei palermitani

    Salve a tutti voi palermitani e no…..teste pensanti e teste parlanti della nostra amata città.
    Oggi vorrei proporre ma anche suggerire a tutti voi una mia idea che sento di poter condividere con chi si riscopre di buona volontà ed iniziativa costruttiva.
    È da anni che macino e rimacino una certa idea visionaria per la quale purtroppo io non ho i mezzi, la competenza o le conoscenze giuste per poterla sviluppare e così ve ne faccio dono.
    Chi ha le capacità potrà svilupparla, plasmarla e renderla qualcosa di valido, si spera.
    Allora ciancio alle bande: ecco qua….
    Spesso in giro per Palermo veniamo a conoscenza o viviamo determinate problematiche derivanti da servizi inefficienti o degrado urbano, i quali sempre arrecano danno, gira e rigira, alla collettività.
    Magari un cittadino di buona volontà si informa, chiede a chi di competenza, se ne ha la voglia e si sente rispondere con tanti “non so”, “vedremo”, “ci devono lavorare” ecc. che vengono rimpallati da un ufficio all’altro e da un ente all’altro.
    Quel cittadino si ritrova solo e non supportato ed alla fine si arrende impotente.
    Allora ho pensato ma perchè non teniamo in contatto tutti questa gente scontenta ed amplifichiamo la loro voce?
    Ok ci sono i vari blog….bla bla…..si scrive, si commenta….poi passano i giorni ed il post non si legge più e finisce la forza di internet e l’amplificazione si rompe.
    Invece ci vuole una rubrica che si mette a camurria….a chiattidda…..che rompe davvero tanto è amplificato.

    Vi faccio un esempio: c’è una buca in via Pinco pallino….chi è l’ufficio/ente competente?….ufficio Calia & simensa…..allora si posta la foto nella rubrica con la descrizione ed i recapiti dell’ufficio.
    Gli iscritti inizieranno a contattare l’ufficio segnalando la buca ed ognuno di loro pubblicherà un messaggio (con data e orario) scrivendo la risposta ricevuta.
    Se la risposta sarà evasiva o scaricante barile allora partirà il secondo, il terzo, il quarto ….ecc……ci metteremo tutti a camurria fino a quando quell’ufficio sarà così tartassato da legittime lamentele che dovrà intervenire sulu sulu p’un ni sientiri chiù.
    E cos’ via per ogni disservizio o problematica della città.
    Con un applicazione apposita o anche senza si pubblicherà la foto o il video e tutte le persone con solidarietà contatteranno chi di competenza fino a quando non saranno intervenuti.
    Ovviamente la rubrica sarà seguita da un moderatore che dovrà capire cosa si può scrivere e fino a quando continuare la camurria valutando se la lamentela è ancora dovuta o meno.
    Questo tipo di blog potrebbe essere utilizzato per tutte le città siciliane ed italiane: CHIama, Catania?!, CHIama, Napoli?! ecc. ecc.
    Diventerebbe una sorta di facebook che tiene in contatto persone che si vogliono confrontare con solidarietà ed in tempo reale sulle varie problematiche della loro città.
    Non escludo che con questo nome e con la gente che supporta la rubrica possano nascere dei movimenti civici da candidarsi nei rispettivi comuni. Ma questa è una storia più delicata.

    Ecco qua l’idea grezza e semplice che secondo me ha del potenziale se sviluppata dalle persone giuste.
    Se la ritenete valida fate pure…….basta che nella rubrica scrivete “…da un idea di Russo Luca” ahahah ma anche no….fate voi…..dobbiamo spremerci la mente e proporre…parlare…aiutiamoci a vicenda per migliorare le cose….ma soprattutto condividiamo con solidarietà ed onesta……quello che non va lo dobbiamo sistemare insieme.

    Palermo
  • 2 commenti a “CHIama, Palermo?!, la camurria social dei palermitani”

    1. In quest’epoca in cui tutti scrivono ma nessuno legge, l’autore rilegge mai ciò che scrive?

    2. Non è il caso di scrivere “da un’idea di… ” perché questa “sua idea” e persino “inflazionata”… esistono decine di gruppi di questo tipo nei social. Cosa hanno ottenuto ? Niente. Lamenti ammatula; a Palermo è necessaria, indispensabile ed inevitabile (se si volesse e sapesse realmente cambiare) una vera rivoluzione, maniere forti. Ma il problema delle rivoluzioni è che i cervelli che dovrebbero sostituire lo stato attuale sono gli stessi, ovvero muntati arriviaissa e con l’aggravante di una presunzione atavica che non corrisponde a nulla di concreto. Ecco perché in alcune epoche del passato ad ogni rivoluzione (spesso orchestrate da interessi forestieri) si andava alla ricerca forsennata per offrire il Regno a un nuovo padrone forestiero. Spero di essere stato chiaro… anche nei sottintesi.
      P. S. anzi, alcuni amministratori di gruppi social, simili ai suddetti indicati, hanno ottenuto qualcosa: avendo agito come una sorta di “contro potere”, per renderli innocui sono stati “recuperati”, assorbiti, con promesse di ruoli, dal potere che contestavano… nel migliore dei casi; perché è lecito il sospetto che questa fase successiva fosse premeditata (alla faccia degli ingenui e puri aderenti ai gruppi)

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