La giusta strategia per una differenziata differente
Ogni giorno cammino per le strade del mio comune e mi rendo conto che questo luogo rappresenta tutta la Sicilia, un’intera regione racchiusa in un paese ma solamente la parte peggiore della nostra mentalità e delle nostre storiche cattive abitudini.
Ogni giorno cammino tra immondizie sparse per strada che svolazzano leggere e tra sacchi variopinti che ormai fanno parte dell’arredo urbano.
Ma cosa c’è che non va nelle nostre abitudini e convinzioni per non preoccuparci del decoro pubblico? Perché la munnizza che produciamo non fa la strada giusta ma invece per strada ci resta?
Tante le risposte che si perdono nella storia e nella società che si è sviluppata in essa ma quella risolutiva che dovrebbe cancellare ogni domanda da anni si trova nella differenziata, miraggio miracoloso che avrebbe dovuto convertire le nostre menti.
Una giusta e santa religione la differenziata verso la quale molti si dimostrano diffidenti e si professano atei.
La differenziata richiede impegno e sacrificio ma soprattutto un innaturale e sconosciuto senso del rispetto del bene comune.
Insomma a noi siciliani, non per male, viene difficile assai incarnare questi mitici valori morali.
Inutile disquisire sui perché e percome storici che hanno forgiato questo rifiuto atavico della condivisione e preservazione dei beni pubblici.
Sta di fatto che molti di noi mal digeriscono la differenziata.
Non voglio giustificare chi non vuole partecipare alla differenziata e quindi chi non vuole condividere l’idea di un comune pulito e che ottimizza costi salvaguardando la natura.
Ma d’altra parte penso che se una strada, seppur giusta e migliore, diviene impervia da percorrere per motivazioni terze, allora si dovrebbe ipotizzare o riflettere su una strada alternativa.
È solo questione di strategia e non questione di comodo.
L’attuale strategia della differenziata vede degli operatori comunali (o no) con dei mezzi comunali (o no) che ogni giorno firriano case case e scaliano in variegati e sparpagliati contenitori raccogliendo sacchetti più o meno ben siggillati con dentro il genere di munnizza stabilita dal calendario della raccolta.
Prima di ciò il cittadino-utente si sarà premurato di aver ben diviso, durante i giorni passati, la munnizza prodotta destinandola nei vari minicontenitori sparsi per casa nei punti piu assurdi.
Ho visto persino sacchetti, scommetto puzzolenti, stesi nei cordini del balcone in attesa della sua giornata sul calendario.
Ma non sempre questa strategia è ben seguita e accettata dal quel cittadino-utente.
Appunto spesso ci vuole impegno e sacrificio.
Conosco gente che per lagnusia o per incompatibilità con il disordine dei minicontenitori e la puzza del loro contenuto fa vari km per andare a buttare la spazzatura in altri comuni dove non c’è la differenziata, altri si portano la munnizza al lavoro e la distribuiscono nei vari cestini e quando non lavorano qualcuno va a fare la stessa cosa al posteggio del centro commerciale!
Questo è ciò che accade in alcune realtà dove trova delle difficoltà la strategia della differenziata porta a porta.
Per non parlare della gente che butta sacchetti, farciti di tutto, così ai bordi delle strade o accanto ai contenitori di altri condomini.
Allora, dico io, perchè non provare una differenziata differente?!
Immaginate che in un qualsiasi paese del palermitano (ma anche in città) si crei un bel locale che faccia da centro raccolta per la spazzatura da differenziare e che per ogni kg di questa si corrisponda al cittadino-utente qualcosa come punti o beni materiali.
Io non sono né un economo e nemmeno un assessore ma ribadisco e sono sempre più convinto che potrebbe essere una strategia migliore e soprattutto più conveniente.
Non servirebbero ne operai e nemmeno mezzi per la raccolta, quindi risparmio e migliore ottimizzazione delle risorse.
Basta avere un locale e del personale ricollocato lì.
Il cittadino-utente lagnuso o volenteroso sarebbe certo più motivato nel fare la differenziata e potrebbe recarsici quando vuole,non ci sarebbero più contenitori stracolmi di munnizza che poi svolazza per le strade ma sopratutto avremmo trovato una strategia migliore.
Vi sembra difficile da attuare? Perché?
Mah, io non voglio avere dubbi e non voglio pensar male ma fico che anche la differenziata porta a porta sembrava difficile ma resiste e sopravvive a modo suo e in molti comuni.
La mia proposta è solo un modo alternativo cucito addosso a determinate realtà e determinati comportamenti.
Quella contro la munnizza è una battaglia, una battaglia contro noi stessi e per vincere bisogna cercare e trovare la giusta strategia.
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