Chiude Mosaicoon
Startup Italia riporta una notizia che lascia una grande tristezza: Mosaicoon, una startup simbolo della Sicilia, chiude.
Ieri, passando dall’ultima sede a Isola delle Femmine, avevo visto chiusi i cancelli attorno alle 18:00 ed è stato un brutto presagio di chiusura. Nelle ultime settimane era stata una emorragia di dipendenti, anche quelli storici. Non hanno abbandonato la nave fino alla fine Ugo Parodi, che anni fa mi venne a trovare per raccontarmi della sua idea e ha anche scritto su Rosalio, Marco Imperato, Pietro Sorce.
I fortunati round di finanziamento e i tanti premi non sono bastati e rimane il disappunto per una opportunità che non è andata a buon fine e che ha fatto pensare alla Sicilia come una Sicilycon valley.
Qui si spera ancora in un salvataggio, in bocca al lupo ai dipendenti e ai founder.
Bruttissima notizia.
Mah. Da buon complottista io direi che la chiusura della società palermitana miracolosa era già segnata dal momento in cui Renzi andò a visitarla, qualche tempo fa… 😉
Grande tristezza
Scusa salvataggio di cosa?
Stando ai fatti vendevano un prodotto così strutturato: da un lato chiedevano ai creativi , filmmaker di girare a gratis un video con la promessa di pagamento, dall’altro vendevano un video che si doveva adattare per il cliente.
Quindi, niente prodotto in campo che è la priorità per il 90% dei Brand.
Oltre alla vendita del video provvedevano anche alla diffusione dello stesso, dalla loro piattaforma su fb e altri social. Quanto il loro algoritmo/metodo/piattaforma è più performante di quello proprietario di facebook.
Con l’aumento delle competenze digitali le aziende le promozioni se le fanno in casa.
È una chiusura abbastanza fisiologica su di un prodotto digital che ha avuto un ciclo già abbastanza lungo.
ZipZap sono d’accordo con te, inoltre io la vedo ancora più macabra la cosa, nel senso che, tutta questa azienda è stata una farsa! Proprio perchè tutto nasce dall’idea e un business model innovativo, dove veniva costantemente premiata l’innovazione. Quando poi l’innovazione neanche c’era, dato che la sharing economy esiste già da tempo. La reputo una farsa, perchè tutto quello che volevano era capitale, che poi veniva giustificato con la grande sede nuova di zecca e paragonabile a quella di Google (altra copertura)…inoltre da start-up si passa a scale-up nel 2015 giusto per ottenere gli 8 milioni “che sono andati ai techs per la programmazione (dice Marco Imparato che erano più del 40% su 70 persone) e non sono invece andati nell’operation. Mancavano di vision strategica a lungo termine, scale up perchè? 90% del fatturato viene dall’Italia, che poi i grandi uffici commerciali (1 persona) a Londra? molto losca la cosa. L’azienda è fallita dovuta la grande concorrenza, perchè Mosaicoon utilizzava FB per le sue campagne? Già dal 2017 l’azienda aveva anticipato il fallimento, come mai l’introduzione di Specialisti HR e Controller (con precedenti lavori poco attenti all’incarico dato) sono avvenuti nel 2015 e 2017? Ripeto la cosa mi sembra tutta una sceneggiatura; poi non so sarà la mia mente contorta!?!
io mi auguro che i dipendenti vengano pagati fino all’ultimo centesimo , e anche i fornitori.
Quanto ai proprietari, posso immaginare, che si siano arricchiti in questi anni, e che troveranno il modo di sostentarsi ( con lusso) per i prossimi 70 anni…
Perché dare fiato alle bocche e moto alle dita per congetture invece che attenersi ai fatti, minella?
Ma al di là dell’istinto di volere esprimere GIUSTAMENTE dispiacere per la perdita del lavoro di decine di ragazzi, cosa maggiormente grave nella triste realtà economica palermitana, magari sarebbe opportuno informarsi sui meccanismi che fecero nascere e che tenevano in vita questa azienda, e forse ci si accorgerebbe che non avevano torto quelli che questo epilogo l’avevano previsto qualche anno fa durante accese discussioni, e varie polemiche, proprio QUI nel blog Rosalio.
Non li illustro qui, tutti i meccanismi, ma non nascondo che parte delle polemiche allora furono causate dall’atteggiamento indisponente di uno dei fondatori di Mosaicoon, che in un suo post pubblicato IN QUESTO SITO esponeva (con vanto) il successo di Mosaicoon, e da molti lettori/commentatori fu considerato anche denigrante, perché con aria da “maestrino” vantava la sua “riuscita” e, in contrapposizione, criticava l’atteggiamento scarsamente intraprendente della maggioranza dei giovani siciliani, e la loro assenza di savoir faire.
Diciamo che non era un bel complimento per giovani disoccupati cronici, magari bravi e qualificati ma senza “appoggi” né offerte di opportunità, che soffrivano per il loro stato.
In fondo, quel che non diceva, il fondatore in questione, è che lui aveva avuto l’abilità, o le giuste conoscenze, per trovare le “entrature”, ed ottenere finanziamenti, e poi altri finanziamenti, e poi ancora altri finanziamenti (in cambio della cessione dei due terzi delle quote sociali, ai finanziatori), ricevuti da fondi di banche creati appositamente.
Insomma continue immissioni di denaro per fare funzionare una macchina che non produceva abbastanza per essere auto sufficiente, oltre a impiegare molti co.co.co.
correggo: criticava l’atteggiamento scarsamente intraprendente – SECONDO LUI – della maggioranza dei giovani siciliani, e la loro assenza di savoir faire.
Criticava, e ovviamente consigliava. Meglio: istruiva.
Io concordo con Gigi, Emanuele invece sei tu che dovresti attenerti ai fatti e non dare fiato inutilmente…. La realtà dei fatti è che quest’azienda ha chiuso miserente, vero è che c’erano tanti cococo che lavoravano per due lire, vero è che hanno chiuso , vero è che fino a due anni fa si facevano articoloni sui giornali con interviste auto celebrative e narcisiste, vero è che i cavalli si vedono alla distanza e che quest’azienda avrà anche ricevuto premi, avrà anche fatturato 20 miliardi ma alla fine se parliamo di azienda è più affidabile il panificio sotto casa tua che ha aperto 30 anni fa e che resterà aperto fino a quando lo vorrà il suo proprietario…
si ma alla fine è vero… c’è tanto narcisismo in giro, tanti soldi presi (e poi persi!?) sicuramente un arricchimento (per qualcuno…) ma alla fine le idee colano a picco come il titanic se non supportate da risultati.
20.000.000 di euro di fatturato annui (così dicevano le veline) per produrre cosa ? si sapeva che nessuno avrebbe acquistato una società che produce “servizi”….
tutti bravi coi soldi degli altri.
Natalie Calabrese,
si, sembra che lo storytelling sia stato confuso per il prodotto e si sia esagerato.
Da un punto di vista di semiotica pubblicitaria il prodotto (di produzione) non era neanche male.
Il problema è che la pubblicità costa. Fare un video costa. Avere una location costa. Avere un attore costa.
Un discount/marketplace della pubblicità è dispendioso da sostenere senza un budget di produzione.
Non stai parlando di un template di wordpress su themeforest o di footage store.
“L’azienda è fallita dovuta la grande concorrenza, perché Mosaicoon utilizzava FB per le sue campagne?”
Qui, la dinamica credo sia un po’ diversa.
Un loro prodotto era diffondere i video “prodotti” dalla comunity, venduti ai loro clienti, sui social (tra cui facebook).
Sinceramente qui il mio cervello va un po’ burn-out e non capisco come l’architettura di questa loro tecnologia proprietaria fosse capace di ottimizzare il click per view di facebook, mi sembra quasi del 50%. Ma soprattutto non capisco perché se così efficace facebook non se la sia comprata 🙂
Immagino che per profilare usassero AppNexus, per la gestione delle third party data. Una società (cara) alla quale si affida anche facebook. Quindi da questi 0.06 centesimi per click paga l’editore (facebook), paga appnexus, e paga anche altre terze parti. Cosa ti può restare?
https://www.agi.it/blog-italia/startup/mosaicoon_fallimento_startup_cosa_insegna-4133793/post/2018-07-09/
Ecco una bella analisi del fenomeno, particolarmente appropriata per i lettori di questo blog.
Perché Mosaicoon è fallita, perché era prevedibile e perché non è colpa né di Facebook né di Google.
Perfetto, l’articolo conferma le mie supposizioni!
http://siliconvalley.corriere.it/2018/07/09/mosaicoon/
Sempre per quelli che scrivono analisi ex post, come i 60 milioni di commissari tecnici che non hanno mai giocato a calcio, ma dispensano saggezza dalle poltrone, rigorosamente dopo le partite della nazionale 🙂
C’mon, un fallimento e’ un fallimento, altrimenti si chiamava successo. Non cambiamo sempre le carte in tavola alla Orlando.
[…] passati due anni dal fallimento di Mosaicoon, scaleup e aspirante “unicorno” simbolo della Sicilia e dell’Italia che aveva […]