L’unica migrazione che Orlando non tollera è quella dei rifiuti
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Continuano a essere giustamente sanzionati da vigili urbani “puntuali e incisivi” i residenti dei comuni limitrofi e villeggianti palermitani che, soprattutto nei pressi dell’Ospedale Cervello da una parte e in via Guglielmini e via Galletti dall’altra, sono soliti disfarsi dei rifiuti nei primi cassonetti disponibili in città. La migrazione dei rifiuti non s’ha da fare. La “città dell’accoglienza” non vuole rifiuti altrui e si tiene i suoi, protagonisti di un problema tuttora irrisolto. Viene da commentare, sarcasticamente, che l’unica migrazione che Orlando non tollera sia quella dei rifiuti.
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Non è finita qui, però. Se si guarda alla migrazione di palermitani che lasciano la città nel 2017 sono stati 11847 (un fenomeno in aumento), che si aggiungono agli studenti che decidono di studiare nel resto d’Italia. L’attenzione verso questi da parte dell’amministrazione cittadina non sembra la stessa di quella per i nostri fratelli che arrivano dall’Africa. Che sia da ricercare anche in questo doppiopesismo l’insofferenza dei palermitani vista in via Emma? Verrebbe anche da chiedersi quanto incida sul dato del traffico aeroportuale in poderoso aumento il ritornare periodico di questa Palermo fatta di emigrati. Ma torniamo ai rifiuti. Le persone possono partire se non trovano qui opportunità, lo ha anche lasciato intendere più o meno esplicitamente in qualche dichiarazione il primo cittadino. La migrazione dei rifiuti non s’ha da fare. Sull’ipotesi di invio all’estero dei rifiuti cittadini prevista dal ricorso temporaneo a forme speciali di gestione (che si è reso necessario soprattutto per le inottemperanze nella raccolta differenziata di Palermo, Catania e Messina) il sindaco storce il naso e ricorre al Tar. Viene da commentare, sarcasticamente, che l’unica migrazione che Orlando non tollera sia quella dei rifiuti.
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