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  • Allagamenti in città, il “Ferro di Cavallo” a Mondello non porta fortuna

    Allagamenti in città, il “Ferro di Cavallo” a Mondello non porta fortuna

    Quella che vedete in foto è la mia Vespa, che a causa delle piogge delle scorse settimane è diventata famosa. Una foto scattata non so da chi, sotto casa dei miei genitori, per giorni girava sul web. La gente, soprattutto chi ha riconosciuto il mio motociclo mi ha così chiesto: «Ma è tua la moto che galleggia?». Oppure: «Zoppi ma la tua Vespa è ancora viva?». Quindi rilascerò delle notizie ufficiali in merito al mio mezzo di locomozione a due ruote. La mia Vespa è partita dopo il terzo tentativo. Appena accesa, dalla marmitta è uscito un po’ di tutto: per lo più detriti, acqua, monnezza. Non ho nemmeno cambiato la candela. Ma non è per questo che oggi scrivo dopo anni che non lo facevo.

    Come ben sa anche il sindaco Orlando, la bellezza del centro storico, da anni oramai è sotto gli occhi di tutti. Le sue scintillanti zone per passeggiare, i bei palazzi ristrutturati. E mentre si programma una nuova pedonalizzazione nel centro di Palermo, mentre arriva l’inverno nel capoluogo siciliano, la gente di Partanna-Mondello, si sostiene vicendevolmente aspettando l’ennesimo allagamento in zona. L’ennesima acqua piovana in casa, l’ennesima automobile da portare in officina, a causa dei torrenti d’acqua, l’ennesima scopa da tener in mano; unica arma, per spazzare via questo malessere dalle strade e case, a cui nessun sindaco o chi per lui, da decenni, vuole risolvere. Anzi per essere abbastanza precisi e corretti: esiste qualche politico, residente a Partanna-Mondello a cui sta a cuore questo problema. Ma ad oggi, nulla di fatto. Nemmeno le parole del vice-sindaco Arcuri, che in questi giorni ha dichiarato alla stampa il piano di interventi per la mitigazione del rischio idrico in città, possono far risollevare il morale dei cittadini di una zona in cui da decenni qualsiasi politico a decantato la pozione magica a questo problema senza mai trovare un vero rimedio.

    Se si fa una piccola ricerca su Google, ci stanno un bel po’ di notizie positive, che da molti anni, in apparenza, danno la soluzione agli allagamenti.

    Anno domini 2008. L’era di Diego Cammarata a Palermo. In una nota del Comune, riportata dal sito di Mobilita, si leggeva:

    «Si parla da molti anni della bonifica di questo canale “Ferro di cavallo”. Ma ad oggi nella zona, l’acqua delle piogge continua ad entrare nelle case. A quanto sembra
    la condotta, realizzata per assicurare il deflusso delle acque bianche, cioè delle acque piovane, negli anni è stata utilizzata per immissioni abusive di acque nere provenienti dalle unità abitative che hanno sostanzialmente intasato e ostruito il canale, diminuendone la portata. Tanti allacciamenti clandestini. Un numero imprecisato ma certamente alto. Così alto che nessuno sa precisarlo. In altri termini, l’abusivismo edilizio ha portato, tra le tante conseguenze, anche quella relativa agli allacci illeciti con scarico a mare, oltre che per le strade nei casi di pioggia, delle acque nere, che in modo irregolare confluiscono nel “Ferro di cavallo”».

    Proprio la condanna di qualche mese fa da parte del tribunale di Palermo nei confronti di 21 imputati tra imprenditori, dirigenti e tecnici comunali accusati a vario titolo di lottizzazione abusiva (via Miseno), violazione delle norme ambientali e abuso d’ufficio è un chiaro segnale che la zona di Partanna-Mondello negli anni, ha avuto degli stravolgimenti paesaggistici attraverso la costruzione di ville e palazzine. Quindi, il popolo degli abusivi è causa integrante dell’annoso problema degli allagamenti, che da decenni rende la vita difficile a chi da sempre ha vissuto in quelle zone. Come si comporterà l’amministrazione comunale con loro e per risolvere il problema? O le dichiarazioni del vicesindaco Arcuri in merito alla bonifica, si discioglieranno come una bolla di sapone?

    Palermo
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