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venerdì 22 nov
  • La colpa è di tutti o di nessuno ma solo Palermo può rimediare al suo degrado

    Solo Palermo nella sua complessa e variegata moltitudine di abitanti può rimediare alle chiazze di degrado che ristagnano come muffa su salotti storici e vecchi giardini.
    Palermo Capitale della cultura o pilastro della storia mediterranea.
    Palermo nella sua coscienza collettiva ha sviluppato, nel tempo, una endemica passività pubblica e parallelamente nel corso degli anni sbocciava in silenzio l’essenzialità e la necessità privata come forma vincente e di riscatto verso quell’imposta passività derivante dal nostro orgoglio avvilito dalle varie dominazioni.
    Trascurare il pubblico a vantaggio del privato come forma di ribellione sociale.
    Le ribellioni contro i dominatori erano in fondo personali e sotterranee a discapito delle necessità pubbliche che venivano volutamente aggravate e danneggiate come a riprova dell’incapacità di governare e quindi per incasinare il loro amministrare e sminuirne l’autorità.
    Nei secoli sono forse cambiate le coscienze dei singoli cittadini sino ad arrivare, ai giorni nostri, ad un educazione civica condivisa ed oggettiva ma nonostante questo non si è ben compreso che nei secoli andava anche educata la coscienza collettiva che si muove realmente come un essere a se e sviluppa delle dinamiche che prescindono i singoli cittadini e le loro azioni e convinzioni.
    Sembra assurdo e quasi un paradosso che l’unione di tanti cittadini educati e responsabili si muova diversamente come gruppo.
    Ciò accade perché entrano in gioco dinamiche psicologiche involontarie che pescano nella storia di quella collettività.
    Finché la popolazione non sarà educata collettivamente ed accompagnata verso un percorso concreto di sviluppo visivo e di abitudini di azioni non potrà nascere una storia nuova, un nuovo identikit storico che rimanga addosso al popolo che così scoprirà nuove abitudini involontarie.
    Questo è il compito del Capitano del popolo, di quegli amministratori che illuminati poiché alla ricerca del sommo bene comune, percepiscano al di sopra di tutti soluzioni visionarie ma necessariamente incisive.
    Come fare ad eliminare il degrado e convincere il popolo a non ricrearlo più?
    Per mantere qualsiasi condizione urbana o umana, il gruppo sociale, chiamato popolo, che puà incidere su essa deve percepire sempre che quel cambiamento persiste nel tempo e di conseguenza si deve far in modo che le sue azioni siano compatibili con quello stato, finché tutto non sarà così normale e ovvio che vorranno che sia sempre così.
    Le loro azioni saranno ovvie in quella realtà vissuta.
    Come noi adesso siamo assuefatti al degrado in altro modo potremmo essere abituati al non-degrado.
    Quindi Vedere-Educare-Agire.
    Allora sig. Orlando, anziché danzare (nel contesto sbagliato perché un salottino lontano dalle realtà delle minoranze etniche palermitane) diventi illuminato e si preoccupi di farlo nei quartieri, dove vivono le varie minoranze etniche ed i palermitani, ma bonificati e recuperati dal degrado.
    Perché, cari politicanti, forse avete gironzolato nei vari quartieri popolari durante la questua dei voti e sicuramente vi scapuliastivu le strade e i rioni più degradati ma vi assicuro che vi sono ancora zone disastrate e diroccate in una maniera sconvolgente ed anacronistica.
    Io sono sicuro che nessuno di voi ci ha mai messo piede, respirato gli odori, si sia sporcato i piedi nelle varie stradine, udito i suoni e le urla del popolo, abbia sentito sulla propria pelle il brivido e provato l’ansia e la commiserazione che quella vista può suscitare.
    Questi quartieri non sono ne capitale della cultura e nemmeno quartieri della Comunità europea, sono solo posti lontani nel tempo, fuori dalla realtà.
    Allora sig. Orlando e vari pupi politicanti fatela una cosa buona; vi suggerisco la mia formula: Vedere-Educare-Agire.
    Ci sono da sistemare strade e palazzine e tutti gli arredi urbani?? Ok, bene!
    Si prende la ditta Pincopallo e gli si dice “sistema la strada e ci metti la tua pubblicità” o “hai diritto a tot cartelli pubblicitari in città”.
    Oppure la ditta Piripallo ci dà i soldi per sistemare e noi gli diamo la concessione per questo spazio o per la palazzina che sistemeranno.
    Il mio dire spicciolo entra nel vostro ricco e dorato capire, oh miei amministratori??
    Insomma formule come questa, ci siamo capiti!
    Veri e propri scambi economico-urbanistici. Esiste ‘sta parola??!!
    Si può fare di tutto dentro questi nuovi salottini, iniziative culturali o enogastronomiche…..si possono fare tutti i percorsi non-Unesco che si vogliono.
    Percorso dei murales come a Lisbona….percorso delle piante medicinali nei vari vasetti ornamentali generosamente sponsorizzati da ditta Pincopallo!!
    E si possono fare festival e sagre nei bei vicoletti dalle palazzine variopinte e piene di fiori!! Facciamo un altro quartiere hippy come a Copenaghen! Voilà….
    Non sono assurdità ma semplicemente idee che vanno al di là e che fanno del luogo urbano la necessità e della necessità una nuova visione essenzialista.
    Quindi sig. Orlando più o meno ha afferrato il concetto che umilmente le suggerisco?
    Aiuti da privati ed in cambio concessioni varie o gratuite, sgravi o eliminazioni di varie imposte comunali per aziende e abitanti di quei quartieri.
    Carta bianca ad organizzazioni di eventi e nascita di una zona franca per alcune imposte in queste zone ecc. ecc.
    Ma tuttu fattu a mistieri!Non ad muzzum come siamo abituati!! Ci stavate pensando, eh?? Nie’ siamo assuefatti!!

    Ok primo step: Vedere.
    Dopo ciò bisogna rendere consapevole il popolo palermitano di ciò che si è creato, farlo tutto partecipe e continuare a far si che possa vivere e respirare continuamente questo stato di cose.
    Quindi far partecipi le scuole con visite ed organizzazioni di eventi.
    Qualsiasi parte dell città, qualsiasi stato sociale, qualsiasi comunità straniera e minoranza etnica potrà vivere ed usufruire di questi quartieri nuovi.
    Questi quartieri nuovi saranno lo specchio sul quale si rifletterà e rifletterà tutta Palermo così da vedersi migliore o vogliosa di divenirlo come la sua stessa parte che nonostante sia nuova non è altro che l’anima nascosta e bella dell’intera città.
    Un esplosione a catena che influenzerà un intera popolazione nella sua coscienza collettiva.
    Un popolo assuefatto ed abituato ad un determinato comportamento sociale e vissuto in una determinata condizione urbanistica scivolerà automaticamente in un percorso storico che creerà naturalmente un solco nella coscienza sociale e civica della propria città.
    Un intero gruppo che si comporterà allo stesso modo a prescindere dalle azioni dei singoli cittadini.
    Niente paradossi ma ovvietà.

    Secondo step: Educare.
    Non come adesso……cca un intero popolo sinni futti del degrado esistente e di quello che continua a creare e sinni futti per quelli che lo subiscono perchè infondo anche quelli seppur lo ripudiano contribuiscono ad aumentarlo.
    Tutti si professano pubblicamente cittadini modello ma nel nostro privato semplicemente,ce ne fottiamo.
    Tutti noi abbiamo una percezione limitata dei problemi e non riusciamo ad avere una visione ampia che ci sveli il luogo dove ci muoviamo,curiamo e preserviamo solo il posticino dove viviamo, che chiamiamo casa, senza capire che la vera vita si svolge nei posti che percorriamo, anche solo di passaggio,e non nei posti dove ci rifugiamo.
    Quindi guardate la vostra città come il luogo della vostra vita!!

    Terzo step: Agire.
    Il degrado urbano avvelena l’anima sociale di ogni singolo cittadino, distorce e limita il futuro delle nostre generazioni che assurdamente cercheranno il bello ed il meglio altrove.
    A causa nostra scopriranno solo la consapevolezza di un illusione triste,poichè niente è bello come la propria terra, nessuna città è bella come Palermo.
    Il degrado culturale, sociale, urbano offusca storicamente le nostre coscienze.
    Per questo sig. Orlando, se vuole davvero una Palermo che accolga dia l’input per sradicare questo degrado dalle nostre teste, accolga le migliaia di giovani che in futuro vorrebbero andarsene, accolga nuovamente coloro che sono già lontani, accolga investitori, venture capitalist, nuove start up ed altra bella gente immigrata qui solo per il bene di Palermo.
    Eliminiamo gradualmente il degrado da Palermo accussi ni facemu ‘na bella abballata unni vuole vossignoria. In qualsiasi quartiere vossia vuole, perché saranno tutti belli.

    Amunì si illumini e ci mostri il cammino verso il nostro futuro……
    Ouuu……amunì!!!

    Palermo
  • 3 commenti a “La colpa è di tutti o di nessuno ma solo Palermo può rimediare al suo degrado”

    1. Clap, clap, clap…

    2. Luca, tuo padre si chiamava Enzo per caso?

    3. Bravo Luca.

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