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  • Via della Libertà, la distrazione che uccide: stava succedendo anche a me

    Via della Libertà, la distrazione che uccide: stava succedendo anche a me

    Stava per succedere anche a me. Qualche tempo fa, in via della Libertà, assorto nei pensieri della quotidianità, stavo per attraversare la strada senza riflettere che un autobus (o un altro mezzo) sarebbe potuto giungere dalla parte opposta della direzione delle auto. Per intercessione di chissà quale forza o della semplice ma immensa fortuna, ho avuto un attimo di ripensamento che mi ha bloccato letteralmente sul bordo del marciapiede, poco prima dell’arrivo di un bus che mi avrebbe falciato e molto probabilmente ucciso.

    Ricordo che rimasi immobile per qualche minuto, pensando con paura al rischio che avevo appena corso, cercando di darmi una spiegazione a quanto successo. Sì, colpa mia, ero distratto. Non avevo lo smartphone in mano ma ero sovrappensiero. E la mia mente, guardando la strada, aveva messo in atto un semplicistico processo razionale: se le auto giungevano dal Giardino inglese verso il Politeama e, osservando verso destra non c’era alcun mezzo che stava arrivando (ero nei pressi del negozio della Bialetti, per intenderci), allora la strada era libera e potevo attraversarla senza pericolo. Tuttavia, quel ragionamento “istintivo” aveva una falla: non aveva tenuto conto degli autobus che provenivano dal Politeama. Insomma, c’è mancato poco.

    La mia sorte, purtroppo, non è stata la stessa del cinquantenne Giovanni Testaverde che ieri pomeriggio è morto dopo essere stato investito da un autobus della linea 101 dell’Amat, all’altezza di via Mazzini. Secondo una prima ricostruzione, raccontata da Gds.it, l’uomo non si sarebbe letteralmente accorto dell’arrivo dell’autobus e l’autista (altra vittima dell’incidente) non avrebbe avuto il tempo di frenare.

    Qua e là ho letto commenti di gente che ragiona troppo con la pancia e poco con il cervello. C’è chi ha accusato il pedone che ci ha rimesso la vita e chi l’autista senza conoscere i fatti. In realtà, se proprio vogliamo individuare una causa da cui può scaturire una colpa, è non avere (ancora) prevenuto la possibilità che un qualsivoglia passante possa distrarsi e attraversare la strada dimenticando la presenza della corsia di marcia opposta a quella “naturale”. Una situazione potenzialmente pericolosa per tutti ma soprattutto per chi non è di Palermo (penso ai turisti). Anche perché, quando un autobus sta per sopraggiungere, non emette alcun suono che possa almeno avvisare i pedoni, al netto del clacson usato da qualche autista quando si accorge in tempo che qualcuno sta per attraversare ma non ha guardato da entrambe le parti. A caldo, ad esempio, potrebbe essere un’idea pensare a una barriera simile a quella che delimita le corsie del tram, con aperture in prossimità delle strisce pedonali e dei semafori. In quel caso, l’elemento della distrazione sarebbe ridotto ai minimi termini, in quanto ci sarebbero due segnali visivi forti: il semaforo e le strisce pedonali.

    In conclusione, la tragedia di ieri non dovrebbe essere limitata alla cronaca ma dovrebbe esortare l’amministrazione comunale a interrogarsi sulla sicurezza di via della Libertà, cercando di trovare il modo per prevenire altri incidenti simili.

    Palermo
  • 4 commenti a “Via della Libertà, la distrazione che uccide: stava succedendo anche a me”

    1. Ciao Walter, a prescindere dalla distrazione, sappiamo a che velocità andava il mezzo pubblico?
      Lo dico, senza accusare nessuno, perché quotidianamente faccio la strada in senso contrario, e rispettando il limite imposto (la presenza dei vigili con laser e pattuglia è quasi quotidiana) vengo superato da chiunque, mezzi pubblici compresi.

    2. Ciao @Peppe. Le indagini sono in corso. E non ho letto alcun aggiornamento su questo. A prescindere, però, con il mio post ho voluto sottolineare la pericolosità dell’attraversamento pedonale di quel tratto proprio per il fattore ‘distrazione’.

    3. Ma l’attraversamento è avvenuto sulle strisce pedonali o in un punto qualsiasi? Personalmente attraverso le strade esclusivamente sulle strisce, (come d’obbligo), in questa maniera si è portati a guardare nei due sensi, a prescindere dai sensi di marcia.

    4. C’è da non sottovalutare la non cura delle aiole di viale libertà che nel momento dell’incidente erano alte e non potate per cui secondo me hanno anche contribuito alla causa dell incidente ,.

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