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giovedì 19 dic
  • Altare della Patria

    Taxi!

    Via del Corso, un imprevisto, molta fretta, una corsa, quindici minuti di tempo.
    I taxi non sono poi così inflazionati tra gli under 30, ma se capita, in silenzio di godi il tragitto e aspetti.
    Attraversare quasi mezza Roma in poco tempo è piuttosto impegnativo, tanto più se qualcuno ti pone domande, tutto fuorché semplici, nel frattempo.
    Cosa racconti a un tassista sconosciuto che domanda «…e se sente che non è di qua, ma mi dica, com’è Palermo» dal Pantheon a ponte Milvio?
    Cento pensieri sono spariti in dissolvenza.
    «Guardi, io non saprei da dove iniziare. Io non sono in vacanza, vivo al sud ma qua non sono una turista. Palermo mi manca sempre, appena sto fuori città, nel suo essere caotica, impegnativa e disordinata nel quotidiano. È piccola la metà della metà di Roma, da capo a piedi la gira anche in motorino. Si mangia bene, si mangia ovunque e si mangia sempre. C’è il mare a meno di dieci chilometri dal centro, fa sempre caldo. Può andare al mare anche a dicembre perché tanto, se c’è bel tempo, farà sempre più caldo del resto d’Italia. Non si capisce se sia piena di risorse o no perché ad oggi, dopo aver studiato ce ne dobbiamo andare quasi tutti. Da undici mesi sono una strana pendolare, in quasi cinquanta settimane non ho ancora avuto il coraggio di prendere casa lontano. Un giorno venga a Palermo, capirà in un attimo come funzionaW.
    Quindici minuti di pausa.
    Poi sono tornati più di cento pensieri.
    Quindici minuti a casa.
    Andar via da Palermo è la faccia di una medaglia dove non sta bene né chi scappa né chi resta, perchè tendenzialmente almeno un quarto degli affetti importanti di chi si trattiene al sud, emigra.
    Dopo tanto tempo trascorso a Roma, la capitale, terra cosmopolita e piena di storia, è inevitabile provare un senso di appartenenza verso ogni metro quadro che la riguarda, e si trovano sempre tanti motivi per restare quanti per tornare a casa.
    Ecco come ho guardato mezza capitale dal mio taxi, piena di fretta, di pensieri e di progetti solo per le successive otto o dieci ore, raccontando della Sicilia ad uno sconosciuto, ricordandomi all’improvviso che stavolta sarei tornata presto.

    Palermo, Sicilia
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