Sono sempre i migliori quelli che se ne vanno, gli stronzi non muoiono mai
È passata una settimana dalla scomparsa di Sebastiano Tusa, che ha lasciato una lunga scia di commozione. E anche di rabbia. Un paletnologo appassionato dell’antichità, stimato e pieno di energie, morto paradossalmente (con grande probabilità) per il malfunzionamento di tecnologie aeronautiche modernissime.
Palermo ha pagato un contributo troppo pesante e iniquo da questo punto di vista negli ultimi anni.
Ci siamo dispiaciuti, intristiti e disperati per tante persone promettenti e rette, spesso giovani, come il deputato regionale Marzio Tricoli, i giornalisti Francesco Foresta, Cristiana Matano e Marcello Clausi, medici come Aldo Naro e Giuseppe Liotta, il magistrato Giovanni Romano, l’architetto Nico Chiavetta, la studentessa Carmela Petrucci, l’imprenditrice Tindara Agnello. E tanti altri.
Sono andati via troppo presto, nell’adempimento di un dovere, immotivatamente. Viene da pensare che è proprio vero che sono sempre i migliori quelli che se ne vanno, si nota che gli stronzi sono tutti ancora qua e non accade mai – mannaggia! (e sto per scrivere qualcosa di politicamente scorretto) – che un giorno uno di quelli che avvelenano la città passi a miglior vita migliorando anche quella degli altri. Infine si prova a consolarsi come si fa dall’antichità, anche con quel frammento di Menandro: «Muore giovane chi agli dei è caro».
Però quanta pena.
I stronzi, farabutti, mascalzoni, cretini e buonisti sono la base della nostra cultura caratteristica e profondità siciliana. Adesso già da anni ci servono pure prestiti dell´UE per stabilizzare la nostra cultura importante. Grazie Leoluca Sindaco, sei un gran salvatore, senza di te mi troverebbe già da anni a Turino o Germania. Ma adesso sono padrone da 3 anni di una bella casa grande nel centro storico. Grazie cambiamento!