Legambiente al Comune sui rifiuti: “Non è più tempo di scuse”
Con un comunicato Legambiente bacchetta il Comune di Palermo sulla gestione dei rifiuti, sulla raccolta differenziata ferma sotto il 20% e sull’attuale emergenza in città.
«Basta scuse. Non ci sono alibi che tengano per giustificare il fatto che nel 2019, una città come Palermo debba ancora aspettare per avere una gestione dei rifiuti decente. Occorre fare partire subito un piano operativo che organizzi nel volgere di pochi mesi la differenziata porta a porta estesa a tutta la città, facendo sparire i cassonetti e, contestualmente, avviando un serio sistema di controlli e sanzioni per i cittadini che non si adegueranno.
È abbastanza evidente che la possibilità di conferire a basso costo i rifiuti indifferenziati nella discarica di Bellolampo rappresenta una parte significativa del problema. Il Comune deve assumersi la responsabilità di cambiare radicalmente il sistema. Non è ammissibile che la Rap proponga di fronteggiare l’emergenza assumendo altro personale, che già oggi incide per il 65% sul bilancio della società con costi esagerati per le tasche dei cittadini: sono un vero e proprio esercito, sovradimensionato da decenni di assunzioni clientelari. Un esercito che attende solo di essere organizzato in modo efficiente anche per riconquistare la dignità del proprio lavoro.
L’organico della Rap, per avere un ordine di grandezza, in rapporto al numero di abitanti, è di almeno 3 volte superiore a quello delle migliori esperienze italiane. Ed è il doppio di quello dell’area metropolitana di Milano. Eppure a Milano, il decoro cittadino e la pulizia delle strade sono di ben altro livello. E non si parli di “tara culturale”. L’altro alibi da smontare una volta per tutte è quello per cui i meridionali non hanno cultura civica, non sono “geneticamente predisposti” per differenziare l’immondizia. Nulla di più falso e autoassolutorio. Tra le migliori esperienze dei “comuni ricicloni” ci sono quelle della tanto vituperata Campania, dove la percentuale regionale arriva al 52% nonostante Napoli. E senza andare lontano, anche in Sicilia ci sono centri medi come Agrigento e Ragusa che hanno rapidamente conquistato la soglia del 75%. È la dimostrazione che scelte e decisioni coraggiose, insieme all’impegno dei cittadini, sono in grado di produrre buoni risultati anche da noi, alimentando le filiere virtuose del riciclo e l’economia circolare, realizzando nuova “buona” occupazione e garantendo città pulite e decorose.
Ci auguriamo che così come per le pedonalizzazioni ha saputo produrre una trasformazione importante per la città, l’amministrazione voglia fare lo stesso per rendere Palermo una città modello in tema di gestione dei rifiuti, senza aspettare che avvenga il cambiamento culturale, ma imponendolo. Questo, per noi, è il compito di una classe dirigente capace di guidare la propria comunità».
Legambiente con le sue battaglie contro la realizzazione del termavalorizzatore di Pace del Mela è CORESPONSABILE, insieme alle passate amministrazioni regionali, del disastro gestionale dei rifiuti urbani in Sicilia. Non si accettano lezioni da chi, cavalcando l’onda del qualunquismo per anni, ha formalmente contribuito a rendere impossibile la chiusura del cerchio sui rifiuti nella nostra regione.
I dati sono veri ma siccome lo dice Legambiente che per Di Piazza è brutta è cattiva… 😛