Orlando furioso sui social, “blastato” per sbaglio commerciante che si ribella
Quasi due settimane fa qui su Rosalio ho evidenziato il problema di fondo della strategia del sindaco Leoluca Orlando di condividere sulla propria pagina Facebook le segnalazioni inviate dai cittadini per denunciare gli “incivili”, ovvero coloro che non rispettano le regole nel conferimento dei rifiuti.
Da un lato, infatti, ho rimarcato l’utilità civica dell’idea di indicare eventuali illeciti di palermitani tramite gli strumenti del web (purché ciò valga anche per denunciare le storture della Rap); dall’altro, però, ho sottolineato (e ciò ha persino scatenato molti insulti dalla “claque” “orlandesca” su Facebook) che il “public shaming” messo in atto dal sindaco sia sbagliato perché mette potenzialmente i cittadini gli uni contro gli altri, vista la facilità con cui si può smascherare chicchessia.
Ebbene, è accaduto quanto era facilmente prevedibile. Orlando – o meglio chi si occupa della sua comunicazione sui social media – ha condiviso il 23 luglio scorso uno dei suoi ormai tanti post “gogna” con queste parole: «Caro commerciante di via Volturno che abbandona gli scatoloni in mezzo alla strada a qualsiasi ora… che ne dici di darti una regolata? Proprio in quella zona avete la raccolta porta a porta e per le utenze commerciali si può fare tutti i giorni. Basta rispettare poche regole di base per rispettare il decoro della città!».
Caro commerciante di via Volturno che abbandona gli scatoloni in mezzo alla strada a qualsiasi ora… che ne dici di…
Posted by Leoluca Orlando, Sindaco di Palermo on Tuesday, July 23, 2019
Prima di andare oltre, una premessa. Alla base delle difese al “public shaming” di Orlando c’è l’anonimato dei protagonisti negativi delle segnalazioni. Tuttavia, basta una minima conoscenza della via in oggetto e uno zoom sui mittenti degli scatoloni per individuare facilmente il «caro commerciante». Quest’ultimo, però, non solo si è svelato con un commento ma si è anche giustamente e legittimamente difeso dall’accusa del sindaco.
Ecco cos’ha scritto Giuseppe Salamone: «Sindaco Orlando, quel commerciante SONO IO! Commerciante da generazioni e fiero di esserlo nella mia martoriata città. Lei mi ha appena riconosciuto, ha riconosciuto mio padre, salutato, stretto la mano, sorrisi, in via Volturno venuto un’ora prima davanti l’acquedotto per inaugurare la Fontanella e farsi grande per poi infangare l’onore di commercianti come me e la mia famiglia (conosciutissima a Palermo e in tutta Italia) con discorsi che neanche sa di costa sta parlando. Ho le telecamere a disposizione per farle vedere che i cartoni vengono buttati negli orari corretti ma se poi nessuno passa a ritirarli non è colpa mia. Io e la mia famiglia e tutto il personale dei miei negozi portiamo in alto il nome della nostra città, lei oggi mi ha proprio deluso con questo suo comportamento superficiale senza fare i dovuti controlli. Personalmente, mi vergognerei. Le ripeto che ho tutte le testimonianze di decine e decine di persone pronte a testimoniare quanto dico. E dico che attendo delle scuse. Questo non è il corretto modo di fare di un Sindaco di una grande città. Giusto le denunce ma prima sia sicuro di quello che dice. Me lo dice il Comune di mettere il cartone che lì poi passa la RAP (quando e se passa)».
Insomma, una mazzata che, però, non ha meritato alcuna rettifica: il post è sempre al suo posto e il commento del commerciante è uno dei tanti, molti dei quali lo attaccano senza conoscere realmente i fatti. Il social media manager di Orlando, quindi, non si è forse preso la briga di verificare la denuncia. Eppure, nel post del 13 luglio, si sottolinea che «come vedete, ogni segnalazione è sottoposta a verifica».
In conclusione, ribadisco quanto scritto all’inizio. Va bene la segnalazione dei cittadini dei presunti illeciti (purché non siano usati “politicamente” per spostare l’attenzione dalle efficienze della Rap all’inciviltà di taluni palermitani così da attenuare le prime) ma portarle sui social è una scelta sbagliata non solo perché la gogna mediatica in sé è un’idea sempre pessima (la formula «colpirne uno per educarne cento» lasciamola a Mao Tse-tung & co.) ma anche (e soprattutto) perché quanto successo nel caso appena descritto dimostra che non c’è neanche una verifica a priori prima delle condivisioni perché è troppo forte la voglia di ricevere like e commenti favorevoli…
Come funziona, quindi? Orlando attacca Salvini ma usa i suoi stessi metodi?
Ahia!
‘Ncucciò!
E gliel’avevamo pure detto, nemici e amici.
Sarebbe il caso di assumere un social media manager più attento e competente, nonché le proprie responsabilità.
La gogna nei secoli non ha eliminato gravi reati, figurarsi la munnizza.
Vai a scambiare. Non si può replicare, perché se si replicasse si dovrebbe chiedere scusa …. ma lui non chiede mai scusa e di conseguenza si dovrebbe trovare un colpevole che lo ha indotto all’errore (perché lui non sbaglia MAI). Lo si sta cercando in quanto inimmaginabile ammettere un ritardo della RAP? Non sia mai, avrebbe ragione l’ex comandante.