La “Vucciria” aggiornata secondo la street art a Ballarò
Già in passato la Vucciria di Renato Guttuso, che si trova allo Steri, ha ispirato iniziative di rivisitazione artistica. Questa volta ci pensa uno street artist che a Ballarò aggiorna il quadro tra turisti, selfie con la “funcia”, souvenir de Il Padrino e piccole provocazioni.
A me ha fatto riflettere: il centro storico di Palermo turistico ha venduto la sua anima identitaria e sta diventando sempre più un altro non luogo?
E stamattina è apparso un “manifesto” che pone alcuni temi.
(foto di V. Basura via SOS Ballarò)
Bella la versione aggiornata della Vucciria. Ci dice che è ancora viva, anche se sappiamo che non lo è.
Il problema del turismo di massa, in economie fragili, si ripropone identico in altre realtà, come ho potuto verificare poche settimane fa: Lisbona, Porto, Cordova (con cartelli più aggressivi verso il turismo, attaccati nel centro storico)… il discorso di AirBnB è già quotidiano da qualche anno in Portogallo. Una opportunità, ma anche un rischio.
Basterebbe, sulla carta, non mettere tutte le uova nello stesso paniere. Esempio: Via Maqueda e attività esclusivamente di ristorazione. Se all’improvviso tutti decidessero di mettersi a dieta, che fanno, chiudono?
Questo richiede una riflessione molto attenta e altrettanti piani industriali (così vanno chiamati), per rendere il fenomeno turismo non fenomeno, ma duraturo e sistemico. Che succede appena in Maghreb e in Egitto torna la pace?
Si attendono proposte concrete per le prossime elezioni nazionali-regionali-comunali, l’argomento è vasto.
C’è da riflettere…
I tempi si evolvono e cambia anche la Vucciria
Però l’opera sembra ugualmente molto interessante
Immagino che quel manifesto di SuosDevorat si possa assimilare aun malcontento (riflessione?) più generale:
https://www.repubblica.it/venerdi/2019/08/07/news/maledetti_turisti-233055746/?ref=RHPPBT-BH-I233084674-C4-P6-S1.4-T1
Andare a trovare un nemico anche nel turista mi sembra errato, quanto meno.
Un Paese che ha ricerca, sviluppo e produzione non può temere il passaggio di alcuni milioni (tanti per fortuna) di persone sul proprio territorio: ognuno di questi lascerà qualcosa per il solo fatto di passare.
Il problema è quindi: siamo un Paese abbastanza avanti in ricerca-sviluppo-produzione da fregarcene di dover fare i pizzettari a sue soldi come ripiego, avendo a disposizione un mercato del lavoro fertile e allettante?
Lo so, stamattina farnetico.