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  • Orlando, il sindaco meno amato tra quelli delle grandi città italiane

    Orlando, il sindaco meno amato tra quelli delle grandi città italiane

    Quando abbiamo aperto i siti di informazione la notizia di Orlando al sesto posto fra i sindaci più amati in Italia ci ha lasciato sgomenti. Guardando la nostra città, ormai al disastro, pensavamo di stare su Scherzi a parte. Invece abbiamo scoperto che siamo solo all’ennesima puntata di quella che, in un suo libro, Vladimiro Giacchè definisce «La fabbrica del falso», e questo nonostante l’Istituto Piepoli abbia realizzato e comunicato correttamente il sondaggio da cui deriva questa sensazionale “notizia”. Il sindaco di Palermo nella graduatoria di un sondaggio sul gradimento di soli sei sindaci delle principali città italiane (tanti ne testa Piepoli stando al suo sondaggio pubblicato sul sito della Presidenza del Consiglio) finisce sesto su sei sindaci rilevati, ovvero ultimo, non viene data in una forma che poteva suonare «Orlando ultimo nel gradimento dei principali sindaci d’Italia» ma si trasforma magicamente nel fantascientifico (per chi conosce Palermo e la sua amministrazione) «Orlando il sesto sindaco più amato d’Italia».
    Il problema , visto il moltiplicarsi della medesima notizia su siti e giornali online con il medesimo titolo e testo, è probabilmente di sistema e non di un singolo operatore dell’informazione: ci si ispira a fonti spesso anche istituzionali ma di parte o ai lanci delle grandi agenzie di stampa a volte ispirate da uno dei tanti spin doctor (quelli che Marcello Foa chiama «gli stregoni della notizia») al servizio della politica, per restare sul pezzo e non bucare la notizia. Una distorsione che trova le sue cause nell’ormai consolidata e spesso “obbligata” abitudine in un mondo in cui i flussi di informazione corrono veloci e le risorse economiche scarseggiano incidendo sulla possibilità di retribuire in modo adeguato un adeguato organico di giornalisti.
    Un Leoluca Orlando al minimo della sua popolarità, ponendosi all’ultimo posto, con un gradimento di appena il 24% che lo colloca persino alle spalle di Virginia Raggi diventa così, per una magia degli “stregoni”, un idolo degli italiani.
    A noi, a dire il vero, da palermitani un po’ spiace avere conferma che il degrado e la cattiva amministrazione che vediamo e contro cui la Lega si batte quotidianamente non è evidentemente un parto della nostra fantasia ma una percezione confermata da questa “brillante” performance del sindaco di Palermo. Avremmo decisamente preferito esserci immaginati tutto, dai cumuli di immondizia ai i quartieri abbandonati ed alla mobilità al delirio che vediamo ogni giorno piuttosto che avere tristemente ragione sullo stato in cui versa la nostra città e sul disagio dei nostri concittadini grazie ad un sindaco che, parafrasando il suo slogan elettorale, evidentemente “l’amministratore non lo sa fare”. Così non è stato ma ringraziamo l’informazione e, magari, un anonimo suggeritore devoto a “San Leoluca” per averci regalato per qualche momento il brivido di immaginare Palermo una città normale amministrata da un buon sindaco.

    Palermo
  • 11 commenti a “Orlando, il sindaco meno amato tra quelli delle grandi città italiane”

    1. Quindi fatemi capire. Fanno un sondaggio con sei candidati. Uno dei sei arriva sesto, ovvero ultimo e magicamente diventa il sesto sindaco più amato d’Italia?? No!!!!
      Vada essere sesti, ma sesti dopo la Raggi e dico la Raggi, il sindaco di Roma, deve pur far suonare qualche campanello d’allarme. Caro Orlando sei un drago. Un drago con un ufficio stampa di maghi. Solo che ormai il palermitano media ti ha sgamato e il tuo tempo di sindaco volge alla fine. Sbrigati a fare le ultime nomine.

    2. Il fatto che ci siano dei legaioli palermitani già è comico di suo…..
      poi parlano male di un sindaco che ha fatto molto bene in passato. Non mi stupisce che il blog che ha esaltato Cammarata sia contro Orlando, mi stupisce che che si dia accoglienza ai leghisti….

    3. Piepoli, ma chi ha contattato per il sondaggio a Palermo? Quelli di Trento? O erano palermitani che avevano le pretese di vivere in una città trentina. Anche a me stupisce il fatto che uno può fare il sindaco di una città per 30 anni. “Ha fatto molto bene in passato”, si dice bene; peccato per il presente. A Palermo si accoglie di tutto e tutti, leghisti inclusi.

    4. Ma questi della lega che pubblicano articoli su Rosalio…GENI

    5. Ormai solo i leghisti leggono Rosalio e chi ci capita per caso…

    6. Giuseppe non corrisponde al vero che avremmo esaltato Cammarata, basta scorrere l’archivio. Non abbiamo collocazione politica ma siamo attenti a mostrare gli aspetti negativi di chi amministra, lo abbiamo fatto sia con Cammarata che con Orlando.
      Vi invito a rimanere in tema e vi ricordo che questa non è una chat. Grazie.

    7. Oste, il vino buono è?

      Ah, ma è Gelarda a scrivere di Orlando, allora il vino è buono sicuramente.

      @Rosalio/Siino: dobbiamo abituarci a deliziarci con questi interventi assolutamente imparziali e deliziosi di leghisti siciliani (che è un ossimoro, per non dire tafazzismo) o lo releghiamo nelle scivolate pseudo-“quatuttigliinterventisonoaccetti”?
      Giusto per sapere.

      Con immutata stima.

    8. Credo che sia inutile discutere sulla lega e su chi vota lega. Con buona pace di tutti in questo momento si deve dare opinione sulla posizione raggiunta dall’attuale sindaco di Palermo nel sondaggio Piepoli. Devastante posizione, anche se rispecchia pienamente quello che si vede per Palermo e la percezione che i palermitani hanno della città. Assodato che non si deve votare lega, ma gli altri partiti che governano la città che hanno fatto?

    9. Ciao Tony, come vedi, almeno io, ci capito sempre su Rosalio! 😀

    10. GioCa chiunque può essere un autore. Rimuoverò ulteriori commenti fuori tema.

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