“Ballarò Buskers” bravi artisti in mezzo al degrado più totale
Sono stato, insieme alla mia famiglia, alla manifestazione Ballarò Buskers, giunta al quarto anno. Devo dire che gli artisti che si sono esibiti sono stati tutti di ottimo livello: clown, mangiafuoco, attori, teatranti… Davvero bravi. I bambini si sono divertiti e, complessivamente, il format funziona. Il problema è che la manifestazione si è svolta in un ambiente, come quello tra Ballarò e l’Albergheria, dove il degrado è totale, dove si tocca con mano l’abbandono di cui può essere vittima un intero quartiere della città. Tutti coloro che hanno partecipato se ne sono accorti, molta gente che, da anni, non andava più a Ballarò si è resa conto di quanto il decadimento sia aumentato. Non parliamo poi della sporcizia, nonostante il tentativo del comune di ripulire il tutto, alla meglio, all’ultimo minuto. Quello che però mi ha dato fastidio è il tentativo di strumentalizzazione politica che ne ha fatto il sindaco Orlando, insieme al presidente della prima circoscrizione, il suo fedelissimo Massimo Castiglia. Una zona, un quartiere così degradato di Palermo non si recupera con una semplice manifestazione di questo tipo, per quanto l’idea possa risultare buona. Non si recupera con le chiacchiere, ma con interventi strutturali che servono a riqualificare un’area, nella speranza anche di attirare investitori. È bella l’idea di portare artisti di strada a Ballarò, gli artisti sono benvenuti ovunque. Certo gli artisti di strada palermitani sarebbero anche più grati al sindaco Orlando se Palermo riuscisse a dotarsi di un regolamento per gli artisti di strada, come lo possiedono tutte le principali città italiane…tranne Palermo. Un regolamento di cui si discute da anni, ma che l’amministrazione Orlando non riesce a partorire, troppo impegnata a occuparsi di porti aperti e città chiuse!! Non si può accettare che un sindaco, piuttosto che pensare a un piano di riqualificazione seria di una zona, completamente abbandonata, parli di rinascita del quartiere in occasione di una manifestazione artistica, che resta un evento isolato e occasionale, anche se con cadenza annuale. Siamo solo dinnanzi all’ennesima dimostrazione che il sindaco è più bravo a farsi le foto alle inaugurazioni, piuttosto che a pensare, piuttosto che a progettare come dovrebbe essere o come dovrebbe rinascere la città. Quindi dieci è il mio voto agli artisti di strada e agli organizzatori, quasi tutti volontari, del Ballarò Buskers. Zero il voto che do al sindaco che ha tentato di strumentalizzare una bella manifestazione come questa.
In linea di massima sono d’accordo…hai colto due aspetti significativi della questione! A mio avviso manca un passaggio fondamentale che lega l’importanza della bellezza, dell’arte e della cultura in generale alla riqualificazione di un territorio. Lavorando con la gente di quartieri come Ballarò..magari è più facile accorgersi che non esistono solo i bisogni materiali…il cambiamento non sta solo nel rifacimento di una piazza o nella ristrutturazione di una scuola…il cambiamento parte dalla scintilla che puoi innescare nei ragazzini che vivono la bruttezza del quartiere. La sporcizia stai sicuro che la nota più lo “straniero” in visita che il ragazzino che vive lì. Direi che il sindaco ha le sue colpe…ma ampio merito a chi ha il coraggio di portare tanta bellezza nel degrado!!!
Sai cosa abbiamo notato io e il mio bambino? Gli occhi della gente affacciata da finestre e balconi che assisteva con stupore alla parata…e quello mi è rimasto impresso!!!
Gentilissimo Igor Gelarda,
devo aggiungere che non solo Massimo Castiglia è fedele al ns Sindaco. Ogni artista è fedele al ns Sindaco. Un anno fa abbiamo pure riqualificato il degrado della Vucciria, anzi abbiamo portato finalmente l´arte in questo degrado. Essere fedele è un grande impegno
Certo, essere fedele al potere viceregio garantisce appoggio et sicurezza.
Non si riqualifica una beneamata verga a suon di murales e circhi. Sì, grazioso e coinvolgente quel breve periodo, e poi? Suvvia. Il degrado non si combatte in siffatta, ludica, debol maniera. Servono ben altre azioni, di duro pugno, che non si ha il coraggio di fare. Governare, in questo caso, è dare il contentino a varie fette di populum. La fastosa facciata fatta di pompa, panem et circenses. Immediatamente dietro una brillante scenografia, giace, immanente, la deiezione.
Aprite le nari, respirate il lieto lezzo della riqualificazione, putrescenze di liquami da mercato.
Tutta la Felicissima Palermo è un grande colatoio: con cadaveri esplosi e rivestiti dei loro abiti più belli a far fiera mostra di sé.
Requiem