Le condizioni di svantaggio del Meridione, lo sentiamo dire continuamente, sono caratterizzate da una dotazione infrastrutturale molto al di sotto degli standard nazionali ed europei. L’Alta Velocità, ad esempio, si ferma a Salerno, anche se il corridoio TEN-T Scandinavo-Mediterraneo, per giungere fino a Malta, comprende il potenziamento della tratta che dalla città campana arriva fino a Palermo, via Messina-Catania. Gli interventi ipotizzati per le ferrovie, in particolar modo nella nostra isola, contribuiranno ad un miglioramento complessivo dell’offerta viaggiatori regionale. Ma per un adeguamento dell’offerta anche su scala nazionale, in assenza di interventi infrastrutturali più decisi, i lavori in corso si riveleranno pressoché ininfluenti, con il permanere della attuale condizione di isolamento della nostra regione.
Ci riferiamo, in particolar modo, al collegamento stabile sullo Stretto di Messina. Un’opera che consentirebbe una riduzione dei tempi di viaggio nella relazione Sicilia-Continente quantificabile almeno in un paio d’ore: tanto è il tempo che passa tra l’arrivo di un treno Intercity a Villa S. Giovanni e la sua partenza da Messina, o viceversa. Un periodo che gli orari attualmente in vigore ci rivelano variabile tra 1h: 50’ e 2 h: 15’: quanto basta per raggiungere almeno Bologna da Roma, percorrendo qualcosa come 400 km. Continua »
Ultimi commenti (172.540)