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martedì 13 mag
  • Leoluca Orlando, Fabio Giambrone e Giusto Catania

    La guerra di successione Catania-Giambrone è iniziata e Catania è in svantaggio

    La guerra di successione a Orlando al centro-sinistra per il Comune di Palermo è già iniziata ed è tra Giusto Catania e Fabio Giambrone. Premesso che la lotta è (a mio avviso) per qualcosa che non c’è provo a raccontare alcuni episodi.

    Dopo essersi fatto odiare durante la scorsa legislatura per “esperimenti” sulla viabilità e per un certo massimalismo su pedonalizzazioni e zone a traffico limitato, che abbinati a cantieri e scarsità di servizio di trasporto pubblico hanno reso sempre più complicata la mobilità dei palermitani, Giusto Catania (anche dopo una brutta figura amministrativa epocale sulle Ztl stoppate dal Tar e ridotte a una) non è stato incluso tra gli assessori alla rielezione di Orlando nel 2017. Con una certa cocciutaggine, quindi, il preside al Cep prestato alla politica comincia a scalpitare e chiede «un assetto di giunta in grado di rimescolare deleghe che metta al primo posto la politica». Tradotto: tornare assessore. E Orlando non soltanto lo accontenta ma gli dà pure delle deleghe “pesanti: Prg, Ambiente, Mobilità, rapporti funzionali con Rap e Amat. I maligni spiegano che dandogli in mano delle questioni così spinose potrà soltanto fare la figura da quello che è. Infatti arrivano nuovi strafalcioni (nuove emergenze rifiuti, piano regolatore presentato con tre anni di ritardo e disattendendo otto scadenze, partecipate sempre più allo sbando, tram che rischia il non finanziamento, rapporti difficili con il Consiglio comunale a maggioranza ballerina che prova anche a sfiduciarlo)…

    Anche i set politici vengono persi da Catania. Uno è quello relativo all’allargamento della Giunta con Orlando che si appresta a togliergli alcune deleghe lasciandogli soltanto la più controversa: la mobilità. Sempre per il solito motivo sotto traccia: da massimalista cocciuto si potrà soltanto fare odiare e arrivare al voto in difficoltà. A un certo punto prova ad allargare ai 5 stelle, che gli sbattono la porta in faccia. Mentre sulla recente contrapposizione sulla Ztl serale e nei weekend nel centro storico il “falco” Catania voleva partire il 6 dicembre, mentre la “colomba” Giambrone consigliava di temporeggiare e di creare condivisione attorno al provvedimento. Orlando ha avallato Giambrone rinviando al 2020 e la funcia di Catania (costretto a uno dei suoi classici dietro front), dicono, per ora è simile a quella di un ornitorinco.

    Il compito di Fabio Giambrone, favorito alla successione che (a mio avviso) non ci sarà, è tutt’altro che facile: come farà da vicesindaco di una sindacatura che si avvia a terminare male, con i “radical chic” che posano il sindaco, a smarcarsi dalle carenze di colui che è il suo re Mida e a cui vuole succedere? Un bel dilemma per uno che non ha la forza elettorale di Orlando (ha mancato l’elezione alle politiche), ha un approccio moderato e mai sopra le righe e finora ha come fiore all’occhiello la buona gestione dell’aeroporto di Palermo ma ben poche uscite mediatiche. Non può certo bastare qualche levataccia e qualche appostamento al fianco dei vigili urbani in estate per sopravanzare il malcontento che monta in città.

    Il centrodestra continua a dormire, però. E non prepara la successione.

    Come sembra che finirà nel 2022 da dicembre 2019? Con Catania candidato per stizza, Giambrone candidato per eredità (però i voti di Leoluca non si ereditano). E tanti altri candidati minori come nelle ultime due amministrative. Ma stavolta Orlando non potrà vincere.

    Palermo
  • 3 commenti a “La guerra di successione Catania-Giambrone è iniziata e Catania è in svantaggio”

    1. Mi piacerebbe che Giusto Catania e Fabio Giambrone fanno INSIEME il sindaco, tipo copia.

    2. Quando, per le strade, si ascoltava la frase:
      “Acchiana u parte cu tutti i so figghi”.

    3. vengano puniti

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