Amat: all you can take in one day
Qualche giorno fa, come ogni anno in questo periodo, sono stato invitato dai gemelli Cristiano e Lucrezia al loro compleanno, il dodicesimo per l’esattezza, essendo il padrino di battesimo del maschietto, ed i festeggiamenti sono stati organizzati in un ristorante di sushi. Subito il cameriere ci ha proposto la formula ALL YOU CAN EAT, cioè, per chi non lo sapesse, strafogati di cibo fino a morire con il rituale quasi ecclesiastico delle portate 4+4+4, pagando sempre un prezzo fisso di circa 20 euro, a condizione di non lasciare nel piatto le portate, pena il pagamento extra oltre il prezzo fisso.
Subito nei neofiti palermitani come me è passata l’idea di prendersi tutte le dodici portate, tanto era tutto già pagato nella formula “all inclusive”, ma i veterani del sushi, tra cui il fratello maggiore dei gemelli Alberto, giovane pallanuotista di 14 anni, stazza da 100 chili x 1,90 metri, un giovane dall’appetito infinito, mi avvertì che difficilmente avrei potuto superare le otto portate e che lui, in una cena precedente, dopo aver mangiato tutto, si era alzato del tavolo ed era stato costretto a scappare e vomitare nel vicino marciapiede. Continua »
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