Coronavirus in Sicilia, il picco è passato e scenderemo ma non possiamo cantare vittoria
Facciamo il punto sull’andamento del evoluzione del contagio del Coronavirus in Sicilia, sempre dopo avere consultato la prof. Mascellaro.
Innanzitutto abbiamo sbagliato soltanto di 54 il valore dei contagi previsto per ieri, ed è una buona notizia perché nell’imprevedibilità è come averlo indovinato. Ma c’eravamo spinti oltre, ipotizzando il picco ieri. Il picco italiano è stato raggiunto, secondo Borrelli, ma è più un “altopiano” con il valore dei contagi che non cala nettamente come avvenuto nell’Hubei. In realtà mi sento di dire che anche in Sicilia il picco è arrivato, se non quello dei contagi quello dei casi e degli ospedalizzati (qui più grafici). L’Asia ci insegna che un picco non ne esclude altri in futuro.
Il tempo di raddoppio dell’epidemia è passato da 9 a 14 giorni e il tasso di riproduzione epidemico R0 si è dimezzato arrivando a 0,5 (contro lo 0,88 nazionale).
Ottime notizie arrivano da Palermo dove ieri, per la prima volta, i casi attivi noti sono calati da 260 a 258.
Per prevedere l’andamento dei prossimi giorni forse dovremmo guardare meno la curva gaussiana (in verde) e più la funzione Gompertz (in rosso). La curva logistica potrebbe proseguire, più dolcemente anche, verso un massimo di 2600 contagiati, tra il 20 e il 29 aprile.
Ipotizzo che già da oggi il numero dei contagi potrebbe iniziare a calare, andando sotto i cinquanta al giorno in pochi giorni.
Va chiarito che allentare o violare ora i divieti sarebbe una follia. Quando vi sentite deboli pensate che ogni giorno in casa potrebbe avere salvato la vita a più di 800 siciliani (se non avessimo contrastato il contagio i morti avrebbero potuto raggiungere l’1% della popolazione, 50000, con 60 giorni di lockdown si arriva molto grossolanamente a quella media giornaliera di risparmio di vite). Inoltre c’è un aspetto critico per noi che non ci può fare stare tranquilli più di tanto: nel nord Italia ci sono comuni dove si è probabilmente raggiunta l’immunità di gregge, da noi il contagio è stato finora bassissimo (la più bassa percentuale sulla popolazione in Italia) e rischieremo di più fino alla fine dell’epidemia che un contagiato ne possa generare molti altri, finora non toccati dal virus).
Tornate più tardi e nei prossimi giorni per vedere che cosa pensiamo dei prossimi numeri.
AGGIORNAMENTO del 6 aprile: +52 (2046), andiamo verso il calo dei contagi seguendo la Gompertz. Palermo +2 inaspettatamente.
AGGIORNAMENTO del 7 aprile: +51 (2097) e il dato nazionale frena decisamente. Dai che scendiamo. Da tenere d’occhio il +16 a Palermo.
AGGIORNAMENTO dell’8 aprile: +62 (2159), Palermo con “focolaio” in una clinica. :/ Gompertz perfettamente seguita.
AGGIORNAMENTO del 9 aprile: +73 (2232). Aspettando il calo sotto i 50 che tarda.
DISCLAIMER: questo post riporta opinioni e ipotesi strettamente personali; per la scrittura non ho in alcun modo utilizzato informazioni riservate, mi sono basato esclusivamente su dati e notizie disponibili a tutti attraverso i canali social e la stampa. Se non l’avete fatto anche voi è probabilmente perché eravate ancora a piagnucolare perché pensate erroneamente che a Messina passino migliaia di turisti scanzonati, eppure il contagio frena. 😛
Tony, dai dati si evince che, scongiuri a parte e toccando qualsiasi cosa possa portare fortuna nella vita, che l’epidemia in Sicilia non esiste, sempre se sia mai esistita, ovviamente con tutto il rispetto per le vittime che ci sono e ci saranno. Non lo dico io ma i numeri, soprattutto quell’R che ora è chiaramente sotto l’1. Chiarendo che le misure DEVONO essere mantenute, non pensi che sarebbe ora di pensare ad una prima, parziale riapertura della Sicilia anche prima di altre regione? E qualcuno ci sta pensando?
Gli “scienziati” sono a Roma, vediamo che cosa prospetteranno. 🙂
La linea traditrice dei contagi.
Ricorda la linea della borsa solo che qualsiasi direzione prenda porta con se solo morte.
Sembra che il calo dei contagiati dica che siamo alla fine è che l’apertura sia un obbligo.
Sapete cosa significa veramente ?
Di non ballare sugli scomparsi poiché fra poco balleremo su di noi con queste aperture suicide.
Fino a che non si conosceranno i portatori del virus sarà solo prolungare questa agonia all’infinito anche all’economia.
Non so, a me pare che siamo già molto in là col disastro economico/sociale, mentre siamo riusciti a contenere quello sanitario, per il momento. Non dobbiamo fare gli italiani che passano da un estremo all’altro, però nemmeno pensare di programmare nulla per future riaperture. Il virus ammazza ma anche la fame
Se per un mese o anche 2 si ferma una parte dell’economia e si rischia il collasso allora bisogna immediatamente rivedere tutto il sistema economico.
Questa é una gravissima situazione ma se fossimo in guerra cosa sarebbe accaduto ?
Sembra che questa società abbia creato anche negli imprenditori solo dei poveri.
A me non risulta ciò e quindi mi sento insultato e
come me molti altri.
Bisogna aprire ma …. visto che già ora sono molti che si comportano irresponsabilmente, dopo non sarà meglio, anzi.
Ci sono delle priorità è la più importante é la mano d’opera straniera nell’agricoltura.
Quindi bisogna, al più presto organizzarsi per fare a loro i tamponi, poiché se inizia a mancare il cibo allora sì che si creerebbe una situazione molto pericolosa.
Poi si inizia a progredire ma sempre tenendo conto delle priorità.
Spiace che lei si senta offeso ma io ho davanti il mio programma di fatturazione elettronica che mi ricorda che quelle fatture che sto vedendo non sono pagate e non saranno pagate. Sa com’è.
Mi spiace per la situazione e mi auguro che possa risolverla.
Comunque in tutto il mondo ci sono persone che possono saldare le loro fatture ma dicono che non riescono.
Bisognerebbe vedere le entrate degli anni trascorsi per capire chi é in difficoltà e aiutarlo.
Chi invece guadagnava alcune migliaia euro non a mio modo divedere far fronte alle loro spese.
Ad esempio si potrebbe avere una sospensione degli affitti ai parrucchiere, lattonieri et cetera.
È una quest’inno e di buon senso e di comunità.
Le auguro di cuore che riesca a far fronte ai suoi impegni magare nel tempo.