Ad agosto tutti pazzi per Borgo Parrini a Partinico, era già una meta per chi ama la pizza
È stato l’agosto del boom di Borgo Parrini, a Partinico. Le ricerche su Google sono cresciute di quasi 100 volte ma, si sa, Palermo vive di mode.
Il luogo è in realtà noto da tempo agli estimatori della pizza (ad esempio quella al limone), dei “vota e sbota” e delle pizzerie che vi si trovano, oltre che del pane del panificio r’a Za’ Santa. Ci sono stato la prima volta nel 2015, quando gli edifici restaurati erano ben pochi ed era appena accennata la tendenza verso le case colorate, il modernismo e le curve sinuose che fanno pensare a Barcellona. Incuriosito avevo trovato maggiori informazioni su un blog.
Il borgo, che è abitato, prende il nome dalla contrada Parrini, a nord est del centro abitato di Partinico, così chiamata per i padri gesuiti del Noviziato di Palermo che vi si insediarono agli inizi del ‘600. Agli inizi del ‘700 venne edificata una chiesetta dedicata a Maria SS. del Rosario. Da lì dovrebbe provenire il dipinto della Madonna che si trova nell’attuale chiesetta. Le case erano abitate da coloni e contadini e si trovavano tra magazzini per i prodotti della terra, torri, bagli, mulini e canneti, alcuni ancora presenti. Dopo i preti arrivò Henri d’Orléans, duca d’Aumale, che in zona produceva il moscatello dello Zucco. Alcuni dei contadini abitavano proprio il borgo. Per lunghi anni, dall’Ottocento a tempi recenti, le case sono state sottoposte alle intemperie e al degrado e pochi hanno abitato lì. Di recente, come avvenuto in altri luoghi, sono state acquistate e restaurate, con una vocazione turistica. Di recente è stato aperto un caffè letterario, gestito dall’associazione “I campanili di Borgo Parrini” di Giuseppe Gaglio, imprenditore a cui si deve buona parte dell’attuale assetto architettonico.
La visita è un mix di storia e modernità, consigliata.
Come arrivare a Borgo Parrini.
Foto di Borgo Parrini su Instagram.
Pagina facebook del Borgo Parrini.
Che meraviglia!