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  • Ruggero Razza

    Coronavirus in Sicilia: arresti alla Salute, l’assessore Razza indagato si dimette

    L’assessore alla Salute della Regione Siciliana Ruggero Razza è indagato in una inchiesta sulla correttezza dei dati sulla pandemia di Coronavirus in Sicilia. La dirigente generale del Dipartimento Attività Sanitarie e Osservatorio Epidemiologico Letizia Di Liberti è agli arresti domiciliari insieme al dipendente regionale Salvatore Cusimano e al dipendente della società PricewaterhouseCoopers Emilio Madonia. Indagato anche il capo di gabinetto dell’assessorato Ferdinando Croce.

    Dalle carte dell’inchiesta emergerebbero manipolazioni dei dati di contagiati, ricoverati e morti, “spalmati” in più giorni. Razza viene indicato nell’ordinanza come “consapevole”, Musumeci parrebbe “tratto in inganno”.

    Razza ha rassegnato le dimissioni e ha dichiarato: «Alla luce della indagine della Procura di Trapani che mi vede indagato, nel confermare il massimo rispetto per la magistratura, desidero ribadire che in Sicilia l’epidemia è sempre stata monitorata con cura, come evidenzia ogni elemento oggettivo, a partire dalla occupazione ospedaliera e dalla tempestività di decisioni che, nella nostra Regione, sono sempre state anticipatorie. Non avevamo bisogno di nascondere contagiati o di abbassare l’impatto epidemiologico, perché proprio noi abbiamo spesso anticipato le decisioni di Roma e adottato provvedimenti più severi. I fatti che vengono individuati – prosegue – si riferiscono essenzialmente al trasferimento materiale dei dati sulla piattaforma che sono stati riportati in coerenza con l’andamento reale dell’epidemia, tenuto conto della circostanza che sovente essi si riferivano a più giorni e non al solo giorno di comunicazione. Come sempre, il fenomeno della lettura postuma delle captazioni può contribuire a costruire una diversa ipotesi che, correttamente, verrà approfondita dell’autorità giudiziaria competente individuata dal Gip. Ma deve essere chiaro che ogni soggetto con l’infezione è stato registrato nominativamente dal sistema e nessun dato di qualsivoglia natura è mai stato artatamente modificato per nascondere la verità. Ciò nonostante, soprattutto nel tempo della pandemia, le istituzioni devono essere al riparo da ogni sospetto. Per sottrarre il governo da inevitabili polemiche ho chiesto al presidente della Regione di accettare le mie dimissioni».

    AGGIORNAMENTO n.1: il presidente della Regione ha assunto l’interim alla Salute.

    AGGIORNAMENTO n.2: il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, che ha annunciato che il Comune di Palermo si costituirà parte civile, ha scritto al ministro della Salute Roberto Speranza e ha rilasciato una dichiarazione.
    «Ho inviato una lettera al ministro della Salute Roberto Speranza affinché disponga un immediato accertamento, con ogni provvedimento necessario, perché non si può affidare la vita delle persone a logiche di opportunità. Dalle intercettazioni pare che i vertici regionali si preoccupino di evitare di comunicarmi i dati reali. Ritengo sia ben più grave nasconderli o peggio manipolarli in danno di migliaia di siciliani. Si tratta di comportamenti che, se accertati, hanno chiara configurazione criminale e che comunque producono smarrimento e fiducia».

    AGGIORNAMENTO del 2 giugno 2021: Razza è tornato assessore.

    Palermo, Sicilia
  • Un commento a “Coronavirus in Sicilia: arresti alla Salute, l’assessore Razza indagato si dimette”

    1. Che figura… speriamo ora possa aversi una maggiore e reale trasparenza

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