Il tram verso il declino, ma al Comune di Palermo non interessa
Il Consiglio dei ministri il 10 settembre scorso ha approvato un decreto legge che autorizza la omologazione e circolazione di nuovi mezzi autosnodati ed autoarticolati da 24 metri. Un incremento notevole della lunghezza dei mezzi pubblici rispetto ai precedenti 18 metri. Una delle cause del provvedimento è la possibilità di attuare le modifiche previste al progetto di potenziamento del trasporto pubblico di Genova, la cui rete urbana sarà esercita con bus elettrici da 19 e 24 metri. La legge, nello specifico, autorizza biarticolati (bus) e bisnodati (filobus) che potranno su itinerari riservati esplicitamente autorizzati dal Ministero per le Infrastrutture e la Mobilità Sostenibile.
Un cambiamento epocale nel campo del Trasporto Pubblico Locale. La moderna trazione elettrica ha già rivoluzionato sia i mezzi pubblici che quelli privati: il parco auto è sono sempre più ibrido, e si avvia a diventare in maggioranza elettrico nel giro di qualche anno. I bus elettrici sono una realtà ormai da diversi anni, mentre tram e filobus sono prepotentemente tornati di “moda” da qualche decennio.
Con autosnodati ed autoarticolati di queste lunghezza, si potrà presto pensare a linee veloci di superficie di discreta capienza, sempre più simili a linee tranviarie, ma senza rotaie. Con veicoli da 24 metri su gomma si raggiunge una capienza simile a quella di un convoglio su ferro da 32, come la maggior parte dei tram in circolazione: da 180 a 200 persone. Si consideri che la larghezza di un tram è normalmente inferiore a quella di un bus.
Pertanto, si prospetta sempre più vicino l’addio alle rotaie per il trasporto pubblico di superficie, e non è un dato da poco. Continua »
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