A Mondello si “annacquano” le responsabilità politiche
Non è una notizia. Gli allagamenti a Mondello non sono una notizia; dato che l’evento si verifica puntualmente e immancabilmente ogni volta che viene giù un forte acquazzone. Non sono una notizia neanche i disagi continui che hanno i residenti, i quali armati di stivali di gomma e scopa – a seguito delle piogge – spazzano il fango che inonda le strade, le case, le autovetture. Sarà soltanto notizia quando qualcuno morirà, a causa di un problema che tutti conoscono da sempre.
Sarà notizia quando una tragedia si consumerà sotto gli occhi di tutti e ci sarà un continuo rimpallo di responsabilità tra politici ed istituzioni che inizieranno a costruire tavoli tecnici per cercare di mettere una pezza ad un guaio ovvio e risaputo. Allora sì che sarà una notizia. Ma attenzione sarà soltanto una notizia senza che nessuno trovi una vera e propria soluzione.
A Mondello esiste un rapporto biunivoco tra allagamenti e frane. Nel 2015 si è staccato un masso da Monte Pellegrino che ha investito una villetta di via Calpurnio uccidendo una anziana: Ornella Paltrinieri Galletti. Il costone avrebbe dovuto essere messo già in sicurezza. Nel mese di settembre 2014 era stata bandita una gara per gli interventi su quella parte di costone, ma la procedura di selezione non era ancora conclusa. Ornella Paltrinieri Galletti, 88 anni, è stata travolta dai detriti piombati nella sua camera da letto ed è rimasta uccisa nel sonno.
“The show must go on”.
Io sono nato nella borgata marinara. Gli allagamenti li ricordo da sempre. A mio modesto parere sono aumentati proporzionalmente con la speculazione edilizia. Aumentano le costruzioni, aumenta l’asfalto e di conseguenza gli allagamenti. Ma il punto non è questo, per i politici e i dotti in materia, figuriamoci. È il cambiamento climatico o il “ferro di cavallo”.
Quando ero piccolo e cessava la pioggia, andavo a giocare “’O chianu” ad oggi conosciuta come piazza Castelforte. L’odore della pioggia mista alla terra aveva un sapore quasi di felicità. Oggi quella zona puzza di fogna durante le alluvioni. Viale Venere era un immensa distesa di mandarineti i quali sono stati rimpiazzati da asfalto e un fiume in piena che scivola liberamente inalberandosi per tutte le strade interne del quartiere.
Io sono nato a Mondello e come me tanti palermitani ai quali per ogni tornata elettorale da quando ho memoria, venivano promessi lavori mai eseguiti per la risoluzione del problema. Nel frattempo ieri sera, durante la pioggia il mio divano galleggiava.
L’acqua trasudava dalle pareti, dal pavimento, dallo scarico del bagno e della cucina. Ho sfollato chiaramente casa la quale ad oggi ancora somiglia all’AquaFan di Riccione. Negli anni a causa degli allagamenti ho rottamato un vespone, una Smart. Ho ripulito strade dal fango, ho aiutato residenti in difficoltà e l’unica cosa che riesco a carpire tra gente quando succede un alluvione, è la rassegnazione. Come se tutto fosse normale quando normale non è. Dopo lo Spettacolo abituale nelle borgate di Partanna Mondello e Valdesi non è mai stato risolto il dilemma se le acque piovane confluiscano o no ancora nelle acque nere. A giudicare dai “laghi” maleodoranti si direbbe sicuramente di sì, ma si sa il parere dei cittadini non conta nulla. Intanto, gli amministratori da quasi un secolo addossano la colpa al “ferro di cavallo” e alla natura acquitrinosa del luogo. Ciò, solo per “annacquare” le loro responsabilità.
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