Sicilia museo diffuso della WW2 e Palermo può davvero continuare solo a guardare?
A pochi mesi dall’uscita della pellicola Operation Mincemeat (2022) sul più grande depistaggio ad opera degli Anglo-americani a danno della intelligence dell’Asse che anticipò proprio lo sbarco in Sicilia nell’estate del 1943, si fa stringente la possibilità che la politica siciliana ascolti le istanze sempre più pressanti di cittadini, studiosi e associazioni sensibili ad una narrazione corale di quei 38 giorni di passione che fu la campagna di Sicilia meglio conosciuta come “Operazione Husky”.
All’alba del 10 luglio infatti, il territorio siciliano di mare, di cielo e di terra, divenne laboratorio politico, militare e tecnologico delle armate contrapposte, divenendo parte attiva di uno tra gli scontri più determinanti della guerra mediterranea in quella corsa di risalita delle forze tecnologicamente avanzate di Roosevelt e Churchill in marcia verso Berlino, che qui vide liberato, proprio tra l’afoso caldo siciliano, il primo lembo d’Europa dalle forze nazifasciste. Continua »
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