Racconti ucronici, cronache di una Palermo possibile: Ducrot
Gabriele era un ex “lavoratore socialmente utile” e da alcuni anni era stato assunto dalla municipale con la mansione di spazzino. Ogni mattina si alzava alle 6:30 e andava a pulire il suo rione preferito: la Zisa.
Amava l’atmosfera che vi si respirava. Gli sembrava un piccolo paese, con caratteristiche uniche e diverse dal resto della sua grande città, Palermo. I palazzi che vi erano edificati avevano uno stile univoco, decori semplici, popolari, gradevoli e sobri, tipici degli anni 50/60.
Nell’antichità era esistito un grande parco intorno al castello della Zisa, meravigliosa residenza regale arabo-normanna: al-‘aziz, “splendido” era il significato del suo nome. E nella zona scorreva anche un fiume che si chiamava come lui, il Gabriele! Ogni mattina si intratteneva con i commercianti locali, salutava le donne che andavano a far spese, i bambini che si incamminavano verso la scuola e gli ambulanti che vendevano le panelle, lo sfincione e il pesce fresco. Continua »
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