Il Consiglio comunale ha bocciato il tram in via Libertà e via Roma
Il Consiglio comunale di Palermo ieri ha stralciato la linea A del tram (quella che doveva passare da via Libertà) dal piano triennale delle opere pubbliche 2020/2022, la cui votazione tardiva era necessaria per discutere documenti successivi.
Il centrodestra (Forza Italia era assente) ha votato con Oso, Italia Viva e il gruppo di Fabrizio Ferrandelli. Il MoVimento 5 stelle si è astenuto.
Lo stralcio mette in discussione l’intero progetto.
Non si è fatta attendere la reazione dell’assessore alla Mobilità Giusto Catania, che incassa una pesante sconfitta politica.
AGGIORNAMENTO: il commento del sindaco Leoluca Orlando.
Le battaglie politiche non possono coinvolgere opere strategiche per la mobilità cittadina, per la cittadinanza intera. Sono soldi e infrastrutture di tutti, non di una parte politica. Soltanto a Palermo non si capisce che senza un trasporto di massa degno di tale nome (ed in tal senso il tram era già un miraggio all’orizzonte), nessuna azienda investirà mai in città o nel territorio limitrofo.
Il progetto va condiviso con la cittadinanza e non imposto con la forza. Soprattutto quando poi si scopre che è una patacca senza capo né coda, fatta solo per spendere soldi inutilmente.
Penso che il tram è stato bocciato per come è stato gestita tutta la faccenda. Tutto quello che è stato fatto è stato solo imposto e non valutato: non si sono evidenziati aspetti positivi e negativi. Oggi il sistema tramviario di Palermo grava sull’Amat con gravissimi aggravi per la collettività, il costo stimato annuale è di 30 milioni di euro. Mi domando perché ad oggi non è stata fatta alcuna indagine dalla magistratura contabile? E poi chi pagherà tutti i debiti di questi anni e di quelli a venire?