La mafia contro gli smartphone, il boss intercettato li sconsigliava
Dalle intercettazioni emerge che Tommaso Lo Presti detto “il lungo”, considerato il boss mafioso reggente di Porta Nuova, aveva una idiosincrasia per gli smartphone, ritenuti non sicuri e a rischio di intercettazioni.
Lo Presti, già in carcere in passato per fatti di mafia, provava a convincere i “picciotti” a non portarli con sé quando devono incontrare altri uomini d’onore, spesso senza riuscirci.
Le frasi, non captate da cellulari, sono comprese nell’ordinanza dell’operazione “Vento 2” che ha portato a nuovi arresti di presunti mafiosi dopo una retata dello scorso 6 luglio.
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