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mercoledì 6 nov
  • Carolina Varchi

    Declinazione della cariche al femminile al Comune: c’è la direttiva ma la Varchi dice no

    Al Comune di Palermo è scattata una contesa sulla declinazione delle cariche al femminile, parallela a quella nazionale sul neo presidente Giorgia Meloni che si firma “il presidente”.

    Il segretario generale Raimondo Liotta, su sollecitazione della consigliera comunale Mariangela Di Gangi (Progetto Palermo) aveva inviato una circolare a tutti gli uffici per sensibilizzare le funzioni dirigenziali affinché costantemente, nella diuturna operatività, venga utilizzata, in sede di comunicazione di carattere ufficiale e istituzionale, la declinazione al femminile di qualsiasi carica allorquando tale carica sia rappresentata da una donna. Ma il vicesindaco di Fratelli d’Italia Carolina Varchi si oppone e ha fatto sapere che non firmerà atti in cui è declinata al femminile.

    Varchi ha risposto così: «A riscontro della pregiata Sua in oggetto emarginata, sono a rappresentare il disinteresse della scrivente per la modifica della desinenza così come proposta. Si ritiene, infatti, che iniziative simili distolgano l’attenzione da un’autentica difesa di diritti e prerogative delle donne che certamente non sono riconducibili all’utilizzo di una vocale in luogo di un’altra ma che richiedono interventi incisivi in materia di sostegno al lavoro femminile, alla parità salariale, alla famiglia (anche mediante l’erogazione di servizi per l’infanzia), al contrasto di ogni violenza di genere, solo per citarne alcuni in un elenco che non ha pretesa di esaustività ma di sola esemplificazione. Soltanto se e quando ogni battaglia per l’affermazione completa e compiuta delle pari opportunità sarà vinta, si potrà tornare a dibattere su questioni squisitamente lessicali che nulla tolgono e nulla aggiungono all’affermazione dei diritti delle donne. Chiedo, pertanto, con riferimento alle funzioni ricoperte pro tempore dalla odierna scrivente, che si continui ad utilizzare la locuzione “il Vicesindaco” e “l’Assessore”, diversamente non sarà sottoscritto alcun atto.

    Palermo
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