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lunedì 23 dic
  • "Dritta"

    “Dritta”, collettiva di artisti luminosi da Arèa

    Si è aperta lo scorso 20 dicembre al piano primo della Galleria palermitana Arèa di Giovanni Lo Verso a Piazza Rivoluzione “Dritta”, collettiva in cui ad esporre il proprio sentire artistico sono quattro giovani allievi dell’Accademia di Belle Arti del capoluogo siciliano: Taelis Correa (1997), Sasha Mazzucco (1997), Mirela Morreale (1983) e Dario Viarelli (1994). In punta di piedi Alessandro Bazan e Fulvio Di Piazza sono i loro curatori e nelle parole che accompagnano la mostra parlano di “incantesimo dell’arte” spalancando le porte alla poesia che si insinua da sempre nelle pieghe di pittura e scultura più d’ogni altro mezzo espressivo antropico.

    Non potrebbero essere l’uno più diverso dall’altro, per stile, linguaggio, ricerca e processo creativo, ma la sensibilità nei confronti del concetto di opera d’arte li unisce tutti accendendo la spazio rettangolare della nuova sala espositiva. Sasha porta il suo agguerrito esercito di combattenti frutto del lavoro svolto durante la tesi discussa lo scorso febbraio, 38 sculture sull’epopea di Trentaseo (personaggio da lui immaginato e raccontato attraverso studi preparatori, video e testi, il tutto contaminato dalla passione per i videogames) accompagnato tra i tanti da: Herculones, Era, Pan, Perseo e Teseo, Achille, Giasone, l’Hydra, Dedalo, Prometeo, Ade e Ares; Taelis costruisce una darwiniana punteggiata di 25 differenti specie di volatili dal colibrì al martìn pescatore, in cui il colore si fa natura cancellando quasi l’idea di fondale in questi piccoli ma dilatati formati quadrati; Mirela naviga a vista tra astratto e figurativo rapido e autografo restituendo la curiosità dei personaggi indagati, mentre Dario (il suo canale youtube si chiama: materiagrezza), viaggia e ci fa viaggiare in andata e ritorno attraverso il dinamismo messo in scena tra virtuale e reale il cui fulcro della propria ricerca è un mondo terzo né reale e né virtuale, troppo intimo per essere descritto brevemente ma animato da un sentire diviso tra poesia e pulp dove sorgono una saiga, un tapiro rassegnato all’acqua inquinata, cartelloni “dal passato”, un breve scorcio di via Roma e quella mucca che bruca la tenda in un piacevole ambiente “matissiano”. Insieme i quattro palermitani “risuonano” dilatando la piccola sala all’interno di un dialogo recintato appositamente dai loro maestri/curatori per dimostrare la potenza universale e prepotente del gesto artistico privo d’attriti, governato dalla chimica del sentire personale dell’artista, prodigo a condividere le fragilità di quella strana mescola immateriale che diviene superficie pittorica o rugosità scultorea e che non vive se non vive la muscolare linfa vascolare delle piccolissime sinapsi di ogni singolo, benedetto artista. Artisti generosi i 4 marvelous, ci mostrano quattro mondi, i loro, tutti diversi e compresenti, pianeti esistenti di cui ognuno di loro è più che creatore, e in cui empatia e luce non sono restati soltanto sterili concetti camuffati per non dire nulla.

    "Dritta"

    "Dritta"

    "Dritta"

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    Si chiuderà il prossimo 10 gennaio e sono già diverse le opere acquistate dai collezionisti, sintomo dell’ottima amalgama strutturata dalle quattro anime artistiche e dall’intuizione di una mostra che oltre al talento dei singoli, ha messo in campo l’energia propulsiva del lavoro d’equipè. Siate pronti a commuovervi, come già successo a molti, e come è ancora indispensabile che l’arte ci spinga a fare.

    Palermo
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