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  • I grandi maestri in una collezione di grafica in mostra alla Galleria La Piana

    I grandi maestri in una collezione di grafica in mostra alla Galleria La Piana

    Curata da Francesco Piazza e Massimo La Piana, è stata inaugurata sabato 18 marzo alle 17:30 la suggestiva mostra di grafica d’autore che resterà aperta e disponibile allo sguardo attento di collezionisti e curiosi fino al prossimo 8 aprile nei locali della galleria in via Isidoro La Lumia, 79.

    27 opere esposte di grande e medio formato tra cui si segnalano: I labirinti barocchi di Carla Accardi insieme alle reinterpretazioni mitologiche di Bruno Caruso, così come la dimensione onirica di Salvador Dalì e le attese sospese di De Chirico dialogano con gli strumenti destrutturati di Arman e la sensuale dolcezza dei volti di Simone Geraci. E ancora la ludica costruzione dei personaggi di Germanà, la linea morbida e sintetica di Emilio Greco, i maggioloni di Guccione immersi nel paesaggio di Scicli, le rotondità giunoniche delle donne di Guttuso, le rasoiate di Taravella, l’intensità gestuale di Emilio Vedova, a comporre un percorso espositivo eterogeneo e proiettato ai differenti e trasversali gusti, animato dalle attenzioni dei due curatori che hanno scelto ogni singola opera come tassello di una narrazione altamente evocativa, incline a stuzzicare attenzioni sempre maggiori al mondo rappresentato con cura e ricerca autografa di incisioni, litografie e serigrafie.

    Citando George Bernard Shaw, i curatori ribadiscono con fermezza quanto le opere d’arte siano lo specchio che tutti utilizziamo per guardare la nostra anima e che ognuno di noi ricerca nell’opera d’arte in risonanza con il proprio ego, con la propria passione, con il proprio fuoco.

    Da qui muove il titolo scelto per la mostra: Ci sono fuochi di tutti i colori, per ricordare l’importanza delle singole ricerche e di ogni singolo gusto collezionistico, per rimarcare la necessità dell’opera d’arte nelle nostre vite, per condividere riflessioni sensibili e trasversali specie in un clima internazionale pesantemente governato da nuove ansie.

    Basterebbe la grande grafica di Emilio Vedova a garantire la visita della rassegna palermitana, o il Maggiolino guccioniano, o ancora la sensuale dimensione di Greco e la contemporaneità ultima delle singolari ricerche di Geraci e Vassallo, ma ancora una volta è l’insieme delle opere a risuonare di quel valore ulteriore rappresentato dalla coralità di linguaggi e firme, forme e graffianti segni incisi a trasformare la carta.

    Palermo
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