Da una “finestra rotta” lo spiraglio per aggiustare la città
E se vi dicessi che i problemi del degrado urbano di Palermo potrebbero trovare una soluzione applicando anche il principio della “finestra rotta”?
Parliamo di psicologia sociale e della comunicazione. Negli anni ’90 due scienziati sociali James Wilson e George Kelling proposero questa idea: anche i più piccoli segnali di incuria, come appunto una finestra rotta in un edificio, possono incoraggiare la diffusione di comportamenti negativi. Nel tempo, numerosi studi hanno confermato l’ipotesi, ampliandola. Dimostrando cioè che piccoli cambiamenti possono fornire grandi miglioramenti.
Chi riveste incarichi pubblici e ha un interesse nell’incoraggiare comportamenti più responsabili dovrebbe apportare non solo modifiche nelle proprie narrazioni ma anche, se non soprattutto, all’ambiente. È più facile cambiare gli scenari in cui vivono le persone che le loro menti. Come? Non solo spronando i cittadini ad astenersi dal commettere azioni indesiderabili ma anche stimolando, ad esempio, la nascita di comitati civici che “bonifichino” certe zone. Aiutandoli economicamente e soprattutto offrendo loro la visibilità necessaria. Perché – è questo il punto centrale –, serve a ben poco fare in modo che la gente viva in un ambiente ordinato affinché si incoraggino comportamenti desiderabili, questi nascono e si metabolizzano solo dall’evidenza del rispetto delle norme da parte degli altri. Se vedo che qualcuno sta pulendo il mio marciapiede, estirpando le erbacce dalla strada, coprendo certe scritte sui muri, riparando – appunto – la “finestra rotta”, sarò molto più propenso a “imitare” il suo senso civico, limitando certi comportamenti. Uno dei principi base della persuasione, infatti, è quello dell’evidenza sociale: quando le persone sono incerte sulle azioni da intraprendere, tendono a cercare fuori di sé e a osservare gli altri per trovare indicazioni sul da farsi.
E allora, su le maniche e rendiamo più bella questa città, affinché anche molti altri facciano lo stesso.
Ultimi commenti (172.540)