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    Morettino ha aperto un caffè letterario ai Quattro canti

    Morettino ha aperto Morettino Caffè Palermo, un caffè letteraio nei bassi dello storico Palazzo Guggino-Chiaramonte Bordonaro, dietro il cantone di Sant’Agata ai Quattro canti.

    120 anni chiudeva il Caffè Palermo, storico caffè letterario della Belle Époque palermitana che si trovava nello stesso luogo.

    Partner di Morettino è la famiglia Borgia, titolare di alcuni ristoranti in città e non solo (Bioesserì, Molo Sant’Erasmo).

    Morettino Caffè Palermo vede come protagonista il caffè, il suo rituale, la diffusione della sua cultura. Il progetto del caffè letterario prevede una libreria che si affaccia sulla sala della parete retrostante il cantone di Sant’Agata, con volumi messi a disposizione degli ospiti e un programma di eventi e presentazioni di libri, per tornare a dare un’anima a questo luogo. Gli ospiti possono godere anche di un’esposizione permanente di antichi strumenti per la lavorazione del caffè del Museo Morettino e di una mostra di alcuni dei pezzi più iconici del Mumac (Museo della Macchina per Caffè) del gruppo Cimbali – Faema.

    Il lavoro di rigenerazione degli spazi è durato oltre cinque anni. Il Caffè Palermo nasconde anche un luogo segreto, fino ad oggi rimasto nascosto e inaccessibile: è stata svelata la parete originale retrostante la fontana del cantone di Sant’Agata, che viene restituita alla città ed alla sua memoria storica. Grazie all’abilità di restauratori siciliani, è stato possibile riportare alla luce significative tracce pittoriche ed affreschi originali del 1600 che erano andati perduti durante i lavori di ammodernamento e trasformazione che il palazzo ha subito nei secoli. Sono stati anche valorizzati alcuni elementi architettonici, come la colonna e le travi in ferro battuto di inizio Novecento che dominano la sala principale. L’intervento sulla volta dei locali della caffetteria ha voluto evidenziare, attraverso un restauro conservativo, la stratificazione della struttura stessa e la testimonianza degli interventi subiti nei secoli. Il soffitto originario, databile al XVI secolo, è stato più volte oggetto di interventi successivi ma, grazie al minuzioso restauro eseguito, risultano oggi evidenti e leggibili alcuni originali decori a tempera, tra cui svetta un’aquila, simbolo della città di Palermo, che può essere datata al XVII secolo.

    Palermo
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