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lunedì 16 set
  • Palermo - Cosenza

    Dal Barbera è (quasi) tutto

    Esame di riparazione la prima domenica di settembre al Barbera. All’inizio improvvisamente le luci vanno via. Si crea un clima intimo.

    Mancano tre quarti d’ora al fischio d’inizio, ma dopo meno di un minuto, quando già le luci dei cellulari dagli spalti avevano cercato di surrogare il piccolo problema, tutto torna alla normalità mostrando tutta la potenza delle nuove luci del Barbera. Applausi attesi e meritati per il grande portiere che ritorna tra i rosanero. E fischi, incivili come al solito, quando la squadra avversaria entra in campo per la fase di riscaldamento prima del fischio d’inizio.

    All’ingresso dello stadio un cuscino di fiori è deposto ai piedi della lapide che ricorda i cinque addetti che persero la vita il 30 agosto 1989 durante i lavori per la costruzione del nuovo stadio.

    La partita non dovrebbe riservare sorprese. Il Cosenza è ultimo in classifica a zero punti. L’allenatore del Palermo, recandosi verso la propria panchina si avvicina alla parete divisoria verso i tanti seduti sulle sedie a rotelle e regala il cinque a tutti appoggiando più volte la mano nella parete trasparente. È un gesto che in questo modo e con questo trasporto emotivo non ho visto fare a nessun allenatore e va segnalato. Per quanto, va detto, alle poche persone in queste condizioni andrebbe assegnata una postazione più alta dove possano vedere meglio.

    I tifosi del Cosenza non sono tanti, una cinquantina mal contati dalla tribuna. Guardati a vista da una quindicina di addetti alla sicurezza. Chissà perché non si può consentire a poche persone di guardare la partita in mezzo agli altri. Liberando peraltro un pezzo di stadio consistente. Magari da regalare a tanti ragazzi e ragazze, bambini e bambine palermitani.

    Il caldo è quello di inizio settembre, con un tasso di umidità altissimo corretto di tanto in tanto da qualche lieve soffio di vento. Non c’è il pienone delle grandi occasioni visto che siamo all’esordio del campionato tra le mura amiche. Ma non ci siamo molto lontani. Sarà perché siamo ancora di fatto in piena estate, sarà perché i soli tre punti su nove delle prime tre partite fuori dalla Sicilia non hanno ancora acceso i particolari e conosciuti entusiasmi dei momenti più grandi. Ci si saluta con i compagni di banco che hanno confermato lo stesso posto. I soliti fischi antisportivi quando l’altoparlante annuncia i nomi della squadra del Cosenza. Grande giubilo invece quando viene gridata la formazione rosanero. Rosanero sei l’amore vero e si parte. Gioco di luci bello e nuovo attende l’arrivo dei calciatori. Negli spalti tutti i cellulari accesi. Insomma, avvio all’americana molto interessante. Con la solita ciliegina sulla torta della canzone di Sergio Endrigo. Io che amo solo te. Il presidente del Palermo segue da tifoso vero come sempre tutta la partita in piedi, appoggiato al pilastro nell’ultima fila della tribuna autorità. Molto difficile trovare un presidente così appassionato in giro. Conquista la vittoria, conquistala per noi, si sente dalla nord.

    Nel primo quarto d’ora il Palermo cerca di pungere ma mostra i soliti limiti difensivi. Il mister sottolinea ai suoi dalla panchina il problema alzando la voce. Al 21mo i rosa vicini al gol ma l’estremo difensore cosentino è pronto. Siamo a metà primo tempo e non si sentono cori contro il Catania e altre squadre, come avviene di solito. Ma soltanto cori di tifo per il Palermo. Continueranno così? Nel secondo quarto d’ora del primo tempo spartito uguale alla fase precedente. Con meno patemi difensivi per i rosa. Al 32mo il Cosenza va vicino al gol. Al 33mo il Palermo ha un’ottima occasione. Al 40 passa il Cosenza con un bel gol e la difesa in bambola. Il Cosenza finisce il primo tempo rendendosi ancora pericolosa. Difesa rosa non pervenuta. Poco prima di prendere la strada degli spogliatoi il Palermo si mangia un gol. All’inizio del secondo tempo con una sostituzione il Palermo prova ad aggiustare qualcosa in difesa. Subito si presentano per i rosa due buone occasioni. Al 53mo il Cosenza va vicino al raddoppio. Primo quarto d’ora del secondo tempo, dopo un’ora di gioco il Palermo non riesce ancora a fare un gol. Dalla panchina dei rosa ci provano con altre tre sostituzioni. Chiaramente a questo punto il Cosenza cerca di addormentare la partita. Secondo quarto d’ora del primo tempo. Il Palermo non riesce a migliorare la postura poco produttiva che ha sinora caratterizzato l’incontro. Quinta e ultima sostituzione dei rosa. E al minuto 80mo il nuovo entrato, Di Mariano, segna il pareggio.

    La tifoseria ci ripensa, peccato pensavi durasse tutta la partita, e attiva un coro offensivo verso gli avversari. Siamo ai titoli di coda. Il Palermo nell’ultimo quarto d’ora, più cospicuo recupero, sale in cattedra ma non riesce a fare sua una partita che era ampiamente alla sua portata. Sono quattro punti in quattro partite. La media è da salvezza, non da promozione.

    L’esame di riparazione settembrino in casa non viene superato. Dopo la partita in Campania ci si rivede al Barbera il 21 settembre con il Cesena. Saremo ad inizio autunno. Vedremo come si presenterà il Palermo sotto Monte Pellegrino finita la stagione estiva. Forse la notte del 3 settembre servirà un’acchianata verso la Santuzza.

    Un’ultima nota la registriamo dando conto della lite tra tifosi (ma si possono chiamare così?) prima della partita. Che fa il paio con quella che si è verificata, sempre tra supporter rosanero (ma si possono chiamare supporter?), a Cremona. Una sola parola. Vergogna.

    Palermo
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