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    Palermo – Pisa, dal Barbera e dintorni è (quasi) tutto

    Prima della partita

    Venerdi sera con l’anticipo di serie B. Si arriva allo scontro interno con la seconda in classifica con il morale sotto i tacchetti per la brutta sconfitta contro la Reggiana. Brutta non perché non si possa perdere un incontro fuori casa affrontando una buona squadra. Ma per il fatto che sia le sconfitte che le vittorie dei rosanero sembrano essere sempre il frutto del caso. Non c’è continuità di gioco, di impegno e di scelte. Quattro sconfitte consecutive fuori casa, per gli esperti di statistiche pare che negli ultimi trenta anni 30 non si registrava una striscia così negativa. Prima il problema era in casa, ora fuori. Siamo agli sgoccioli del mercato di riparazione. Partenze e arrivi. Vedremo come finirà. Un difensore già preso, il grande attaccante pare in arrivo, forse un portiere. Di fatto sinora abbiamo avuto tanti solisti che non fanno una squadra, a parte gli abbracci dopo i gol e i cerchi a fine partita. I rosanero hanno perso nove partite come l’ultima in classifica. Con i pisani prima di scendere in campo i numeri sono scoraggianti. Il Pisa ha fatto 39 gol 39, noi 24. Venti punti di differenza in classifica, loro 50, noi 30. Del resto i pisani hanno pure vinto 15 partite prima di scendere nell’agone sotto Monte Pellegrino, il Palermo soltanto 8. E ne hanno perse tre, i rosa il triplo. Insomma, sembra una partita da 2 fisso. Ma il calcio riserva sorprese. E rotonda o no la palla? Partita di andata il 24 agosto, 2 a 0 per i pisani, un autorete a inizio partita e un gol a inizio secondo tempo. Il Pisa è centenario come il Palermo, avendo visto la luce nel 1909. E come il Palermo ha una proprietà straniera alle spalle. La FIGC considera il Pisa al 33mo posto nella graduatoria della tradizione sportiva dei club ad essa affiliati. Il Palermo è al 18mo posto. Ma questa è storia passata. La cronaca di questo campionato è che con una vittoria il Pisa potrebbe trovarsi primo se il Sassuolo perdesse o pareggiasse in casa, e il Palermo massimo al quinto posto con una vittoria contro i pisani, sempre a distanze siderali dalla vetta. Del resto ciò rispecchia la classifica sulla Qualità della vita 2024, fonte Sole 24 Ore. Pisa 34ma, Palermo 100ma su 107. Qua, anzi, per essere precisi, siamo addirittura in piena zona retrocessione. Come ogni anno tutte le province siciliane e in genere il meridione. E chissà quando come vita quotidiana in quanto palermitani arriveremo non dico in testa, ma almeno in zona play off come nel calcio. Vedendo il modo di comportarsi in pubblico, dalle seconde e terze file a tutto il resto, di molti panormosauri, passerà molto ma molto tempo. Anche il patrono di Pisa, Ranieri, era un eremita che si allontanò da una ricca famiglia come la nostra Rosalia. Furono peraltro coetanei e vissero quasi negli stessi anni, visto che scomparvero il primo nel 1161, a 43 anni, la seconda nel 1170 a 40 anni. Vedremo chi tra Ranieri e Rosalia vincerà. Anche se i santi, lo sappiamo, hanno già vinto tutti. O chi vincerà, per scendere tra gli umani, tra la Torre di Pisa e il Teatro Massimo.

    La partita

    La formazione del Palermo vede il ritorno di Desplanches in porta, Gomes in panca sostituto da Verre e in campo il nuovo difensore Magnani. Lo schema è quello delle ultime partite. Ma gli schemi alla fine lasciano il tempo che trovano, visto che nelle ultime tre partite si è vinto più o meno bene e si è perso malamente con la stessa disposizione di pedine sulla scacchiera verde. All’ingresso ti regalano l’album Panini che vedete in foto. A questo punto l’orologio torna a 50 anni fa. Quando si giocavano accanite gare sui marciapiedi e sugli scalini per contendersi le magiche figurine. Oggi si comprano direttamente. I tempi cambiano. Let’s go in rosanero circonda luminoso il campo. Andiamo. Tifosi pisani molto numerosi. Quelli palermitani un po’ di più del minimo sindacale delle ultime partite in casa. Per i pienoni storici occorre attendere tempi migliori. Si inizia con l’inciviltà di fischiare l’annuncio della formazione avversaria. Gioco di luci davvero bello all’inizio, io che amo solo te di Endrigo e squadre in campo. In rosanero il Palermo, bel giallo, pantaloncini e maglietta, il Pisa. I rosa attaccano verso la curva nord, o Mondello come si è pure chiamata. Basta lame, basta infami, Spagna vive, espongono i tifosi pisani. In ricordo di un tifoso morto in tragiche circostanze dentro uno stadio. Un messaggio contro la violenza negli stadi. Al 12mo rigore per il Pisa per un tocco ingenuo di mano in area rosa. Penalty trasformato. Si parte in salita. Dal primo quarto d’ora si capisce la differenza di venti punti tra le due squadre. Al 26mo papera di Desplanches in fase di rinvio e sotto di due gol. L’acquisto di un portiere è importante quanto l’arrivo del grande bomber. Non puoi regalare due gol a una squadra già forte di suo. Adesso scalare la Torre di Pisa è davvero un’impresa. Ultimo quarto d’ora della prima frazione. Palermo sostanzialmente non pervenuto. In campo undici giocatori non un gruppo squadra. La riflessione sulla guida tecnica della non è più rimandabile. Primo tiro in porta dei rosa quasi al 40mo con Brunori. La squadra appare frastornata e confusa. Il pallone tra i piedi pare più un problema che una possibilità. Si va negli spogliatoi con un pesante due a zero che nel secondo tempo solo un miracolo di Santa Rosalia potrebbe ribaltare o almeno pareggiare. Ma questa città ha problemi più importanti da essere portati al cospetto della Santuzza. I fischi accompagnano i rosa negli spogliatoi. Il Pisa con il minimo sforzo sta dominando.

    Nel secondo tempo i gialli partono forte, come se perdessero. Che bello è quando esco di casa a tifare Palermo, gridano dalla nord. In effetti andare allo stadio è bello, anche a prescindere dal risultato. All’ottavo rigore negato al Palermo. Figlio di p., grida un ragazzino rivolto al campo imitando i grandi. I bambini ci guardano. E ci imitano. Negli ultimi dieci minuti del primo quarto d’ora del secondo tempo il Palermo ci prova. Al 14mo Brunori accorcia le distanze. Il VAR conferma. Parapiglia prima di ricominciare. Il Pisa, dalla panchina al campo, prende e perde tempo. Dalla panca del Palermo indicazioni costanti con palese disappunto per come sta andando. Un giocatore del Palermo sanguina al volto e uno è rimasto a terra. Adesso il Palermo c’è. Almeno più del primo tempo. Al 25mo Desplanches agguanta un pallone pericoloso in un’area affollata. Ultimo quarto d’ora. Il Palermo mette Di Francesco e Pierozzi. Il Pisa perde tempo cercando di contenere i rosa che almeno ci mettono adesso impegno. Nei novanta minuti non si gioca molto. Si dovrebbe trovare un modo per evitare tutti questi buchi. Altro cambio in difesa per il Palermo. Al 40mo tiro su punizione dei rosa, il portiere pisano c’è. Al 42mo Henry al posto di Lund nel Palermo. Si finisce con tre punte. Al 44mo Palermo vicinissimo al pareggio. Il portiere del Pisa para bene. Cinque minuti di recupero e fine.

    Dopo la partita

    Il 2 in schedina come pronostico iniziale viene confermato. Il Pisa va a letto primo in classifica senza sudare più di tanto ma giocando da squadra quadrata e ben messa in campo. Ha segnato su rigore e per un regalo. Per il resto non ha di fatto mai tirato in porta. Il Palermo è nuovamente fuori dalla zona play off. Partita dai due volti per i rosa. Primo tempo brutto, secondo meglio almeno come tensione ma sempre con molta confusione in tutti i reparti. Anche se la differenza l’hanno fatta pure le prestazioni dei due portieri nei momenti cruciali. Il portiere del Pisa ha fatto alcune buone parate. Complessivamente con la seconda in classifica ci voleva una partita molto diversa. Si torna a perdere in casa. Non sappiamo come si concluderà il mercato di riparazione ma il problema non è solo quello dei nomi. Poi è un brutto segno quello di aggrapparsi agli arbitraggi a fine partita. Se il Palermo si trova adesso a 23 punti dal Pisa, con 10 sconfitte, un’enormità, la colpa non è degli arbitri. Ma a fine partita le interviste hanno parlato di buona prestazione e di errori arbitrali. La prossima gara sarà Spezia Palermo il 9 febbraio, con la squadra dell’ex Soleri forte e terza. Si tornerà al Barbera contro il Mantova il 16 febbraio, quando ci rileggeremo con questa rubrica. Il 14, San Valentino, la società invita gli innamorati a festeggiare presso lo stadio con una cena a lume di candela. Vediamo se pure quello per il Palermo nel frattempo sarà sempre più un pranzo se non di gala almeno decente o un continuo e avvilente mordi e fuggi con un gioco approssimativo, poche vittorie e molte sconfitte.

    Palermo
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