Palermo – Mantova, dal Barbera e dintorni è (quasi) tutto
Prima della partita
I due numeri più importanti sono presto detti. 1,24 punti a partita e
10 incontri perduti su 25 partite. Pure il Mantova che è quindicesimo prima di scendere oggi al Barbera, noi siamo noni fuori dai play off, ha perso una partita meno di noi. Del resto i mantovani hanno realizzato due gol in più dei rosa che da questo punto di vista sono davvero indietro. Non possiamo però che partire dal pareggio/sconfitta della partita precedente in casa del pur forte Spezia dell’ex Soleri, che è andato a salutare i palermitani in trasferta. Già la vittoria era in freezer a pochi minuti dalla fine, poi dei cambi magari non necessari, o il destino cinico e baro, a sentire le interviste post partita, hanno trasformato il più in meno. Lo Spezia poteva pure perdere 3 a 0 ma ha disputato un’ottima partita, sia come gioco che come impegno sino all’ultimo secondo. Il Palermo poteva pure vincere 3 a 0 ma avrebbe comunque giocato la solita partita incerta, sia per quanto riguarda il gioco che per ciò che concerne l’impegno. Da questo punto di vista basta citare la trasformazione di due ex del Palermo, in campo con I colori dello Spezia, Matjeu e Aurelio, quest’ultimo pure autore del gol del 2 a 2. Va detto che gol decisivi in zona Cesarini ne ha subiti diversi il Palermo, non è un caso dunque isolato. Contro Brescia, Modena, e Cittadella due volte, in casa e fuori, è accaduta la stessa cosa. Lo scorso anno è successo pure diverse volte. Una squadra che vuole fare un campionato di vertice piuttosto che farsi recuperare le partite, semmai fa al contrario. E lo Spezia al Picco ci ha fatto vedere cosa significa. Si può definire questo uno scontro che guarda oltre i play off anche i play out? La classifica da un certo punto in poi è abbastanza corta. Il Mantova a 3 punti dal Palermo è, prima di incrociare i rosa al Barbera, impelagato in zona play out con altre quattro squadre. Dunque la risposta alla domanda è sì. C’è in giro per il web una petizione per esonerare il tecnico. Ma chi fai venire a questo punto del campionato? Ci sono grandi nomi in grado di assicurare un’accellerata nelle ultime partite? Semmai va detto che la società, dal prossimo anno, poiché ha soldi da spendere, lo abbiamo visto in questa coda invernale di campionato, dovrebbe puntare molte fiches per prendere un tecnico di prima grandezza. Riempire la squadra di nomi può essere soltanto un mezzo rimedio. Perché se li inserisci in un organico in cui c’è più confusione che gioco, e questo vale anche per le partite in cui si è vinto, non si raggiungono risultati all’altezza delle aspettative. Con lo Spezia stavamo vincendo eppure loro hanno fatto 31 tiri, noi 7. Inutile ricordare, come fanno molti, che l’anno scorso il Palermo aveva
14 punti in più rispetto ad ora. Acqua passata. Della storia sportiva della squadra mantovana ricordiamo che dal 1963 al 1967 militò tra le sue fila Dino Zoff, portiere del mondiale spagnolo del 1982 e icona del calcio italiano. L’immagine che vedete a corredo di questo articolo che leggete è la riproduzione di una foto di Enzo Sellerio che potete vedere dentro lo stadio prima dell’ingresso nella zona delle tribune. È del 1961, ritrae tifosi in festa all’uscita dello stadio. Quell’anno il Palermo arrivò terzo e approdò in serie A. Lo spazio in genere riservato ai tifosi avversari è vuoto. Non c’è stata l’autorizzazione, anche se molti mantovani avevano già acquistato i biglietti aerei e sono in città. Valle a capire certe cose. Gialli i mantovani, ii Palermo con la classica divisa rosanero attacca verso la curva nord o Mondello.
La partita
All’inizio fischi per Dionisi. Spettatori al minimo sindacale. In tribuna autorità l’arcivescovo, oramai palermitano a tutti gli effetti. La formazione è quella dell’ultima partita tranne qualche variazione a centrocampo. Al quinto minuto rigore per gli avversari per l’arbitro, il Var lo chiama al video, non c’è rigore. Al nono indecisione del portiere rosa e pericolo non finalizzato dal Mantova. All’undicesimo tiro da fuori dei rosa sopra la traversa. Altra occasione qualche minuto dopo sugli sviluppi di un angolo. Al 18mo i mantovani calciano sopra la traversa dopo un’indecisione dei rosa. Venti minuti di sostanziale non gioco. Soprattutto da parte del Palermo che deve fare la partita. Al 22mo i gialli tornano a farsi pericolosi. L’attaccante preso adesso dal Venezia, Pohjanpalo, non riceve palloni giocabili. Brunori in palla cerca di costruire trame interessanti. Al 26mo ottima azione corale dei rosa, la prima, ed eurogol da fuori di Verre su prezioso assist di Pohjanpalo. Al 30mo rosa vicini al raddoppio. Nella seconda parte del primo tempo Palermo decisamente più in palla. Nulla di eccezionale ma almeno un’intensità di movimento più consistente. Anche il nuovo attaccante è entrato nel vivo del gioco. Il Mantova comunque c’è e può rendersi pericoloso in ogni azione. Si va negli spogliatoi, il Palermo merita il vantaggio anche se non si è assistito a nulla di sconvolgente. Le azioni del Palermo anche quelle più performanti sembrano essere più il frutto del caso che di un gioco ben registrato.
Al primo minuto del secondo tempo, dormita generale dei rosa e Mantova in gol. Al quinto ottimo tiro di Pohjanpalo, il portiere mantovano manda in angolo. C’è il portiere nuovo, il difensore appena acquistato, l’attaccante stellare ma la situazione dei rosa non è molto cambiata. Al nono Mantova ancora pericoloso. I gialli adesso chiaramente cercano di addormentare il gioco. Per loro un pareggio al Barbera sarebbe oro colato. Figuriamoci una vittoria. E infatti all’undicesimo bucano di nuovo la difesa rosa. Le luci sul Barbera sono al massimo, ma il buio in campo è palpabile. Al 14mo palo di Pohjanpalo che è decisamente entrato in partita. Entra un altro attaccante, Le Douaron. Ma è il Mantova che spinge. Pohjanpalo si distingue adesso pure in difesa. Al 19mo il Palermo si riporta in avanti ma imperano la confusione e la paura. Al 21mo rigore per il Palermo. Pohjanpalo mette il timbro del 2 a 2. Ripartiamo dal deludente risultato della partita con lo Spezia. Vediamo cosa accade nell’ultima mezz’ora scarsa. Intanto i rosa rimangono in dieci, Ceccaroni espulso. Il Mantova si riporta sotto. Mancano 15 minuti, la panchina del Palermo sembra più confusa che persuasa. A dodici dalla fine Palermo minaccioso in avanti. Ma il Mantova replica andando vicino alla terza rete. Esce Pohjanpalo e il Barbera quasi viene giù per i fischi contro il tecnico. In dieci si difende il pareggio. E pure la panchina. A 4 dalla fine il Palermo ci riprova. Da dietro la parete divisoria tifosi esagitati gridano come se non ci fosse un domani contro il tecnico. La critica va bene. Le aggressioni ad personam, no. Quasi al novantesimo un coro di tutto lo stadio. “Dionisi vattene via”. Cinque minuti di recupero. Il Mantova ora prova a fare tombola. Finisce con un cielo nitido e un campo di gioco denso di nubi minacciose.
Dopo la partita
Il Palermo si conferma fuori dalla zona play off. Questo pareggio è ancora più pesante di quello maturato nel campo dello Spezia. Almeno lì era una squadra di testa. Si può dire che il mercato di fine anno non ha poi modificato più di tanto la situazione. A questo punto la società dovrebbe interrogarsi su un quadro tecnico palesemente in difficoltà. I giocatori in campo appaiono spaesati, senza un canovaccio da seguire, con una scarsa motivazione collettiva. Domenica 23 i rosa vanno a Cosenza ad affrontare l’ultima. Il 2 marzo sotto Monte Pellegrino sarà di scena il Brescia. Il campionato va verso la fase finale. Con i rosanero senza una precisa identità. Un piccolo cane attende in auto insieme a una signora un tifoso o una tifosa in uscita dallo stadio. Chi esce dallo stadio non sa più cosa attendersi da questa stagione.
Ultimi commenti (172.546)