Palermo – Sassuolo, dal Barbera e dintorni è (quasi) tutto
Prima della partita
42 e 72. Non è la giocata di un ambo secco, tipo 31 e 47, sulla ruota di Palermo, ma la differenza abissale di punti prima dell’incontro al Barbera tra il Palermo e il Sassuolo. Non so se nella serie cadetta i rosanero abbiano mai giocato un incontro con una squadra che li guarda dall’alto di 30 punti di differenza. Magari sarà pure capitato in qualche altro campionato di serie B. Ma questo secco e plateale distacco con la prima della classe, ci dice tanto di quello che poteva essere il campionato del Palermo e non è stato. I rosa anche in questa partita come in altre si trovano a difendere l’ultimo posto, l’ottavo, che fa staccare il tagliando per la disputa dei play off. A Salerno la squadra di viale del Fante ha prevalso ma con qualche sofferenza di troppo, more solito, nella seconda frazione di gioco. Chi commentava la partita domenica scorsa analizzava la circostanza che la Salernitana sarebbe stata sesta, e non impelagata in piena zona retrocessione, con i risultati parziali dei soli secondi tempi. Ed è molto probabile che se si facesse lo stesso conteggio con i primi tempi dei rosanero, li troveremmo molto più in alto di come li vediamo. Va detto che oggi il Sassuolo potrebbe festeggiare sotto Monte Pellegrino la promozione matematica in serie A con un ritorno immediato nell’olimpo del calcio italiano. È solo questione di giornate perché ormai si è visto che gli emiliani hanno condotto un campionato a parte. E perciò pure una sconfitta non sposterebbe nulla. È quindi da vedere quale atteggiamento psicologico prevarrà nella loro conduzione della partita. Da ciò dipenderà molto il risultato del Palermo. Che certo ha tuttavia un impianto tecnico con i suoi giocatori in grado, in teoria, di battere un Sassuolo che volesse far punteggio pieno al Barbera. Un pareggio o peggio ancora una sconfitta, verosimilmente vedrebbero i rosa subito fuori dalla zona play off. I neroverdi emiliani, o Sasôl, in dialetto modenese, nascono nel 1920 e vengono rifondati nel 1974. Hanno disputato 11 campionati di Serie A consecutivi, 6 di Serie B, 2 di Serie C1 e 14 di Serie C2. La società è stata promossa per la prima volta in massima serie nel 2013, mentre il miglior piazzamento ottenuto in Serie A è il 6º posto della stagione 2015-2016, con cui ha raggiunto per la prima volta la qualificazione nella Europa League. Sono 11 i giocatori ad aver debuttato e giocato nella nazionale italiana nel periodo di militanza nella formazione neroverde. Situata nell’area modenese al confine con la provincia di Reggio Emilia, la città è nota principalmente per la produzione di ceramica e piastrelle, settori che rendono Sassuolo un grande centro industriale. Sassuolo ha poco più di 40 mila abitanti. Si stima che l’80% delle piastrelle italiane siano prodotte nel suo distretto ceramico e che circa i tre quarti della produzione siano destinati al mercato estero, con un fatturato complessivo di oltre 4 miliardi di euro. Insomma, rispetto a Palermo dal punto di vista economico una posizione ancora più abissale dei 30 punti di questo campionato. I giocatori del Palermo nel prepartita scendono in campo con le magliette che ricordano Sara, la giovane siciliana che è stata uccisa a Messina nell’ennesimo femminicidio. Prima della partita in tribuna autorità il presidente del Palermo ha portato un mazzo di fiori, un familiare di Sara lo ha adagiato nell’unica poltrona rosa, posto simbolicamente occupato, ad ogni partita, da ogni donna che avrebbe potuto, voluto e dovuto essere presente per tifare la propria squadra del cuore, e sopra vi ha deposto una maglietta rosa col suo nome. Va sottolineato che la violenza nasce innanzitutto dalle parole. E va detto che dentro gli stadi, codice penale alla mano, vengono tollerati parole e comportamenti che andrebbero banditi da luoghi dove si fa sport.
Sara vive, gridano dalla nord dopo aver srotolato un grande striscione che recita: Nel ricordo di Sara a difesa delle donne basta femminicidi!!
Partita
Il Sassuolo si presenta con una maglia nerazzurra, i padroni di casa, che attaccano verso la nord, classifica maglia rosanero. Il Palermo parte bene. Al quinto e al sesto minuto decise incursioni in area sassuolese. All’ottavo Pohjanpalo ci prova di testa su calcio d’angolo. Primo quarto d’ora, i rosa sono in campo per i tre punti, i modenesi per il pareggio. E così al18mo Pohjanpalo, fuoriclasse senza altri aggettivi, sugli sviluppi di un calcio d’angolo buca la rete degli avversari con un colpo di testa. Il Sassuolo subito replica, il portiere dei rosa è bravo a opporsi. Stessa cosa al 25mo. Sul capovolgimento Pohjanpalo timbra il secondo cartellino anche se è autorete. 2 a 0. Sino a questo punto la squadra a 72 punti sembra il Palermo. Al 29mo i rosa si rifanno di nuovo sotto. Al 30mo deve intervenire nuovamente il portiere rosa per neutralizzare un’azione del Sassuolo. Il Palermo in qualsiasi parte del campo aggredisce su tutti i palloni. Al 33mo Palermo ancora pericoloso. Dionisi dalla panchina vorrebbe che alcuni schemi venissero applicati meglio. Al 36mo gli ospiti per due volte si presentano minacciosi in area rosa. Quasi al 45mo con un’azione partita dalla propria area il Palermo va vicino al 3 a 0. Cosa che si realizza al 46mo dopo un tira e molla in area nerazzurra. Inutile a dirsi, sempre Pohjanpalo. Insomma, andare negli spogliatoi con tre gol di vantaggio non sappiamo da quanto non capitava al Palermo. Per giunta giocando con una supercapolista.
Il Sassuolo si presenta gasato prima del Palermo in campo e parte con due sostituzioni. Al 51mo il portiere del Palermo deve fare gli straordinari per togliere una palla dalla porta. Poi interviene con sicurezza in uscita. Al minuto 52 Palermo quasi sul 4 a 0. Al 54mo da fuori il Sassuolo fa la barba al palo a sinistra di Audero che però sembrava sul pezzo. Ma al 55mo Segre mette la quarta piastrella dentro la rete del Sassuolo. Che adesso è in confusione. Tira due volte ma alto sulla traversa. Altre due sostituzioni per il Sassuolo. Il Palermo non fa sostituzioni sinora, operazioni che spesso hanno confuso le partite, e pare aver esorcizzato la dannazione dei secondi tempi. Il Palermo adesso palleggia in sicurezza. Che però con il Sassuolo può creare problemi. E infatti al 66mo errore in difesa e quasi gol dei modenesi. Torna in campo dopo mesi il palermitano Di Mariano al posto di Ceccaroni, i rosa rimodulano la difesa. Al 71mo con Pohjanpalo i rosa vicini al quinto gol. Al 73mo il Sassuolo, con una difesa del Palermo che pare indebolita, fa il suo gol. Al 75mo fa il secondo. Il fantasma dei tempi secondi è ancora vivo? Dentro Verre e Ranocchia per i rosa, fuori Blin e Segre. Ma Pohjanpalo c’è e bolla il quinto gol, il suo terzo oggi al Barbera. Subito dopo il 5 a 3 del Sassuolo. Poi il Palermo quasi al sesto gol. All’87mo il Palermo in contropiede si mangia un gol fatto. Alla fine Vasic entra per Pierozzi, Diakité al posto di Brunori. Cinque minuti di recupero. Ce la faranno i nostri eroi a non prendere due gol? Ce la fanno.
Dopo la partita
Non sappiamo l’ultima volta che il Palermo abbia fatto cinque gol e che in un incontro ve ne siano stati addirittura otto. Partita più che buona, con la solita amnesia tecnico tattica del secondo tempo che però questa volta non ha causato il delitto perfetto. Ma quasi. Va detto che senza Pohjanpalo questa partita avrebbe conosciuto un altro risultato. Ma va pure fortemente sottolineato che vincere con una squadra davvero forte come il Sassuolo non è semplice per nessuno. Chi scrive non ha capito perchè un difensore che esce, Ceccaroni, non venga sostituito da un altro difensore ma da un giocatore avanzato. Da quel momento i rosa hanno iniziato ad avere difficoltà. Palermo settimo a 45 punti. Venerdì si va a Bari, scontro diretto, per Pasquetta in casa con la Carrarese che ancora ha qualche chance per andare ai play-off. E comunque il grande difetto dei secondi tempi è ancora vivo. Visto che il primo tempo i rosanero lo hanno vinto tre a zero, il secondo perso tre a due. Un ultimo pensiero a Sara. Non si può assaporare per intero nulla, tanto meno una partita, dopo un terribile femminicidio. L’ennesimo. Quest’anno sono già 11 i femminicidi in Italia. È una tragedia che riguarda vergognosamente il genere maschile. Tutto. Tutti. Nessuno escluso.
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