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venerdì 22 nov
  • Chiaracucina: pane cotto

    L’altro giorno parlando con mio padre mi raccontò di un piatto povero, di quando era bambino, di cui andava davvero ghiotto. Gli ho chiesto di raccontarmi ciò che ricordava, poi mi sono anche documentata sul web, poi ci ho messo del mio ed ecco questo piatto che a me (e pare anche alla mia amica FlaviaGrande) ha soddisfatto.
    È una soluzione abbastanza rapida, completa, nutriente, gustosa e anche divertente, per un pranzo, un aperitivo, o una domenica in cui non ci va di cucinare e ce lo ritroviamo in frigo dal giorno prima.

    Chiaracucina: pane cotto

    Ingredienti

    • 300 grammi di pane raffermo (preferibilmente tutto dello stesso tipo);
    • 300 millilitri di salsa di pomodoro già pronta;
    • mezza cipolla;
    • 500 millilistri di acqua a temperatura ambiente;
    • sale;
    • parmigiano grattugiato;
    • basilico fresco.

    Preparazione
    Tagliamo a pezzetti il pane raffermo e mettiamolo in un tegame ad ammollare con l’acqua e il sale. Nel frattempo affettiamo la cipolla, facciamola soffriggere in un altro tegamino e aggiungiamo poi la salsa. Abbassiamo la fiamma, copriamo e lasciamo cuocere, aggiungendo prima un pizzico di sale, per una ventina di minuti.
    Quando il pane avrà assorbito l’acqua e si sarà ammollato a sufficienza (ovvero, quando non ci saranno più pezzi duri) accendiamo il fuoco e versiamo sul pane il nostro sugo insieme alle foglie di basilico fresco. Mescoliamo a fuoco vivace, in modo da amalgamare bene e facendo sì che il pane assorba il la salsa. Lasciamo cuocere, mescolando di tanto in tanto per circa 10-15 minuti e, poco prima di spegnere aggiungiamo una manciata di parmigiano grattugiato o, per i più audaci, alcuni minuti prima di spegnere del parmigiano a pezzetti in modo che si fonda con il calore.
    Spegnamo il fuoco e serviamo direttamente dal tegame con l’aiuto di un mestolo.
    Il risultato è un gusto certamente familiare, con una consistenza insolita.
    Conservare in frigo gli avanzi che per un paio di giorni si mantengono bene e che sono ottimi per la domenica di “lagnusia” di cui si parla all’inizio.

    Buona lettura e buon appetito.

    (in collaborazione con chiaracucina)

    Ospiti
  • 27 commenti a “Chiaracucina: pane cotto”

    1. Che poi è la pappa al pomodoro toscana.
      Geniale, semplicemente geniale e buonerrima.

    2. Sto per vomitare! U pastuni dei porci praticamente!

    3. la cucina povera palermitana mi ha sempre incuriosito, complimenti!

    4. Una delle ricette nazionali più raffinate… cose di capriccio!

    5. @totò: 🙂
      @rob lo snob: grazie sempre per i tuoi commenti. mi sa che sei un tipo che ama mangiare roba surgelata e tortellini confezionati con panna finta. de gustibus.
      @fabio: grazie, è da provare.
      @bulgakov: per il banchetto del tuo matrimonio se vuoi cucino io.

    6. Lo mangiavo da piccolo, ma in bianco, con un filo d’olio. Mi piace. Lo tenterò. Grazie.

    7. grazie a te giacomo, facci sapere.

    8. Ah io la cena migliore della mia vita l’ho fatta in un ristorante buddista a Lisbona,il menù vegetariano non lo escluderei affatto.

    9. @bulgakov: ok abbiamo il menu, ora devi darmi la data delle nozze, così vado a fare la spesa 🙂

    10. Dammi il tempo di farmi ancora un paio di fiorentine e poi se ne parla (e se leggi dei doppi sensi, molto probabilmente ci sono)

    11. preferisco pensare ad un senso solo. ed è quello che salva la uacca! poi fai tu!

    12. anche tu a doppi sensi stai messa bene!

    13. Tranquilli, stanno per arrivare le ricette di Tonycarnazzacucina su Rosalio! 😛

    14. com’è difficile la vita dei vegetariani a palermo, sia nella vita reale che nel web! tsè! 🙂

    15. per un piatto semplice sono dell’idea che è fondamnetale puntare sulla qualità degli ingredienti , quindi ninete salsa pronta ma salsa di pomodori datterini freschi. mmmm

    16. si potrebbe fare anche il contrario, cioè: zuppa di pomodoro con crostini da aggiungere a tavola

    17. buonissimaaaaa ma ho un pò dubbi dalla foto sembra vomito condito con basilico buon appetito

    18. per zuppa intendevo crema di pomodoro

    19. effe sono d’accordo con te.
      francesca grazie. ti assicuro che ha un buon sapore, benché non sia magari perfettamente rappresentato dalla foto.

    20. sarà anche buona, non discuto, però anche l’occhio vuole la sua parte.
      che dire chiara, prova almeno a cambiare la tovaglia. sai, a volte i dettagli…
      sarà che io mangio anche con gli occhi, oltre che con il naso e con la bocca…. 😉

    21. fallo almeno per il matrimonio di bulgakov!!!!

    22. Buonaaaaaaaaaaaaaa

    23. la mia tovaglia a righe è bellissima!!! ecco! 😀

    24. s’avissi pignatieddru uogghiu e sali facissi pani cuottu, s’avissi pani. Tradotto per i valdostani: se avessi un pentolino, olio e sale farei del pane cotto, se avessi pane. Sembrerebbe il rammaricarsi per la mancanza di qualcosa di secondario per dover al fine constatare che in effetti manca pure l’elemento principale oltre che tutto il resto. Vado fuori tema ma solo per dire che se i palermitani di un tempo ne hanno coniato un detto vuol dire che in “quel tempo” anche quegli elementi così poveri scarseggiavano.Cosa vuol dire non conoscere le tradizioni di un popolo ed assimilarlo ai porci. Vero Rob?

    25. grazie ninni per il tuo supporto. il significato (non secondario) della ricetta, era quello di far capire che oggi facciamo tanto gli schifiltosi, e buttiamo (e sprechiamo) tanto di quel cibo. E invece anche il pane raffermo può diventare qualcosa di interessante per il palato. 50 anni fa, quando mio padre era bambino per esempio, questo piatto era già una prelibatezza.

    26. niè chiara…
      s’u scuirdaru ‘i quannu manciavanu ‘nnu catu!

    27. scusate, adesso con il web ci siamo evoluti, ma delle foto migliori di queste per queste ricette no? Chi legge vorrebbe mangiare anche con gli occhi, ma vedo che fotografare cibo non è il vostro forte. Peccato il pane cotto è una delle ricette che preferisco e quello che vedo è un pastone impresentabile… però, carine le foglioline!

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