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  • Palermo 2031

    Palermo 2031

    Caro Rosalio, quando il tempo atmosferico me lo consente, per muovermi a Palermo uso lo scooter. Un mezzo che avrei più semplicemente chiamerei motorino, ma che qui usano chiamare “motore”. Dunque, vado a lavorare col “motore”. Nel tragitto casa-lavoro, però, mi sento uno fuori dal mondo, quasi in difetto, perché uso mettere il casco, non faccio gli slalom, tengo una andatura entro i limiti, non trasporto altri tre passeggeri (oltre me), non cammino con le gambe a cavalcioni e non parlo al cellulare mentre guido: insomma, uno di quelli che da dietro ti clacsonano dicendo «eccheppalle, ma supera, no?».
    Il fatto è che ho iniziato ad usare il “motore” con una certa assiduità, per evitare il conflitto auto-città, alla tenera età di 45 anni, per necessità e, quindi, con la soddisfazione di continuare ad imparare cose, che non si finiscono mai di imparare. Palermo, peraltro, non è città facile per i “motoristi” di primo pelo perché tutti gli altri, si ha la netta impressione guardandoli dalla propria sella, hanno fretta oppure, ipotesi alternativa ma più suggestiva, sono in gara. Suggerisco, in tal senso, per i neofiti, la partenza da pole position in rettifilo di via Roma+corso Vittorio (dove + sta per incrocio) oppure piazza Virgilio+via Dante, via Dalla Chiesa+Duca della Verdura o ancora tutti i semafori su via Libertà.
    Forse sono sui generis, a Palermo, o fuori tempo, o uno che non capisce come vanno le cose. Fatto sta che mi piacerebbe suggerire ai palermitani, di più ai palermitani che sanno leggere e a quelli che leggono i post che altri ti inviano (qualora possano farsi testimoni della cosa), di iniziare a rottamare usi e costumi sbagliati: usi sbagliati della città e costumi dannosi che danno una cattiva immagine dei cittadini nella loro totalità. Qui non dico dei costumi folk, pop e kitsch che, in un certo contesto, possono anche fare la differenza tra Palermo e il resto d’Italia e che, in certo modo, sono anche attrattori di un certo turismo da transumanza; penso invece al degrado della normalità, alla negazione di una dignità collettiva.
    Lo standard è: la città è sporca perché ogni singolo cittadino, pensandola cosa di tutti e, in una certa misura, propria, fa come farebbe a casa sua, tanto ci sarà qualcun altro a fare pulizia. Qui il lavoro è più complesso, si tratta di progettare il futuro dei prossimi vent’anni suggerendo ai bambini e ai ragazzi del 2011 modi d’uso della “città di tutti” diversi da quelli finora adottati, sia da loro che dalle loro famiglie: ma quale amministratore locale, quale funzionario pubblico, è disposto a scommettere sulle azioni che daranno utili tra venti o trent’anni? Ecco dunque una sfida che, spero, i prossimi candidati a sindaco riescano a raccogliere puntando su capacità che ci sono ma su risultati che loro stessi, forse, non vedranno mai.
    Cari saluti.

    Palermo
  • 13 commenti a “Palermo 2031”

    1. spesso mi capita di passare da corso pisani, nei pressi di piazza indipendenza, ed è indegno vedere vicino ai cassonetti vecchi mobili cimiterializzati sui marciapiedi che per quantità potrebbero arredare un paio di case. è chiaro che gli sporcaccioni sono alcuni i signori che abitano li vicino e che hanno cambiato la mobilia, non credo assolutmente che quel deposito a cielo aperto sia stato creato da palermitani di altri quartieri.l’effetto d’immagine e degrado è devastante, spesso per camminare nella via bisogna anche cambiare marciapiede, ma la cosa più GRAVE è che nessuno degli abitanti di quella zona ne i negozianti si ribelli.

    2. Purtoppo queste cose vengono considerate superflue..”con tutti i problemi che ci sono..”. Molti non hanno capito che il cambiamento vero, per la risoluzione dei problemi più grandi, parte da queste cose.

    3. Sicuramente è gente del luogo quella che lascia i mobili abbandonati in strada. Questo mi porta a chiedermi se certa gente non goda dello schifo che la circonda. Chissà, forse il fatto di aver danneggiato il decoro della città gli fa sembrare meno brutte quelle topaie delle loro case? Oppure per loro fare danno è l’ultima cosa rimasta per vivere un momento di “soddisfazione”.

      Che gente triste.

    4. parlando di strade..una cosa che si potrebbe iniziare a fare è quello di fermarsi davanti al passaggio di un pedone sulle STRISCE PEDONALI..ogni volta turisti e non mi ringraziano..e penso che non sia normale, ricevere un grazie semplicemente perchè non ho sterzato per evitarli di metterli sotto…

    5. Parlando di strade…che comincino a rendere visibili le strisce pedonali e i segnali di stop sull’asfalto. La segnaletica orizzontale e ben disegnata potrebbe far capire finalmente ai palermitani chi ha la precedenza in una rotonda?

    6. Al palermitano la segnaletica non serve, fare di testa propria è molto più comodo.
      Non importa se il semaforo è rosso, se ci sono le strisce o se si formano 5 file in una strada con 2 sole corsie, siamo a Palermo.
      Che importa se si sorpassa l’autoambulanza in corsia di emergenza, c’è chi ha più fretta di un ferito!
      E che importa se c’è un divieto, mica posso fare il giro dell’isolato solo perchè qualcuno (ma cu è!) mi dice che non posso.

      E ovviamente che mi importa se blocco la circolazione con l’auto in seconda o in terza fila (anche se 3 metri dopo c’è un posto libero), io devo parcheggiare davanti al fruttarolo perchè m’abbutta scendere dalla macchina!

      So io come risanerei le casse comunali…

    7. La realtà è che le nostre strade sono come del Cairo o di Mumbay. Anzi bisogna dire grazie che non circolano pure gli elefanti.
      A parte gli scherzi, il traffico di Palermo è assai migliore di quello del Cairo o di mumbay.
      Chissà se là si lamentano come facciamo noi…

    8. Tutti “o finistruni” ad ammirare ed a lamentarsi di quello cui assistono….loro, come se non facessero parte del “presepe panormito”.
      Spettatori inconsapevoli e disgustati dallo spettacolo, esseri perfetti e senza macchia nel civil vivere civile, mai una doppia fila, mai una sgasata col “motore”, mai un colpo di clacson fuori ordinanza, mai gettato un sacchetto di munnizza alle 10 del mattino ecc. ecc. ecc.
      E Basta.
      Agite!

    9. @stupidocane, se potessi circolerei con una ruspa… aivoglia di azione!

      p.s.
      Non una sgasata (la benzina costa), mai una doppia fila, MAI un sacchetto di munnizza fuori orario… forse ogni tanto qualche colpo di clacson giusto per svegliare “l’addurmisciutu” di turno che non si accorge puntalmente della mia presenza

    10. Molti anni fa, a NY, per combattere la criminalità, che stava diventando una piaga, il comandante della polizia, invece di puntare dritto al problema, iniziò a multarare chi sporcava i marciapiedi, chi non rispettava i semafori, o i furbetti, facendo capire ai criminali che il territorio era controllato e che niente era più lasciato al caso. Bene, dopo pochi anni, i furti, rapine, sparatorie, iniziarono a calare, perchè il criminale cominciò ad aver paura.
      Cosa c’entra con Palermo, per me tanto…
      Iniziamo noi stessi coi piccoli gesti, la polizia con riprendere, per esempio chi guida un motorino con una marmitta assordante, chi sporca il marciapiede anche solo con un mozzicone di sigaretta….insomma iniziamo dalle piccole cose, e magari tra poco tempo arriveremo anche alle cose più grandi e più gravi…..

    11. @Rosario….come diceva mia nonna: I Santi a chiesa, i figghi ra gienti nu munnu.

    12. voglio essere originale. Io sporco i marciapiedi, guido da schifo, posteggio in doppia, anche tripla fila, sono la massima accezione del vivere incivile e chiamo il mio due ruote motore. (non virgolettato) Spesso mi esprimo in dialetto anche con chi il mio dialetto non capisce. Cc’avissivu a ddriri cocchi cuosa?
      Che tristezza misurare il proprio senso civico marcando l’inciviltà altrui. L’abbiamo capito tutti ci sono gli eletti ed i derelitti e questi sono, chissà perchè, sempre incivili.

    13. Cercate di fotografare o videoregistrare gli incivili che insozzano, scaricano, devastano, cogliendoli in flagranza.
      E poi speriamo che un blog “coraggioso” sia disponibile a raccogliere i nostri video, in modo da esporre gli sporcaccioni al pubblico ludibrio.
      Chissà che non possa servire a qualcosa.

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