La Santuzza era lì con noi
Far parte della grande macchina organizzativa per la messa in scena del Festino di Santa Rosalia non è equiparabile a nessun altro tipo di organizzazione di evento.
Ho curato mostre di arte e di architettura, performance e concerti, ma a parte il trasporto emotivo dettato dalla mia enorme passione per il lavoro che faccio, mai avevo sentito come per il Festino così forte e stimolante la responsabilità del far bene a tutti i costi.
Una carica intangibile e misteriosa muoveva ogni nostra azione, più volte, non esagero, ho avuto la sensazione che il nostro primo committente fosse Rosalia stessa, che tutti si impegnassero innanzitutto per Lei, che il carro fosse comodo per farla sfilare al meglio in corteo, che artisti e proiezioni fossero di suo gradimento, che la comunicazione scelta fosse approvata appunto da una Santa Contemporanea.
Ognuno di noi iniziava la giornata sbirciando lo stato di avanzamento dei lavori del carro e della sua statua per sincerarsi che tutto stesse procedendo al meglio e poi si dedicava ai propri compiti, a dimostrazione che si lavorava in totale comunione fra noi e Lei.
Spesso anche durante le riunioni tecniche per l’ottenimento delle varie autorizzazioni, la Santuzza era citata quasi come se fosse seduta li al tavolo con noi.
Il sindaco e l’assessore erano una sorta di portavoce di Rosalia, controllavano l’iter organizzativo su “mandato divino”.
«La Santuzza ci guarda», «la Santuzza ci protegge», si giocava un po’ con queste frasi, ma in fondo ci credevamo un po’ tutti e soprattutto Sandro, che secondo me era unto da una sorta di aurea miracolosa per la dedizione totale con cui si è donato a questo Festino…ancora oggi mi chiedo da dove provenisse una tale energia.
Il valore simbolico di questa edizione del Festino, messa in piedi in soli 40 giorni, ma attesa da anni, ha certamente innalzato la concentrazione e l’impegno a numeri esponenziali. Palermo attendeva quel grido liberatorio ai Quattro Canti come fosse il countdown di un nuovo ciclo, di una nuova Estate (altro che Primavera), come una tempesta di emozioni dopo una quiete durata troppi anni.
Tanto era il desiderio che quel grido si sentisse bene che ci dicevamo «prepariamo tre microfoni sul carro…non si sa mai», ma per fortuna ha funzionato tutto alla perfezione, perché dai Rosalia era li sul carro con il sindaco.
Uno straordinario lavoro di squadra con i comitati creativi allargati è stato il vero segreto di questa edizione dei record, committenza, organizzatori, artisti, tecnici, maestranze ed i palermitani stessi in corteo, ci siamo ritrovati tutti dalla stessa parte senza divisioni, perché in fondo “il Festino siamo noi, i palermitani”.
Per la prima volta, infatti, anche chi seguiva il corteo grazie al Fest Mob ne è diventato il protagonista, ballando una coreografia di gruppo che in breve è diventata un fenomeno online e poi è stata ballata in massa con un entusiasmo ed una energia senza precedenti. Insomma Rosalia certamente è rimasta soddisfatta, ve lo assicuro perché, lo so che mi prenderete per visionario, l’indomani sono andato a salutarla in Cattedrale ed alla mia domanda se le fosse piaciuta la festa in suo onore una colomba bianca (forse fuggita da qualche vicino matrimonio) si è posata sulla sua spalla, è rimasta qualche secondo e poi è volata via…beh un caso, ma nulla è per caso quando si parla della Santuzza.
W Palermo, i palermitani e Santa Rosalia !
Bello! senza pregiudizi, una mistura di religiosità e paganesimo ha invaso Palermo e i Palermitani, amanti della autocelebrazione hanno saputo lodare una novella statua che di santo non rappresenta ha nulla.
Meraviglioso Festino… un onore, una grande emozione, una preghiera… Viva Palermo Santa Rosalia! Bellissimo il carro… Bellissima la statua che pur discostandosi da canoni classici della rappresentazione, esprime estasi, contemplazione espropiazione di se, tensione verso il cielo, misticismo… L’unica nota gravissima, imperdonabile e inaccettabile, carro e Statua completamente al buio… quando il carro è entrato al Foro Italico la gente non lo ha notato, il 90% di palermitani non lo hanno visto… non si vedeva, è stato inghiottito nel buio!!!
Onore ai palermitani che hanno prestato con entusiasmoe competenza la loro opera.
Speriamo che dall’anno prossimo l’amministrazione sia in grado di sganciare qaulcosa ..money please !
Egr. Sig. Di Cara, voglia perdonare la mia vena polemica, ma non è tutto oro quel che luccica. Veda, come molti in questa città, io stesso mi occupo di cose di arte e di cultura, partecipo alle attività che si organizzano, spesso dò anche il mio apporto e lascio il mio nome a chi volesse ancora interpellarmi ma, tranne che non sia la partita elettorale (quando si fanno sentire tutti), il silenzio che sento è assordante. Ho seguito le Sue attività e le vicissitudini che l’hanno segnata: dico ExPa e dico PaLab. Cose nate con Cammarata e finite per via di Cammarata, ma anche degli stessi abitanti di Palermo. Lei stava, mi è parso di sentire o di leggere una volta, vis à vis con le amministrazioni di destra e grazie a loro ha trovato modo di lavorare, e anche bene. Ora sta a fianco del sindaco Orlando, e troverà altre interessanti occasioni di lavorare. E se tra vent’anni Palermo tornerà alla Democrazia Cristiana, Lei tra vent’anni starà dalla loro parte. Sarà una questione di saperci fare, oppure dipende dalla famiglia dalla quale proviene, oppure dal suo disinteresse politico a fronte dell’interesse culturale: motivazioni, ma anche scuse, ce ne possono essere tante. Fatto sta che Lei si può permettere di campare la Sua famiglia, e io per quanto mi sbraccio e mi accaloro rimango sempre dove sto. Il Festino aggratis è un segnale: con quale criterio sono stati interpellate le persone che ci hanno lavorato? Amici di Giambrone? Legati alla cordata elettorale di Orlando? Gente che doveva, o a cui si doveva, un favore? Il risultato è stato il Festino sottocosto, bene, ma, per quanto niente, quei cinquecentomila euri a chi li hanno suddivisi? Questo, nel Suo commento, non emerge, visto l’odore di santità che La pervade nella scrittura, colomba pasquale inclusa. E La capisco, meglio apparecchiare una bella poesia che raccontare veramente cosa c’è stato dietro questo teatro.
ciao Mimmo,
ti rispondo brevemente perchè non vorrei che questa corrispondenza si trasformasse in uno sterile battibecco in quanto il tenore del mio post è ben più romantico e vorrei lasciarlo tale. Fra tutte le tue invettive mi va solo di puntualizzare che io non stavo affatto “vis a vis” con la passata amministrazione in quanto il Palab non ha mai percepito neanche un solo euro di finanziamento dall’amministrazione comunale, anzi ne ha dati ed anche parecchi e fra l’altro non sono mai stato coinvolto nei grandi eventi cittadini, tutte le mostre e le attività culturali svolte in questi anni sono solo frutto del mio impegno e sacrificio. Mio padre è un artista in pensione e mia madre una meravigliosa casalinga pensatrice. Io ahimè, proprio a causa del mio lavoro totalizzante, non sono riuscito a mettere su famiglia e fra l’altro non potrei neanche permettermi il lusso di avere un figlio perchè credimi il gin tonic non rende…per il resto penso che a breve saranno pubblicati sul sito del Comune nomi e cifre di questo Festino per esaudire tutte le tue domande. In quanto all’odore di santità, se i santi fossero come me in paradiso si farebbe musica e festa ogni “santo giorno” e mi sa che non è così, ma in fondo mi piace crederlo. ti aspetto al Palab a settembre per una chiacchiera costruttiva. buona estate.