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sabato 23 nov
  • Malgiocondo per il mio bene

    Quante persone conoscono la libreria caffetteria Malgiocondo (ex Piazzetta Colonna)?
    Vi racconto un po’ la storia di questo insolito posto: Giuseppe ed Alessandra iniziarono questa avventura 5 anni fa, unendo ad una libreria molto fornita, specializzata in letteratura per bambini, una caffetteria.
    La formula, vincente in gran parte del pianeta, ha avuto, anche a Palermo, un grande successo ed io ne sono stata una testimone molto presente.
    Adoravo poter dare lì appuntamento agli amici ed aspettarli sfogliando un libro, spesso consigliatomi dai proprietari stessi, lettori entusiasti ed appassionati suggeritori di testi adatti a vari momenti della vita: quando piangevo per una delusione d’amore, quando ero arrabbiata per il lavoro, quando ero delusa da un’amica, quando ero…..
    Era anche questo loro starti vicino in modo così speciale che, molto probabilmente, rendeva il luogo diverso, peculiare, unico.
    Ma, come spesso accade a Palermo, i fruitori, numerosi nei primi tempi e non consapevoli dell’unicità di quel ritrovo, si spostarono in uno dei tanti anonimi locali, imposti dalla moda e dalle pr, che nascevano come funghi, perpetuando quel flusso migratorio verso luoghi sempre più vip, sempre più ultimi, sempre più uguali che tanto mi fa dubitare della capacità di scelta di questa città e dei suoi abitanti.
    Così per Malgiocondo sono iniziati i tempi bui.
    Malgrado l’attività di avvicinamento alla lettura destinata anche ai più piccoli (regalando quello, che a mio avviso, resterà uno dei capitali personali più importanti della loro vita), malgrado la qualità e la rilevanza degli autori presentati, malgrado la condivisione e l’adesione ad iniziative etiche quali “addiopizzo”, malgrado tutto questo Malgiocondo è stato costretto a chiudere.
    Per fortuna molti amici e frequentatori si sono ribellati a questa realtà impegnandosi nel lancio di una sottoscrizione popolare nel tentativo di salvare Malgiocondo (salvando anche il proprio diritto/piacere a spendere pezzetti di tempo libero in modo, forse alternativo, ma decisamente più appagante).
    Si tratta di un’operazione abbastanza semplice, una raccolta di fondi vincolati da Banca Etica a garanzia di un finanziamento a favore di Malgiocondo. Questo significa che, se le cose dovessero andare bene, alla scadenza ogni sottoscrittore rientrerebbe in possesso dei propri soldi, aumentati degli interessi. Se invece Malgiocondo dovesse avere difficoltà alla scadenza di una o più rate del rientro, parte dei fondi vincolati verrebbero utilizzati da Banca Etica a copertura delle rate inevase.
    Io aderirò perché una bella realtà di Palermo non deve finire e mi fa rabbia vedere, ancora una volta, vincere quelli che basano il proprio lavoro sul compromesso, l’andazzo delle mode e mediocri valori spacciati per geniali intuizioni.
    Mi auguro che tante altre persone possano legare, in un futuro prossimo, ricordi belli e momenti importanti a questo posto che io continuerò a chiamare “Malgiocondo per il mio bene”.
    Se deciderete di aderire, contattate al più presto Giuseppe ed Alessandra all’indirizzo e-mail kurzale@tiscali.it.

    “I migliori non hanno convinzioni, mentre i peggiori difendono le proprie con ardore”.
    W. B. Yeats

    Ospiti
  • 40 commenti a “Malgiocondo per il mio bene”

    1. scusa…sarà pure una bella iniziativa..m è e rimane un pub/libreria
      ed in quanto tale, una impresa commerciale (per ricavare profitto e non per creare un luogo magico dove tu possa incontrarti con gli amici mentre i folletti del libro ti sussurrano parole fatate mentre tu sorseggi latte e nesquik)
      la beneficenza verso chi deve fare impresa è qualcosa di inaccettabile.
      se vuoi dare sostegno a qualcuno, scegli chi ha bisogno per davvero.
      se vuoi proprio sostenere malgiocondo mettiti in società con loro, ovvero regalagli la tua macchina e tutti i tuoi gioelli, ovvero dagli solo contanti così non li devono dichiarare, ma per favore…non chiedere soldi alle altre persone

    2. Concordo con quanto scritto da reeveee (ma dove hai pescato questo nick?).
      Una impresa deve reggersi sulle proprie capacità imprenditoriali e misurarsi con la concorrenza. Può cercare nuovi capitali, nuove energie, trasformarsi in una coooperativa, etc. ma a decidere sul successo dell’iniziativa è sempre il mercato. Quanto alle banche: quelle fanno il loro mestiere e cioè cercano soldi per fare impresa.

    3. si si…decide il mercato! che bella favoletta!

    4. allucinante.

    5. stanton non ti capisco.
      puoi spiegare meglio?

    6. e poi rosalio…
      ci spieghi come mai hai deciso di pubblicare questo annuncio?
      per favore perchè non riesco a capire…

    7. Cara Maria Eugenia, tu scrivi: > Ed io mi chiedo: ma tu ed i tuoi amici, e tutti quelli che non seguono l’andazzo delle mode, voi che avete geniali intuizioni, dove stavate in settimana??? Sempre al malgiocondo?? Se un’attività commerciale va in malora… non è certo colpa delle tendenze che cambiano, ma di chi non si adegua o fa di tutto per valorizzare il suo mercato di nicchia! Ed in ogni caso questo si chiama “rischio d’impresa”… a cui anche il tuo caro Malgiocondo è andato incontro. PT

    8. vabbè, spariamo sulla crocerossa. una impresa sta affondando, noi diamogli addosso!
      avete mai sentito parlare di responsabilità sociale delle imprese? di famiglie sul lastrico a causa di una impresa che chiude? di cassonetti bruciati per strada da parte di LSU ed ex detenuti?
      se fosse vero quello che scrivete non esisterebbe banca etica, non esisterebbero gli aiuti alle imprese, i finanziamenti agevolati etc. etc.
      trovo che la vera favoletta in questi commenti è l’affermazione di giorgio:”…a decidere del successo di una iniziativa è sempre il mercato”.
      purtroppo non è sempre e soltanto così

    9. Mr. Tamburino non mi sembra un annuncio che necessiti di particolari cautele e spiegazioni.

    10. Non sapevo della chiusura di Malgiocondo e mi è dispiaciuto molto quando Maria Eugenia mi ha informato. Credo sia perfettamente legittimo da parte del mondo di Malgiocondo il lancio di una sottoscrizione rivolta a chi apprezza il lavoro da loro svolto che coniuga imprenditoria e cultura. Aderirò.

    11. Giacomo ha spiegato tutto; che a Palermo sia il mercato a decidere mi sembra un’affermazione delirante. Resta di certo che il lavoro di Giuseppe ed Alessandra era una bella realtà che non è stata difesa. Come sempre accade per le cose belle della nostra città..

    12. Salve a tutti, siamo Alessandra e Giuseppe, i proprietari di Malgiocondo. Ci sembra il caso di intervenire in questa discussione per chiarire alcune cose che riguardano noi e il nostro lavoro. Già, perchè non dimenticatelo, prima di tutto è di lavoro che stiamo parlando. Un lavoro fortunato, perchè scelto e voluto con tutte le forze, un lavoro che ha realizzato il sogno di una vita, un lavoro che è diventato pane anche per altre persone. Perchè “fare impresa” non è solo avere a che fare con i numeri e le leggi di mercato, non è necessariamente “adeguarsi” alle mode. Fare impresa è soprattutto passione e dedizione, è assunzione di responsabilità. E’ triste che debba passare il concetto “o sei manager o muori”, è troppo facile così. Noi stiamo parlando di vite spese, di progetti. Ed è assolutamente vero che ci sono centinaia di associazioni benefiche che meriterebbero la vostra attenzione molto più di noi, ma il punto non è questo. Il punto a nostro avviso è la condivisione. E’ un grande onore per noi che già molti imprenditori e commercianti hanno aderito alla sottoscrizione, lo riteniamo un fatto rivoluzionario per questa città. Perchè Malgiocondo muore soprattutto perchè non ha voluto piegarsi al clientelismo politico, alle marchette dei finanziamenti pubblici.
      Permetteteci una precisazione: l’idea della sottoscrizione non è nata da noi, ma da alcuni nostri clienti e da Banca Etica. Già, perchè non bisogna dimenticare chi è Banca Etica; non è una di quelle banche che “fanno il loro mestiere e cioè cercano soldi per fare impresa”. Quest’anno hanno dato il Nobel per la pace al fondatore di Banca Etica, giusto per essere chiari. Noi abbiamo accettato perchè una sottoscrizione supervisionata da Banca Etica è trasparente. Non gestiremo direttamente noi i soldi dei sottoscrittori, perchè questi soldi saranno vincolati a garanzia di un finanziamento, e solo se saremo insolventi verranno utilizzati. Finanziamento, tra l’altro, che Banca Etica concede su un progetto, appunto, “etico” e non solo commerciale. E questo per noi fa una grande differenza. Un’ultima cosa, secondo noi importantissima: un’impresa non dovrebbe mai avere come unico obiettivo il rendimento economico. Un’impresa deve servire anche da veicolo, deve accogliere, deve sapere ascoltare. E Malgiocondo è legato al commercio equo e solidale, è stato uno dei primi ad associarsi ad Addiopizzo, ha dato spazio ad Emercency e ad Asantesama, a Luca Coscioni, ha veicolato idee e progetti. E’ uno spazio libero, e credeteci, se così non fosse, non saremmo di certo a questo punto.

    13. BRAVI ALESSANDRA E GIUSEPPE!!!

      Pequod

    14. Un’impresa deve cmq fare i conti sui conti, Alessandra e Giuseppe, per certi versi.
      Difatto é così. Il punto di un’operazione di nicchia e qualità, come la vostra, e ci son anche stata a volte, é che l’unica risorsa é fidelizzare un target preciso. Che dovrebbe rimanere lì, e non spostarsi, per l’impresa rimanere nei termini dei costi e ricavi. Detto brutalmente.
      Oppure, l’idea dovrebbe avere una capacità attrattiva tale da permanere nel tempo, a Palermo. in questi anni l’unico posto che é riuscito a fare questa operazione sono ‘I candelai’, a mio avviso.
      Per molte ragioni. Non danno un target preciso (non solo giovani, p.e; non solo di un certo orientamento, non necessariamente impegnati, ma anche, etc..); Fanno offerte di qualità, spesso e molto varie (teatro, musica, sempre ad ottimi livelli, recuperando anche i chitarristi ottantenni amanti di chitarra classica, per dire); fanno offerte di servizi (scuola di tango, p.e); Fanno anche il sabato disco per tutti.
      Sono capaci di programmare ed offrire multiformi attività anche non orientate.
      E’ un modello vincente, vedo.

    15. E io anche, aderisco, come ho già detto a Giuseppe e Alessandra. Le buone idee devono trovare casa, e un luogo che propone idee è la casa di molti: almeno di quelli che accolgono le idee, le discutono, le praticano. Io pure mi occupo di libri, in parte lo sapete. O meglio, ho avuto un’idea malsana circa dieci anni fa: produrre libri d’architettura in area meridiana. Ora, produrre libri è già un’impresa, far libri d’architettura è una follia, farli qui è quasi un delirio. Ma ho provato ad applicare alcune piccole regole di buon senso, e qualche strategia minima: adesso la casa editrice è una delle due che producono libri d’architettura nel meridione d’Italia, l’altra sta in Lucania. I prodotti hanno degli standard di qualità di produzione abbastanza alti e sono a tiratura limitata. Non posso dire che gli affari vanno a gonfie vele, ma vanno e soprattutto, sono soddisfatto di tutti i volumi esitati per almeno due motivi: piacciono a chi li produce e sono apprezzati da chi li legge. Una piccola idea sta crescendo. Per questo motivo bisogna seguire con attenzione il progetto di Malgiocondo. Basti guardare il magnifico lavoro che ha fatto Siino con Rosalio… Sicché, invito gli autori del blog a sottoscrivere i progetti della libreria, e gli ospiti, gli astanti, i panormiti e i passanti, etc.

    16. sono d’accordo con giacomo, e contenta che alessandra e peppe siano intervenuti… e poi cogliandro, sei forte!hai detto delle cose verissime sul delirio di fare o tentare di fare certe cose a palermo, ma vivaddio facciamole delle cose… io sono per i coraggiosi, gli entusiasti, i folli! aderiro’ ma non conosco nessuno e non sono mai stata in questo luogo, dov’e’ piazzetta Colonna?

    17. Scrive Stanton che il lavoro di Giuseppe ed Alessandra era una bella realtà che non è stata difesa. Come sempre accade per le cose belle della nostra città.. Ma che significa? Bella realtà non difesa? Ma da chi? Se alla gente non piace un posto al punto che questo fallisce….se preferiscono andare altrove…la colpa di chi è? E poi di che parliamo? Di un locale! Se vi fa piacere investite in banca etica e buona fortuna a voi tutti!!!

    18. Uma vedi che “Malgiocondo muore soprattutto perchè non ha voluto piegarsi al clientelismo politico, alle marchette dei finanziamenti pubblici”, e in città è un pò difficile fare cultura ed impresa senza.
      molti dei commenti sopra confermano Palermo
      una città molto cool…

    19. Ah, Malgiocondo…quante ragazze ci ho portato…Era il luogo ideale per il primo appuntamento e per mettere alla prova il “valore” della picciotta.

      Lo capivi da come si muoveva intorno al tavolo, da cosa sceglieva nel menù, da come prendeva la tazza in mano e poi la posava…

      Il posto poi non era mai troppo affollato e si rivelava abbastanza intimo per scambiarsi parole dolci…

      Quanti ricordi…

      Ma chi se ne frega del mercato e di sti discorsi di questi cavolo di liberali e pseudoriformisti con un registratore di cassa al posto del cuore e senza poesia.

      SALVIAMOLO!!!

    20. Bravo Vasily. Quanta poesia nelle tue parole. Peccato che che non ci fosse pure un separè…
      Abbasso i liberali e i pseudoriformisti. Una sola parola d’ordine: salviamolo! Cominci tu a mettere mano al portafoglio? Se vuoi ti dò l’indirizzo di Banca Etica…

    21. Vasily,
      mi hai convinto. è giusto che tu voglia tutelare la magica alcova dove hai consumato i tuoi amori letterofili.
      ma non trovi che sia più giusto sostenere una impresa semplicemente da consumatore piuttosto che da benefattore?
      Prenota un tavolo appartato al malgiocondo, ordina per te e le tue gheishe primo secondo antipasto e champagne, magari offrilo anche agli altri, poi ostriche salmone e caviale, magari fallo ogni giorno a pranzo e a cena. Vedrai che dopo qualche mese il locale comincerà a passarsela meglio, senza passare da banche etiche o semiotiche o semibanche o ancora banche del seme…

    22. Ma quanto mi piacciono le posizioni dure e pure! E che ci vuole?
      -Aiuto, sto affogando..-
      -Scusi lei, perchè non hai imparato a nuotare?-
      Molti di voi si comporterebbero più o meno così.
      C’è pure chi si meraviglia.

    23. ahahhahah! bella questa… sto affogando?? chi?? qui il problema non è salvare uno che sta per annegare, quando capire che i salvataggi non si operano rendendo solvibile un’azienda che non ha un piano di ristrutturazione della sua attività. Possiamo parlare di solidarietà, e colmare le nostre bocche di nobili propositi… ma qui il punto è capire come vuole uscire fuori dallo stato di crisi un’impresa che non si salverà da un prossimo fallimento se non trova un mercato da conquistare con il suo prodotto. Magari il malgiocondo diventerà un locale per tanti Vasily alla ricerca di uno spazio utile a fargli studiare e conquistare le sue dame!
      E comunque… spero che malgiocondo riesca a non soccombere… spero che, vista tanta solidarietà, qualcuno gli insegni davvero nuotare!

    24. ..e pure questa è bella.
      Prometto che rido,magari durante il week end.

    25. pero’ chi non é presente a Palermo e vorrebbe aderire non é a conoscenza di informazioni adeguate.
      Per esempio,i sottoscrittori diventano soci di una cooperativa o associazione’?
      perché é necessario ricorrere al finanziamento di Banca Etica oltre alla sottoscrizione? banca Etica accorda il finanziamento in base al raggiungimento di una somma prestabilita di sottoscrizioni?Se si in che percentuale relativamente alla sottoscrizione finanzia Banca Etica?
      A parte le domande condivido gli argomenti di chi difende questo tipo di partecipazione,per aderire occorre un’informazione piu’ dettagliata.

    26. Ridere fa bene all’anima… quindi Bookends ridi pure…

    27. Rino e Reeve…quanto acido…vi è fallita la fabbrichetta da poco? 🙂

      Rispondiamo a uno alla volta che mi diverto di più.

      Rino, ok, datemi l’indirizzo di Banca Etica. Un biglietto verde me lo gioco tutto…e ti prego di non sfidarmi mai. Te lo dico di cuore. 🙂

      Reeve…ho sostenuto Malgiocondo da consumatore…lo farò da benefattore…Riguardo al menù che mi hai proposto per risollevare le sorti del locale…Diciamo che mi fa abbastanza schifo e la mia “paghetta” da giornalista precario non mi permette di coprire queste spese in modo quotidiano (anche se per le donne non si deve mai badare al portafogli…).

      Poi consiglio a entrambi di studiare la figura di Muhammad Yunus, l’attuale premio Nobel per la pace (anche se potrebbe benissimo esserlo anche per l’economia). Credo sia a lui che si ispira buona parte dell’idea di Banca Etica. Cliccate il link please.

      http://it.wikipedia.org/wiki/Muhammad_Yunus

      Le gesta di quest’uomo sono la migliore dimostrazione che le vostre teorie da pseudokeynesiani col colletto bianco sporco di olio di panelle e forfora datata fa acqua da tutte le parti.

    28. Ricambio augurando altrettanto..mai stato egoista io.

    29. Attivare un circuito anche grazie al microcredito che consenta di generare “ricchezza”, non è fare beneficenza… ma, è molto di più… perchè significa aiutare un sistema economico a fare fronte non solo ALLA FAME DI OGGI… ma anche e soprattutto a quella di domani.
      Non sono un’egoista… sono solo realista!
      (ah! bello il “banchiere dei poveri, una buona e sana lettura… grazie Vassily per avermelo ricordato!)

    30. più che banca etica in tutta questa storia mi viene in mente la banca la bontà: per ogni obolo speso in beneficenza ottieni un credito per la coscienza

    31. Ho trovato un’informazione nel sito “Letteralmente”,eccola:
      “piu’ che di una sottoscrizione si dovrebbe parlare di investimento solidale:le somme utilizzate ,vincolate a garanzia di un finanziamento a favore di Malgiocondo,permetteranno di diventare azionisti di Banca Etica.Un esempio,con 260 euro si acquistano 5 azioni di Banca Etica e si diventa automaticamente soci con diritto di voto alle assemblee.Saranno corrisposti interessi per tutto il periodo della sottoscrizione”.
      A parte il fatto che mi ricorda Le Obbligazioni non capisco chi eroga il finanziamento,né se si tratta di finanziamento a interesse zero.
      Comunque nel sito di Banca Etica ho trovato informazioni riguardanti i libretti di risparmio e i certificati di deposito:sono remunerati circa 0,5%,se si ha la pazienza di aspettare 10 anni si “guadagnano” 1,24%.L’acquisto di fondi presso Banca Etica oltre alle varie spese costa al cliente da 0,60 a 1,8% su base annua per commissioni di gestione.I fondi sono gestiti da Bipiemme gestioni.

    32. giaz non é vero. Ho detto che hanno solo tenuto la logica dlle idee senza contemperlalarla con le logiche di commercio. Se sei un’impresa, devi ragionare un minimo da impresa. Se no fai una società a perdere e diventi un filantropo. C’é una via di mezzo in tutte le cose. Basta ragionare su cosa sei e che risorse hai e che obiettivi hai, con le risorse che hai.
      bellissimo sarebbe essere totalmente liberi di sperimentare i nostri sogni, senza scontarci sulle molte contraddizioni che esistono.
      Ma ne avete fatta l’esperienza, come vedete.

    33. Mumble…mumble. Grazie gigi per le informazioni… allora investo 260 euro per 5 azioni… no! odio i numeri dispari! allora facciamo 520 per 10 azioni così partecipo pure alle assemblee etiche… certo devo considerare che la capiroska poi me la incocceranno a 10 euro e due tartine a 7 euro… ma vuoi mettere l’atmosfera liberalchic del locale… e se poi ci incontro il giornalista precario… lo considero rischio d’impresa! Ok! ho deciso mi tengo i 520 euro (che manco ho)anzichè andare al malgiocondo stasera mi faccio invitare a cena da mio cugino che ha la moglie bruttina ed anche un po’ rompiballe ma che fa le sarde a beccafico e le melanzane ‘mmuttunate da sballo!!!

    34. Ragazzi, scusate ma urge fare chiarezza. Allora, le somme raccolte nella sottoscrizione (importo minimo 10 euro) saranno vincolate a PARZIALE garanzia del finanziamento che Banca Etica ci elargirà. PARZIALE significa che ipotesi la sottoscrizione raccoglie 100, Banca Etica finanzia, assumendosene il rischio sulla base della validità del progetto, 200. Questo perchè abbiamo bisogno di ricapitalizzare l’azienda ma non possediamo alcun bene immobile o bancario da mettere in garanzia per un qualsiasi prestito in una banca “normale”. Possediamo solo il nostro lavoro, e un progetto, e questi verranno finanziati. Dunque la ricapitalizzazione avverrà con il finanziamento di Banca Etica. I soldi dei sottoscrittori verranno toccati SOLO se Malgiocondo sarà insolvente nelle rate di rientro. E nel frattempo, i sottoscrittori percepiranno gli interessi attivi che matureranno. Sinceramente, non capisco dove sia la follia in tutto questo. Non comprendo perchè non si possa tentare di risollevarsi, rimediare agli eventuali errori, onorare i debiti e rilanciare l’attività. E tutto questo col sostegno di chi condivide il nostro progetto. Non stiamo obbligando nessuno, stiamo solo proponendo un’alternativa all’unica eventualità altrimenti possibile: la resa.
      L’acquisto delle azioni di Banca Etica non c’entra nulla con la sottoscrizione. Anche quella è, eventualmente, una scelta di condivisione, ma con Banca Etica, non con Malgiocondo. Questo perchè Banca Etica è giuridicamente una cooperativa on-lus cioè senza divisione di utili tra gli azionisti. Ma per queste informazioni sarebbe meglio che consultaste il loro sito. Gigi, spero ti sia tutto più chiaro adesso. In ogni caso, chi volesse maggiori informazioni può contattarci all’indirizzo kurzale@tiscali.it, o venire da Malgiocondo tutte le mattine, o ancora parlare col dott. Di Piazza o la dott.ssa Ciccia negli uffici di Banca Etica in via Catania, 26.
      Vi prego, non parlate di beneficenza, quella è ben altra cosa. Si tratta di “investimento solidale”, questo è il principio fondante di Banca Etica.
      Un’ultima precisazione: un cocktail da Malgiocondo costa 5.50 euro e le tartine sono ovviamente comprese nel prezzo!

    35. Grazie,
      é un po’ piu’ chiaro,io ho semplicemente riportato una notizia pubblicata su “letteralmente”,chiunque la puo’ consultare.

    36. hai perfettamente ragione, ancora non era chiaro come doveva partire la sottoscrizione e di questo ci scusiamo.

    37. E allora che si fa? sottoscriviamo? Voi che dite?

    38. Per chi si picca di fare lo squalo dell’alta finanza e chissa’ in mare aperto quante volte c’e’ stato, non confondiamo morale con etica, appunto.
      L’etica appartiene alle regole comportamentali condivise da societa’ o settori della stessa. Scelte guidate dalla regione e indirizzate ad un obiettivo individuato.
      La morale si rifa’ a un Dio o a piu’ d’uno o a presenze extrasensibili. In ogni caso a qualcosa che non e’ strutturato da regole condivise e che non e’ ricondicibile al raggiungimento di un obiettivo dato.
      Mi sembrate fuori dal mondo quando vi sento giudicare meccanismi di credito come quello di BE. E probabilmente lo siete.
      Ma ancora peggio il vostro finto cinismo. Attenti a non uscire in mare aperto che non mi sembrate tanto attrezzati.

      Un in bocca al lupo ad Alessandra e Peppe: risollevatevi e sbancatevi di soldi.

    39. Errata corrige: “ragione” non “regione”:-)

    40. Una sola domanda, a tutti i denigratori dell’iniziativa: com’è che certi negozi (di scarpe, di gioielli, di telefonini…) aprono e chiudono senza i problemi di Malgiocondo? Com’è che, se vanno in deficit in una strada, riaprono da un’altra parte con un’altra insegna e con un’altra ragione sociale? Com’è che prendono prestiti agevolati senza garanzie dalle banche? Capisco che sto per citare l’archeologia dell’antimafia, ma quando, in TV, dopo l’arresto di Michele Greco Giovanni Falcone chiese al dirigente del Banco di Sicilia Gerlando Miccichè (padre del Presidente dell’ARS) come mai fossero concessi fidi al boss, la risposta fu, più o meno, che sino a prova contraria per la banca era un cliente come tutti gli altri.

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