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venerdì 22 nov
  • 14866 immatricolati all’Università nel 2006/07

    Sono 14866 gli immatricolati all’Università di Palermo per l’anno accademico 2006/07. L’anno scorso erano stati 15346. Il numero non è definitivo perché sono ancora aperte le iscrizioni ai corsi integrativi della Facoltà di Medicina (l’anno scorso sono stati più di 1500).

    La facoltà con il maggior numero di iscritti è ancora Facoltà di Lettere e Filosofia (2513), con un incremento negli iscritti di Lettere classiche. Al secondo posto Facoltà di Scienze della Formazione (2145) e terza Facoltà di Giurisprudenza (2053).

    Palermo
  • 8 commenti a “14866 immatricolati all’Università nel 2006/07”

    1. MA TUTTI QUESTI LAUREATI DOVE ANDRANNO A LAVORARE? MAH TUTTI DISOCCPATI , MI SA CHE LA SOCIETA STA CAMBIANDO ASPETTO

    2. tra laureato e immatricolato c’è una bella differenza…

    3. Beh, col nuovo ordinamento in realtà non c’è più tanta differenza tra immatricolato e laureato. E’ solo questione di tempo.. Il problema è: cosa ci fanno a Palermo?

    4. 2513 iscritti in lettere e filosofia a Palermo, nei licei classici e scientifici un boom nazionale di iscritti a discapito di una quasi scomparsa di iscritti ai geometri, ai tecnici commerciali, alle scuole tecniche in genere.
      Ci rendiamo conto che, specialmente al Sud e in Sicilia in particolare,continuiamo a sfornare laureati di cui il “mercato” , termine bruttissimo ma pragmaticamente reale, non sa che farne ?
      Ci vogliamo ricordare, e parlo da padre, che molti dei nostri figli si parcheggiano all’Università non sapendo in realtà un beato tubo di quello che vorranno fare da grandi ?
      E che a trentanni, sono numeri reali, uno su tre vive ancora in casa dei genitori per motivi spesso diversi ma che in realtà riconducono a una non scelta, o una scelta sbagliata, o , e questo è ancora più triste, perchè non sono cresciuti ?
      Il coraggio delle scelte, quelle vere, è quello che manca.
      Il coraggio di andarsi a rompere le corna a 2.000 km di distanza, per esempio, ed iniziare un ‘attività in proprio in Spagna o in Francia o a Lodi o a Portogruaro.
      Il fatto che tantissimi, dalle nostre parti, sono in attesa del posto di lavoro, il “posto” , non il fatto di crearsi per esempio un lavoro,assieme ad altri, per esempio in cooperativa.
      Tanti, tantissimi aspettano il “posto”, questo è tragico, l’aspettativa di entrare in un qualsiasi ente locale a 1.100 euro netti quando va bene.
      Questa è l’aspettativa di un giovane palermitano di 20, 23, 28, 32 anni ?
      Si può vivere l’età più entusiasmante della nostra esistenza con l’aspettativa di un posto fisso di tal genere ?
      Oppure , e ribaltiamo questo pessimismo cieco e senza uscita, si può realmente aspirare a crearsi innanzi tutto una professionalità, da quella di lavapiatti, di cameriera ai piani, di idraulico, di carpentiere ferraiolo, di geometra, di ingegnere, di medico, di professore di lettere, ma che sia una reale professionalità da spendere a tutti i livelli ?
      Tutti generali non possiamo essere, ci vogliono i marescialli, i sergenti e ci vuole la truppa.
      Ma tutti, dico tutti, devono essere competenti e preparati per il proprio ruolo, a Palermo come a Torino, come a Toronto.
      Questa nuova sfornata di maturati classici, scientifici, tolta quella piccola parte che sceglie con criteri personali questa scelta e con idee chiare, dove andrà a finire se non a ingrossare e gonfiare l’ Università che a sua volta sfornerà, anno più anno meno,quintali e quintali di titolati che dovranno arrangiarsi in mestieri ben diversi dagli studi effettuati.
      Io non sono un sociologo e non m’intendo di futurismo ma non riesco a immaginare, per esempio, che un Comune, e per esso il Sindaco, debba diventare, secondo una quasi pirandelliana nemesi, datore di lavoro, creare lavoro, farsi carico e menate varie.
      Ciascuno deve svolgere il suo ruolo istituzionale, la Provincia deve amministrare le sue competenze, il Comune le sue, la Regione le sue.
      Gli imprenditori devono fare gli imprenditori, i preti i preti,i commercianti i commercianti.
      Tutti quanti loro, attenzione, con la massima competenza e professionalità possibile, in un contesto dove le responsabilità vanno assunte ognuno per la propria parte e dove chi sbaglia va casa.
      Teoria ? Aria fritta ? Proviamo in ognuno di noi a cercare soluzioni che guardino avanti, senza aspettare per storica abulìa e indifferenza che siano altri a togliere le castagne dal fuoco o altri a sistemare i nostri figli.
      Vi lascio con un pensiero di Gramsci e scusate la lungaggine.

      ……L’indifferenza è abulia, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti.L’indifferenza è il peso morto della storia. L’indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera. È la fatalità; è ciò su cui non si può contare; è ciò che sconvolge i programmi, che rovescia i piani meglio costruiti; è la materia bruta che strozza l’intelligenza……..
      (Antonio Gramsci)

      Giuànni

    5. Mi viene il dubbio che questo sito sia frequentanto da molti trentenni casadeigentoriviventi…
      Giuànni
      (vediamo se la provocazione funziona…)

    6. Io sono trentenne e vivo a casa dei miei genitori…embe’? 🙂

    7. Fino a quando ci saranno genitori disposti a fare carte false per “impostare” i figli, ci saranno figli che resteranno posteggiati all’università o alla champagneria mentre aspettano di essere impostati.

    8. Libero arbitrio, libero pensiero e battipanni liberi tutti ( ancora si dice a Palermo ? )…
      Gòditela. 🙂

      Giuànni

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