Online la bozza dello Statuto comunale
È online sul sito del comune di Palermo la bozza di Statuto comunale costruita con il contributo delle associazioni raggruppate dal Comitato per il bene collettivo.
I cittadini palermitani potranno inviare i loro commenti, le valutazioni e i suggerimenti all’indirizzo: nuovostatuto@comune.palermo.it.
Vareranno i regolamenti di attuazione delle norme sulla partecipazione dei cittadini, già previste in Statuto, come ha fatto anni fa il Comune di Catania?
Gentile dr Di Donna
questa e’ una bozza di “nuovo ” statuto.
Quello ancora oggi in vigore ,che si intende aggiornare , e’ lontano anni luce da quelle proposte davvero innovative contenute i questo.
Esempio sono l’Albo delle Asssociazioni, LE consukte tematiche e territoriali, i REFERENDUM (propositivo, abrogativo e consultivo ).
E poi tutta una serie di novita’ suiBENI COMUNI.
La bozza e’ scritta essenzialmente dal basso ,adesso spetta a tutta la cittadinanza esercitare consenso al fine di far passare questo che in molte parti e’ utile e fondamentale strumento di
democrazia partecipativa
figuratevi che tutta la cittadinanza si mette a leggere carte spesso buttate giu’ da incompetenti,ridondanti,incomprensibili,astruse.
Campa cavallo…
Se legge i miei commenti e queslli di tanti di noi ..la cittadinanza puo’ ben leggere anche lo statuto.
Incompetenti ,ridondanti , incomprensibili e astruse ..ma hai letto il vocabolario dei sinonimi ?
Prova aleggere un minimo le cose importanti di questo documento ,invece che criticare a muzzo.
C’e’ anche una sintesi per chi non ha temèo di leggere tutto. Purtroppo per te ci sono cose molto piu’ impegnative di Ballaro’
..basterebbe solo dire che se approvassero cosi’ com’e’ ci sarebbe la possibilita’ per la cittadinanza di gestire il 5 per cento del bilancio comunale per opere scelte direttamente dagli stessi cittadini.Oppure l’istituzione dei referendum ANCHE ABROGATIVI E PROPOSITIVI(non solo consuktivi: gia’ c’erano) raccogliendoun numero abbordabilissimo di firme.
E soprattutto ,uno statuto cosi’ avrebbe evitato l’era Cammarata e i vari crac delle partecipate.In pratica non saremmo ancora in mezzo alla monnezza
guarda che gli aggettivi sono riferiti alle carte.
In quanto allo statuto,
anche nella costituzione italiana c’e’ scritto che la repubblica e’ fondata sul Lavoro.E poi ?
Non vedi come va il lavoro?
Puoi scrivere quello che vuoi.Se poi non serve a niente?
Non e’ cosi’ .Intanto cio’ che e’ scritto vale come un contratto.Meglio scrivere che lasciare tutto per aria.
Poi ci sono degli strumenti ,come le consultazioni popolari tramite referendum che possono mettere in difficolta’ le amministrazioni cattive .Se questi strumenti sono previsti e se sono di agile e pronto uso e’ cosa ben diversa dal dover partire dalla semplice protesta.E’ come avere un’arma di difesa in precisi articoli del codice .Se una parte dei cittadini pensa ,per esempio, che costruire ancora case e occupare spazio cementificando sia una sciagura , qualsiasi amministrazione si guardera’ bene dal prendere d ecisioni contro un eventuale referendum che sancisse quella determinata cosa .Se i palermitani volessero mettere alle strette il comune in merito alla realizzazione d all differenziata basterebbe un semplice referendum propositivo e non dovremmo piu’ sottostare alla passivita’ e all’ignavia di altri che ne bloccano la realizzazione .Se io penso che in quel luogo al posto del solit’ centro commerciale ci andrebbe verde pubblico etc etc e cosi’ via