Il Tar sospende l’ordinanza per la movida
Il Tar Sicilia ha sospeso l’ordinanza sulla movida messa in atto dall’amministrazione del Comune di Palermo accogliendo le ragioni dei proprietari dei ristoratori e dei pub in città.
Il sindaco Leoluca Orlando e gli assessori Giusto Catania e Marco Di Marco hanno dichiarato: «Aspettiamo ovviamente di conoscere le motivazioni del provvedimento di sospensione adottato […] dal Tar, ma non possiamo intanto che ricordare come questo provvedimento avesse un carattere temporaneo (per altro ormai in scadenza) e d’urgenza in un settore del tutto privo di regolamentazione. Questa ordinanza ha finalmente permesso di avviare e mettere in piedi un sistema di controlil che ha evidenziato come non sia per nulla difficile per gli esercenti rispettare orari e volume di diffusione musicale in modo da non arrecare disturbo ai residenti. […] L’Ordinanza, come dimostrato dal fatto che non prevedeva alcuna chiusura degli esercenti inosservanti ma una bassissima sanzione amministrativa, aveva lo scopo di avviare la regolamentazione del settore, per combinare le esigenze dei residenti e degli esercenti. […] Vi sono in modo evidente ed innegabile problemi di rispetto della vivibilità e di rispetto delle regole, che i controlli hanno evidenziato. […] L’amministrazione ha posto le basi perché con il Piano di zonizzazione acustica ed altri provvedimenti in itinere, si giunga nei prossimi mesi ad un nuovo es organico regolamento in materia».
Quindi per il tar è giusto che i residenti nei dintorni dei pub la notte non dormano? Comunque c’è sempre il disturbo della quiete pubblica, nn ci sarebbe bisogno di nessuna ordinanza.Continuerò a fare le mieregolarmente ignorate segnalazioni.
Sta città avrebbe bisogno oltre a questa anche di altre ordinanze: antiposteggiatori abusivi, antispazzini lagnusi, anti posteggi selvatici, etc etc. Con una sola ordinanza non si va da nessuna parte…manco 2 mesi ed è stata già sospesa????ridicoli
Evidentemente i signori del TAR abitano in luoghi dove una situazione simile non li tocca direttamente. Mi sembra ovvio.
@Delio: i gestori, e ora anche il TAR, non contestano la regolamentazione ma il modo in cui è stata implementata. Quell’ordinanza è scritta male, è sbagliata nei contenuti non nel concetto.
Mi spiego meglio: se hai un pub in circonvallazione non potrai mai rispettare i limiti imposti, anche se tutti fanno silenzio e la musica è spenta! Viceversa se hai un pub in un cortile silenzioso quei valori potrebbero essere troppo alti. Quando le norme (Italiane o Europee) si occupano di rumore lo fanno in valore relativo, cioè impongono che il tuo esercizio commerciale non introduca altro rumore oltre quello di fondo superiore di x db. Nella delibera palermitana invece i valori sono assoluti ed è tecnicamente sbagliato.
Per cui @delio il Tar non è entrato del fondamento o meno del problema ma solo su una questione amministrativa, mancando la zonizzazione della citta non puo farsi una ordinanza generale. Ma cio non impedisce al comune ad effetuare controlli sul volume della musica perchè la legge nazionale stabilisce comunque dei massimi, a prescindere la zonizzazione. È solo una vittoria di pirro dei locali, che nelle more potranno assordare i cittadini fino alle quattro del mattino. Ma continuiamo a denunciare, anzi facciamo delle azioni collettive di denuncie di comitati civici di quartiere chiedendo i danni per il rumore subito e documentato….utilizziamo lo stesso mezzo degli esercenti. Non solo chiamate ai vigili ma vere e proprie class action contro il rumore assordante e la pulizia vediamo come finisce….
Questa città ha una qualità della vita notturna pessima, sotto tutti glo aspetti. In nessun’altra città si vedono scene come ad esempio quelle della Vucciria dove, accanto a locali abusivi e garage privati diventati rivendite di bevande, convivono piscio di cani, cani con la rogna, musica ad altissimo volume, immondizia, degrado più totale.
Ora gli alternativi (rasta e figli di papà che si vestono come i rasta ma hanno il suv in garage) diranno che se non ci fossero i frequentatori notturni che si scolano quattro litri di birra a testa, la Vucciria sarebbe morta; forse è vero, ma non abbiamo di certo bisogno di altro degrado per ovviare al degrado- abbandono di quello che una volta era il quartiere- anima di Palermo!
Una vita notturna che si rispetti deve consentire a tutti i cittadini di frequentare un posto, senza sfociare nell’anarchia più totale, avendo rispetto per chi ci vive. La vita notturna a Palermo è frutto dell’improvvisazione più assoluta, sia da parte dei proprietari dei locali, sia del Comune ( che per la verità con l’ordinanza ha cercato di ovviare a uno dei problemi). Se girate in qualsiasi città, non dico del Nord o estera, ma sicilana, non troverete in nessun posto lo schifo che c’é a Palermo. E non venite a raccontarmi che il motivo di tanta disorganizzazione, degrado e anarchia sia dato dal grande numero di gente che c’é in giro; perché ad esempio a Catania, dove la movida conta un numero di frequentatori di gran lunga superiore, c’è un’ottima organizzazione, un grande numero di bei locali a norma, una musica di qualità abbassata a una certa ora, e una buona pulizia delle strade attorno. A Palermo invece, ogni volta che si cerca di regolamentare qualcosa in meglio, c’è la rivoluzione dei poveri commercianti che se ne fottono degli abitanti della zona, e guardano solo ai loro interessi.
I limiti di emissioni sonore fanno parte integrante(relazione fonometritica) dell’autorizazione comunale all’attivita’ ristorazione legata ad itrattenimento musicale, non necessita altra disposizione al riguardo.
Ricordo, che il superamento, o non, dei limiti di emissioni sonore esterne, secondo le normative vigenti, deve essere rilevato a mezzo di un fonometro certificato, calibrato, con tecnico operatore abilitato, e nei tempi e modalita’ dettate dalle legge 445/95 dal decreto attuativo DPCM 1 marzo 1991, non puo’ essere determinato dall’orecchio umano del Vigile Urbano o chi per lui.
Voglio dire che qualunque ordinava contraria alla legge e’ nulla, e necessita molta attenzione a sostituirsi con il legislatore, perche’ spesso si cade in un reato di abbuso.
Nando.