Il disordine è…
La confusione è congenita al popolo siciliano. Il palermitano ha un gene che si tramanda da generazioni che ha il compito di mettere confusione ovunque ci possa essere un minimo di ordine. Che siano auto posteggiate, carrelli del supermercato, sacchi dell’immondizia o qualsiasi altro oggetto utile o inutile, l’importante è che siano distribuiti in ordine sparso, casuale e possibilmente in maniera molesta. Io non sono una campionessa dell’ordine, una delle ramanzine più frequenti che mi rivolgeva mia madre era proprio “hai ordinato la stanza?!?” fino a quando la povera donna, stremata e rassegnata, decise di ignorare l’entropia che aumentava costantemente in camera mia fino all’assoluto annichilimento. Lei, d’altro canto, non riesce a impilare in ordine crescente le pentole e le padelle chiuse con scatto felino all’interno di uno stipetto nella speranza che il primo ad aprirlo non sia mio padre, che regolarmente, aprendo l’anta viene investito da una pioggia di rumoroso pentolame che, ahinoi, non ha ancora vinto la perenne battaglia contro l’ostinata forza di gravità. Lui, non da meno, ha una scatola degli attrezzi nella quale è possibile imbattersi in chiodi, viti, limette per unghie, cotton fioc e pile scadute da un lustro. Mi sono guardata intorno e ho scoperto che non è colpa nostra, la causa di tutto è questo gene maligno che si appropria di una consistente porzione del nostro DNA e ne determina il livello di caos. La chiarezza di questa ovvietà mi fu data ascoltando il racconto di alcune zie che parlavano della “bon’arma” da za’ Titta.
L’anziana signora aveva sempre dato dimostrazione di indiscussa originalità. Cugina di mia nonna aveva “un’occhio a Cristu e uno a San Giovanni”, zoppicava vistosamente e vestiva molto colorita. Non perché le piacessero particolarmente gli indumenti colorati, ma per quel disordine congenito che la portava a scegliere in maniera completamente “random” i vestiti da indossare. Assolutamente confusionario era anche il modo in cui affibbiava, allacciava e abbottonava questi indumenti. Il reggiseno: una spallina si e una no provocando un inevitabile straripamento delle abbondanti mammelle; la camicia: bottoni rigorosamente sfalsati; le scarpe: slacciate tanto da provocare, non poche volte cadute rumorose e catastrofiche visto il peso non indifferente della zia.
Una donna così, legge di natura vuole, non poteva che sposare lo zio Totò: rigoroso, serio e metodico. Lo zio Totò sin dal primo giorno in cui posò gli occhi sulla sua futura moglie assunse come immutata e perenne missione quella di “mettere ordine” nella vita della donna. Le ripeteva costantemente “sistema il letto”, “abbottonati la camicia”, “allacciati le scarpe”! Lei con un sorriso innocente eseguiva, per riportare il caos, pochi istanti dopo in un’altra parte delle sua vita. Cinquant’anni di matrimonio dopo, lo zio Totò era sempre più rigoroso, sempre più serio e sempre più metodico, lei, la za’ Titta non era cambiata di una virgola continuando a cullarsi in quel suo mondo fatto di cose sparse alla rinfusa. Fino a quando venne il giorno in cui la promessa “finché morte non vi separi” compiva la sua fine scegliendo lo zio per primo. Lui nel suo letto, sempre impeccabile e compito, era accompagnato dalla moglie che non lo lasciò un minuto. Quando ormai il vecchio capì che quello che stava gettando in torno era l’ultimo sguardo che quella vita gli stava regalando, voltò la testa verso tutti gli astanti e si fermò a guardare la moglie che accanto gli sorrideva. Fu un lampo, una frazione di tempo impercettibile, quando lo zio, messa a fuoco la donna offuscata dalla nebbia della sua cataratta, si drizzo sul letto e disse “sistemati i vestiti, pettinati i capelli” pausa epica; lo zio allargò le braccia in un gesto che per la prima volta nella sua vita dimostra rassegnazione e riaccasciandosi sul morbido
cuscino sospirò “E aggiustati le minne!”
complimenti, bellissimo!
noi siamo il caos che si adatta
i nordici sono l’ordine che limita.
Ho sempre pensato che il disordine sia una delle principali cause di infarto per i palermitani. Il non volere accettare che l’entropia può essere generata ma mai distrutta mette da sempre a dura prova le coronarie.
Mio padre ormai con me ha quasi perso ogni speranza: “Sistema il letto, sistemati lo studio, sistema i cd e già che ci sei sistemati pure u ciriveddu”
Mettere in ordine mi da ansia, classificare mi angoscia, schedare mi terrorizza.
Piu’ volte ho cercato di mettere ordine fra i miei CD, fra i documenti cartacei, ma dopo pochi minuti invariabilmente, mi ritrovo teso e sudato come un cammello.
Predere atto delle proprie debolezze e’ un atto di forza.
Adesso lo so, ci convivo, cerco solo di limitare, riuscendoci, lo sparpagliamento degli oggetti, impegnandomi, quando serve, in una strenua battaglia per il rinvenimento che, di solito, mi vede vincitore.
Da sempre mi ha accompagnato la fama di “n’frasciamata”…io ci provo ma è più forte di me. L’altro giorno ho sistemato i maglioni per gradazioni di colore. Il giorno dopo erano di nuovo una palla informe che minacciava di crollare….Ma consoliamoci:i disordinati sono più geniali degli ordinati! Einstein diceva ” se una scrivania disordinata è sintomo di una mente confusa, che cos’è allora una scrivania vuota?”;-)
Non si tratta di disordine…piuttosto di una visione estremamente personale e soggettiva di ordine.
E, per fortuna/purtroppo ognuno ha il suo!
Io ormai vivo in uno stato perenne di disordine organizzato…In preda ad angoscia o per scaricare la tensione cedo all’impulso di riordinare tutte le mie cose…ma non ci riesco mai!!
non a caso Pirandello abitò ( e si fece pure seppellire) a villa Caos…in una terra dove il sole scandisce le ore piu importanti, credete davvero che ci sia tempo di ordinare?il nostro ritmo non ce lo consente, gli spazi ampi ci permettono di “scasciare” un po’…godiamoci il Caos finche possiamo!!
questo blog mi fa spesso sorridere,incuriosire, stupire; ma questa volta mi ha fatto ridere a crepapelle !!!!! oh fantastica , colorata, divertente genoma siciliano ; in quale altra parte del mondo può esistere tanto calore ? il nostro pianeta nacque dal caos origine indiscusso di ogni ordine , seme prolifico di genialità e poi….. ma chi, in Sicilia, non si ritrova una zia o una cugina come zia Titta ? Fantastica Letizia !!!!!!!
Vi stupirà sapere che anche a casa dei miei genitori a Palermo regna il caos e disordine perenne. Invece di riporre un oggetto tipo un pettine, un ascugacapelli, un tipo do posata, lo mettono dove capita, ed il bello è che si lamentano pure di non trovarlo più o di averlo perfino perduto, dimenticandoselo. A loro manca anche lo spirito organizzativo, specie a mio padre.
Per fortuna nella casa in cui vivo che non sta in provincia di PA, mantengo sempre tutto in ordine, ed i cittadini del paese in giro, sono molto più civili dei Palermitani di capoluogo.
Mio padre addirittura si affida a terzi per risolvere problemi anche facili. _Ha ha ha, lo ripudio, non come genitore, ma come Palermitano.