16°C
sabato 23 nov
  • Omaggio a Salvo Licata a la Feltrinelli

    Alle 18:00 a la Feltrinelli amici e colleghi renderanno omaggio al cronista Salvo Licata parlando di Storie e cronache della città sotterranea. Modererà Mario Azzolini.

    Salvo Licata - “Storie e cronache della città sotterranea”

    Salvo Licata fu cronista di originale talento, fatto per «andare in giro per il mondo» (come disse Vittorio Nisticò, il direttore di quegli anni del suo giornale, il glorioso «L’Ora»). Uomo di penna e di chitarra, l’altra sua più amata vita fu quella del teatro e di intellettuale aperto a tutte le esperienze «spettinate». Divideva in due la città più incomprensibile d’Italia: la «Palermo bianca», per lui più fosca e indigeribile dell’altra, la «Palermo nera», quella dei vicoli segreti, delle brutali spietatezze e dei codici rigidi e privati. Questa città, si sforzava nella spasmodica impresa di capirla, nelle cronache, nei «pezzi» torbidi e densi, che poi subito riversava nel teatro, nei racconti, nel cabaret, nelle canzoni, e nelle serate con gli amici della sua piccola corte di teatranti. Scriveva anche meravigliosamente bene, come apprenderà il lettore di questa raccolta di prose sparse, racconti e cronache. Con il cruccio inquietante che ogni rappresentazione delle «culture subalterne» nella cultura letteraria rischia sempre la frode o la violenza: «nessuno dei rappresentanti delle classi subalterne si sognerebbe mai di parlare di sé come rappresentante delle classi subalterne né di attribuirsi una sua cultura… Io quindi non sono né un intellettuale borghese né un sottoproletario della mia città. Nei confronti della mia intelligenza sono come nei confronti del mio corpo, col buio davanti e dietro». Un dilemma di etica e di intelletto che cercava di colmare inabissandosi nel linguaggio della «Palermo nera», completo nelle sue strutture, nel suo lessico ricchissimo, a farne emergere la coerenza e la letterarietà, a renderlo veramente comprensibile. Intuiva che, come il linguaggio è la casa dell’essere, è nella lingua che abita la Palermo nera: e vibra, tra gli ultimi rintracciabili rifugi, in questi delicati racconti: delicati per la loro fuggevole materia, la vita.

    Palermo
  • Lascia un commento (policy dei commenti)

    Ricevi un'e-mail se ci sono nuovi commenti o iscriviti.

x
Segui Rosalio su facebook, X e Instagram