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sabato 23 nov
  • La signora Pina

    Chi si appresta a leggere sappia che ogni riferimento a fatti e persone non è casuale. Chi ha deciso, pertanto, di proseguire nella lettura, non si aspetti di trovare rivelazioni eclatanti. Chi è ancora impigliato tra queste righe, qualora continui, credo debba sentirsi in dovere di giungere fino all’ultima sillaba, se non altro per vedere come va a finire.
    A quei pochi rimasti racconto che la signora Pina di Palermo si è trovata, per volere del destino, a recitare una parte da protagonista sul palcoscenico della parentesi panormita della mia vita.
    Signora d’età, ultraottantenne per la precisione, dall’aspetto distinto, dotata di loquacità superiore alla norma, con timbro di voce elevato, come capita spesso a chi registra, con il passare degli anni, un abbassamento dell’udito che è direttamente proporzionale all’accrescimento della convinzione che anche gli altri non sentano, depositaria di una quantità immensa di ricordi e di saperi, in sintesi fimmina di casa, e non solo, sperta, come direste dalle vostre parti.
    Il primo incontro fu accompagnato da un sorriso, che però non significava nulla. Per educazione avrebbe mostrato la stessa cordialità a chiunque, fatto salvo il diritto di fermarsi lì, di porre un paletto alla sua disponibilità, nel caso in cui la persona al suo cospetto, non avesse superato almeno un piccolo esamino. Insomma, ok essere gentili ed educati, ma non ho tempo da perdere se mi stai antipatica.
    L’esamino si svolse l’indomani, all’interno della sua cucina, davanti a dolci ricolmi di marmellata di fichi, punto di partenza della narrazione gloriosa di tutta una serie di attività legate alla campagna ed alla trasformazione dei prodotti della terra. Ogni periodo dell’anno scandiva un rito preciso per la produzione di pomodori passati, ortaggi sottolio, marmellate, tutto contenuto in barattoli di vetro precedentemente lavati con acqua e …CENERE, ho quasi urlato, sia perché ormai tarata sul volume di voce di cui si diceva, sia per bruciarla sul tempo. Questa la sapevo, la cenere del camino disinfetta.
    Era fatta. Da quel momento si era stabilito un tacito accordo che preannunciava rapporti distesi e nessuna belligeranza, per quel breve periodo di mezza convivenza che ci avrebbe visti, lei, io, lui sotto lo stesso tetto.
    Certo è stato difficile confrontarsi con la vitalità della signora Pina. I suoi ordini mattutini, impartiti ai sottoposti, familiari e non, ci dicevano che il sole era alto da un pezzo. Il risveglio avveniva sul modello: apertura rapida e completa delle palpebre, scatto singolo del cranio, fissazione del soffitto per qualche secondo, incrocio di sguardi, e giù dal letto, pronti a vestirci, perché quelli che si sentivano, erano ormai i nostri nomi. Il tempo della discesa delle scale doveva essere sufficiente a darci l’aspetto di persone pensanti, che si erano docciate, con almeno una ventina di d davanti, perché comunque si era a Palermo, rivestite di tutto punto, che avevano già letto in terrazza tre quattro capitoli dell’ultimo libro comprato, studiato il percorso della giornata, ripassato i cenni storici sulla Cattedrale, e previsto cosa e dove mangiare a colazione, pranzo e cena. La merenda ci era sfuggita, perché, è vero che erano già le nove del mattino, ma si era pur sempre in vacanza!
    La signora Pina ha una dote speciale, la capacità di salvare il mondo. Lei ha sempre una soluzione a tutto, lei contrasta la pigrizia fisica e mentale altrui, lei diventa tua complice, in uno scambio di opinioni in cui con garbo, riesce a far prevalere la sua. Non dimenticherò mai il proclama dentro il negozietto di salumi, formaggi ed altre delizie in centro: “I ragazzi devono andare a festeggiare il Capodanno in casa di amici, NOI, detto con quella cadenza locale che dona al pronome l’importanza necessaria ed accompagnato dalla gestualità che confermava anni di frequentazione della bottega, noi dobbiamo fargli fare fiura, MA, ed era qui l’asso nella manica per cui aveva voluto accompagnarci, il ruolo decisivo che ella avrebbe svolto in tutta la vicenda, ma senza fargli spendere troppo.
    Così è stato: fiura, a costo contenuto.
    Sono sicura che la signora Pina, profonda conoscitrice delle vicende umane, avrà compreso come mai non le sia mai giunto un assaggio della marmellata di mele e zucca con relativa ricetta, che le era stato promesso, ben sapendo che, a volte, le cose vanno un po’ come vogliono loro.

    Ospiti
  • 44 commenti a “La signora Pina”

    1. Ecco cosa succede a bere alla fonte del monte Massaro-Renna ….
      Albi anche tu hai ricevuto l’esame della famiglia panormita. In breve la classificazione da “cuore di mamma”

      GIUDIZIO ESTETICO:
      a) lariuzza
      b) biedda
      c) bottana

      LOOK:
      a) tasciulidda
      b) assistimata
      c) bottana

      CARATTERE:
      a) camurriusa
      b) troppo duci
      c) bottana

      ECONOMIA DOMESTICA:
      a) testa in aria
      b) fimmina di casa
      c) bottana

      Noterai una costante alla quale, credimi, sottrarsi è un’impresa

    2. riamanendo in tema e citando il grande Ferriboat da ” I soliti ignoti”,aggiungerei “Femmina piccante pigliala per amante, femmina cuciniera pigliala per mugliera! …”

    3. Aggiungo:
      “Quannu na fimmina annaca l’anca, se n’è bottana, picca ci manca.”

    4. Voi due galoppate un po’ troppo. Cavalcate l’odaaaaaaaaaaaa.
      Sempre secondo me, la signora Pina, ora anche inconsapevole protagonista di un post di un blog, sarebbe divertita. Questa le mancava!

    5. Fa piacere sapere che la Signora Pina esiste davvero!

    6. la signora Pina esiste davvero,fa parte di quella generazione a cui appartengono le nostre nonne – fimmine di casa – che si sono trovate a gestire, magari in tempi di guerra, una famiglia in assenza del marito…
      Albi, ma lei pratica il surf?
      😉

    7. Albi per ingraziarsi la commissione d’esame e non rischiare di prendere un 109 (Claudia prometto che questa è l’ultima … 🙂 )è opportuno portare una guantiera di dolci.
      A proposito pare che con la pizza la crostata di marmellata di mele e zucca si sposi benissimo … a buon intenditor!

    8. Bulgakov (stavolta ho scritto correttamente??) cosa avresti contro i 109?? Un simile voto è la “incofutabile” prova che si è “in gamba” e non secchioni!!!
      Bel post.
      Saluti alla Sig.ra Pina!

    9. PT correttissimo … sulla tua affermazione potremmo discutere per altri 100 commenti, ma credimi il mio è babbìo ‘nnoccente fine a se stesso e non ne vale la pena.
      Niente da ridire contro qualsivoglia voto.
      Ricordo che un professore una volta mi disse che “una laurea è come una sigaretta: non si rifiuta mai a nessuno”.
      E siccome questa non è una chat e occorre restare in tema: non importa il voto, l’importante è “fare fiura”

    10. Non era mia intenzione essere polemica, nè muovere critiche contro niente e nessuno… diciamo che “ci abbagnavo il pane” sul tuo commento… come si fa quando si scherza tra “amici”. E sì, rimaniamo in tema con il post: Chissà che direbbe a riguardo la sig.ra Pina! 🙂

    11. Considerando che l’esito dell’esame credo sia stato:
      1) b
      2) b
      3) a
      4) b
      tradotto in numeri fa 109! Oh cavolo! Se poi penso alla storia delle sigarette, mi interrogo sui miei polmoni!
      Sull’ipotesi che sia un poker di c si sta indagando! 😉
      Wave, costretti a scegliere meglio essere amante che cornuta! Se pratico il surf? Ho praticato per sei anni un surfista, gardesano, e mi sono rimasti appiccicati addosso i loop, le onde, la rosa dei venti, le vele, le tavole, le spiagge di Chioggia e le rive del Garda.
      Il bresciano in questione, che non è quello che gioca nel Palermo, esiste davvero, come il lui del post, la cena di capodanno, il negozietto in centro e la signora Pina. Ma perchè non dovrebbe esistere la signora Pina? nessuno mi crede. Ieri ho detto a Rosalio che avevo scritto un post, lui mi ha chiesto su cosa, ho risposto sulla signora Pina di Palermo, e lui: non babbiare come al tuo solito, qual è l’argomento? LA SI-GNO-RA PI-NA … comprenderete che per ovvi motivi di privacy non è che adesso vi posso trascrivo lo stato di famiglia, ma esiste, e se non ha assaggiato lei la marmellata di mele e zucca, non l’assaggerai neanche tu, caro Bulgakov!

    12. Neanche io? Sgarro di blog ci fu!

    13. Donna Albi, lungi da me non crederLe.
      Coraggio, c’è di peggio nella vita che praticare un surfista….
      per la marmella ta di mele e zucca mi tiro fuori, l’esperto di gastronomia è Bulgakov…
      comunque la signora Pina forse adesso direbbe ” vi innite a vuscare o pane?”

    14. Albi posso sperare almeno in una confettura mirtilli e cetrioli? Mi accontento anche di banana e radicchio

    15. Prossimo un Purparlé “a me casa”, quasi sdrucciolo, come dice lei che dite voi. Detto questo, aggiungo una piccola cosa che dedico ad Albi: anch’io ho conosciuto la signora Pina, ma aveva un altro nome e i suoi occhi erano tesi a scovare le ombre delle nuvole sui campi di grano di un pianoro tra i Nebrodi e l’Etna. Ho avuto anch’io il terzo grado ma teso e raffinato, quasi silenzioso: era lei che si aspettava che io dicessi le cose e io, invece, mi sono bloccato davanti i suoi occhi grigioazzurri e ho atteso l’invito. Sotto una pinnata con le canne e le travi in legno c’era la “mia” signora Pina, quindi una ragazza che non vedo da anni, un tavolo in legno, quattro sedie, un piatto di pomodori, una brocca di vino bianco e della tuma: io lo avevo capito, ma nessuno mi aveva detto che ero lì per un esame. A un certo punto disse (giuro, così): “Lì in fondo, lì in mezzo al grano”, una pausa, “proprio lì, vicino all’albero di fichi, quando gli americani sono sbarcati in Sicilia, passarono di qua, io stavo sul sentiero, erano tanti, uno di loro mi guardò e disse in un italiano perfetto, ma di scuola: BELLA RAGAZZA, DI DOVE SEI?” E poi ci fu una seconda pausa. Lei si servì un pezzo di tuma, ne addentò un pezzettino, masticò, come fanno le signore Pine che hanno problemi con i denti, lentamente e a bocca chiusa, tenendo gli occhi sul piatto. Come se il pezzo che vi rimaneva dentro sarebbe potuto scappare da solo, d’un tratto. Gli servii, a quel punto, ma come se lo avesse chiesto senza fiatare, un poco di vino. Mi guardò e sorrise (110 e lode). Bevve e poi continuò “Che ci dovevo dire io? Ero nica, lui era niuro!”. La “mia” signora Pina, a quel punto sorrise, appena, ma al punto da voler essere notata. Sorrise nella maniera in cui sorride uno che è felice, ma che – se non fosse per gli anni e per tutti gli amori della sua vita, marito, figli, nipoti – potrebbe anche essere l’anticamera di una lacrima, o di una disdetta. Rimase così, guardando i campi di grano, e poi aggiunse “Ma era bello come il sole!”

    16. …secondo hanno letto il post, alla Signora Pina. Lei e’ operativa, anche sui blog. Secondo me.

    17. Anche mia nonna è un po’ così… figuratevi che lei si alza pure alle 5 e il primo pensiero che ha è aiutare mio nonno a coltivare il terreno giù. Stanno vicino villabate e c’è un po’ di terreno lì (già ancora qualcosa non è cementificato)… mi chiedo che rimarrà di queste persone quando se ne andranno.

    18. ps: naturalmente escludendo i ricordi.
      Ps: Bulgakov la tua classificazione è fortissima

    19. Virginia se a Villabate i nonni coltivano mele e zucche ho già una mezza idea di natura imprenditoriale: La confettura della Signora Pina.
      Qua se non mi ingegno io col cavolo che Albi mi fa assaggiare la marmellata. E poi visto che una mela (e figurarsi una zucca) al giorno leva il medico di torno …. lunga vita a tutte le “Signora Pina”

    20. Ecco, mai stupirsi di nulla, perchè mai avrei pensato che le lggessero il post! Esiste, io lo avevo detto, esiste questa donna in gamba che non si è fatta dimenticare. Chiedo venia per aver calcato la mano in alcuni tratti, e se avesse deciso di bloggare ancora credo sia doveroso fare una cosa, perchè anche la marmellata di mele e zucca esiste!
      Ingredienti:
      1 kg di polpa di zucca già pulita
      1 kg di mele sbucciate e prive di torsolo e semi
      il succo di un limone
      600 gr di zucchero
      due cucchiai di maraschino
      mezza bustina di vanillina.
      Tagliare la zucca a dadini, aggiungere lo zucchero e il succo di limone. Mescolare e lasciare macerare per 5/6 ore.
      Mettere quindi il composto in un tegame, farlo cuocere a fuoco moderato per 20 minuti circa, mescolando di tanto in tanto. Aggiungere le mele tagliate a fettine sottili, la vanillina ed il maraschino.. Continuare la cottura per circa 30 minuti. Passare il conposto nel passaverdure. Farlo cuocere per altri 30 minuti verificando la consistenza della marmellata, facendone cadere una goccia sopra un piattino reclinato. Se si rapprende senza scivolare la marmellata è pronta (anche questa la so!!!!).

    21. Albi, lei rientra perfettamente nella “femmina cuciniera…”

    22. E qui interviene subito quella dote che da sempre l’autrice del post mi riconosce: l’essere un grandissimo scassam1nch1a.Signorina passi sulla genericità della zucca … ma che tipo di mele? Vuole forse che la Signora Pina prepari una pappetta che giammai supererà la prova del piatto? Ecco mi sono giocato crostata e marmellata!

    23. mi sa che lei resta diuno….

    24. questo capodanno mi dovrebbe ricordar qualcosa ?
      ….

    25. Albi…se provo la ricetta, mica mi esplode la pignata, vero? 🙂

    26. Registrato sisma nel molisano, dovuto ad inaspettate esplosioni, si cercano legami con l’improvvisa sparizione nel territorio di mele e zucche. Chiamati i maggiori esperti in ufologia, si indaga sul mistero

    27. Direi di sì, Luca! E il vino? Quello famoso che sappiamo noi? Anche quello porta a lei.
      Bulgakov, smettila. Perchè altrimenti le tue combinazioni, quelle sì fantasiose, di mirtilli e cetrioli o banane e radicchio, ti verrano preparate e tu dovrai mangiarle. Magari viene fuori un esempio di cucina destrutturata da fare invidia al catalano Ferran Adrian, o magari NO!

    28. Il … vino !
      bhè, noto che i ricordi son sempre vivi …
      chissà ! come mai …

    29. A questo punto della singolar tenzone
      propongo di preparare AL

      RI

      GO
      accompagnato da un buon rosso siciliano!

    30. La formattazione sballò. Per cui il piatto è:
      AL

      RI

      GO
      e spero che questa cucini meglio!!!

    31. la signora Pina e tutte le persone come lei sanno dare energia, forza e speranza verso la vita: sembrano dure ma sono morbide nella loro forza e tenacia. quanti giovani dovrebbero conoscerla!! sarebbe una conoscenza terapeutica!!!|

    32. Guon giorno ! sig.ra Eva !

    33. ..”a volte le cose, vanno un pò come vogliono loro”..
      Da un paio di giorni ,come un tarlo, mi tornano in mente queste parole, mentre attraverso la Sicilia da un capo all’altro,cercando di essere al posto giusto al momento giusto.
      Il navigatore mi ha detto in ogni istante il luogo attraversato, e quello da attraversare;
      il cellulare ha fatto incontrare la mia voce con altre
      attorno uno strano ,verdissimo inverno, colto con l’ultimo angolo utile d’occhio.
      ..a volte le cose vanno un pò come vogliono loro..
      aiutiamole allora stè cose!
      Avviso qualcuno, per un pò non ci sarà campo in questa zona dei Nebrodi, spengo tutto quello che posso, e mi lascio andare tra le vie di un minuscolo paese, la quiete di una pensione e della sua signore Pina allegata;
      un pomeriggio ed una notte come Chuck Noland.
      Valeva la pena arrivare sino alla fine del post Al , le derive a volte sono solo cose lasciate andare;

    34. Luca, hai già letto tutte le news di Rosalio e sono solo le 9.30 del mattino! Bravo! Chiedi alla signora Eva se ti presenta la signora Pina, lei uno così attivo sarebbe felice di incontrarlo. E poi, come giustamente è stato detto, sarebbe terapeutico, ne vale la pena. Lei trasmette quella voglia di conoscere sempre, di incuriosirsi, di voler vivere, traendo felicità anche da cose semplicissime ed erroneamente considerate banali.
      I ricordi? Questione di buona memoria! 😉
      Buongiorno anche da parte mia, signora Eva.
      Architetto?! Che piatto dovremmo preparare?! No perchè è tutta la notte che ci penso ma non ne sono venuta a capo.

    35. Sig.ra Eva !
      quando andiamo dalla Sig.ra Pina ?
      sarei ben felice di conoscerla !
      un abbraccio,
      Luca

      @Albi, stamane sveglia prestissimo e ieri a letto tardissimo ! dire che son distrutto è poco! ma non demordo, qui in uff c’è un pò di guerra, ho dato le dimissioni dalle cariche sindacali che avevo, dopo che ho constatato che in CGIL fanno più campagna elettorale per le prox comunali che pensare pensare per i dipendenti !Ovviamente, parlo di clientelismo, non specifico altrimenti il Siino, oscura il mio dire …
      cmq, che Vergogna!

    36. Ecco lo sapevo che sarebbe successo questo! Chiudo gli occhi, tiro il piumone fin sopra la testa e:
      “Maria perchè piangi?”
      “U muorto nsigna a cchianciri”
      “Futtitinni cu mancia fa muddiki”
      “Ma tu manco mangiare sai?”
      “Non ho resistito … era lì … non c’era nemmeno un cucchiaio.”
      “E l’hai fatto?”

    37. Ecco lo sapevo che sarebbe successo questo! Chiudo gli occhi, tiro il piumone fin sopra la testa e:
      “Maria perchè piangi?”
      “U muorto nsigna a cchianciri”
      “Futtitinni cu mancia fa muddiki”
      “Ma tu manco mangiare sai?”
      “Non ho resistito … era lì … non c’era nemmeno un cucchiaio.”
      “E l’hai fatto?”
      “sì ho messo le mani nella marmellata”
      “Ed Albi?”
      “Lei si scervella per capire cosa vuole cucinare Cogliandro”
      “E la signora Pina?”
      “Scommetto che sta collegando il portatile al palmare tramite bluetooth per fare la sua apparizione su Rosalìo”
      “Ma che fai io piango e tu ridi?”
      “Maria, chi muore giace e chi vive si dà pace”

    38. Bilgacov,:-), a parte il fatto che è spaventosamente fuori tema, temo che l’uso prolungato di assenzio ( voi artisti…), le abbia obnubilato il cervello…in parole povere : ma chi ci trasi?

    39. Colpa di Rosalìo che si mangia i commenti …

    40. Bulgakov ma di che commenti parli?

    41. Direi: RISOTTO AL SUGO.

    42. Ok Domenico ma dovendo partire lo preparerò:

      AAAAAAAAAAAAAAA
      N
      xILxU’

    43. Architetto, lei è perfido. RIsotto AL suGO.
      Bulgakov lei di più! A parte le “tante A” il giochino è peggio di un’arancina sfrantumata.

    44. ciao luca, anche la sig.ra Pina sarebbe felice di conoscerti! un saluto a te e ad alby.

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