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sabato 23 nov
  • Un po’ di libertà non guasta mai

    Il mio soggiorno lavorativo milanese prosegue.
    Proprio stasera tornando a casa ho osservato una scenetta che mi ha fatto sorridere.
    Vicino alla metropolitana, una coppia si stava baciando. Niente di passionale, niente di focoso………alla fine di questo bacio si sono separati, mentre lei è scesa in metrò lui se ne andato girandosi un paio di volte e facendo un gesto poco carino, se si pensa che dovrebbe essere l’amata. Si è pulito la bocca con la mano.
    Lo ha fatto spontaneamente, in un punto centralissimo della città, dove in media tutti passano durante il giorno o all’ora di punta. Ma siamo a Milano, in una grande città, dove non si incontra per strada casualmente un amico, dove queste libertà convivono perfettamente nella società, dove non si teme che un nostro gesto possa trasformarsi nel giro di qualche ora nel curtigghio della serata, che spezza la monotonia di giorni sempre uguali.
    Il curtigghio di certi ambienti palermitani non mi manca per niente, ne quando chiamo le mie amiche palermitane chiedo di raccontarmi le news sulle persone. Credo non faccia parte della mio stile di vita, anche se abitando in qualsiasi posto piccolo va a finire che diventa il tema principale di una chiacchierata.
    Ripercorrendo le strade di Milano, a piedi, ascoltando l’iPod e vedendo le miriadi di persone che già alle 8 del mattino sono operative…….mi viene in mente la stessa sensazione provata qualche anno fa a New York.
    Quell’energia che camminando per Manhattan, ti pulsa dentro; quella libertà di espressione di una moltitudine di etnie che convivono tra loro……….nessuno ti guarda per strada se indossi 100 colori tutti insieme……..
    Certo non essere considerato ti può dare un’iniziale sensazione di solitudine mista a poter contare solo su te stesso, ma cosa più importante ti da la possibilità di essere libero………ed essere liberi di esprimersi…….è una grande conquista.

    Palermo
  • 43 commenti a “Un po’ di libertà non guasta mai”

    1. Sono stato stamani a Milano,alla stazione anche io ho assistito ad una scena da grande metropoli,una rapina ai dani di una coppia americana,poi ho visto spacciatori magrebini ,albanesi,romeni(stile mutu) spacciare all’aria aperta.

    2. Certo NAT…
      vuoi mettere questo grande senso di libertà che ti consente di poterlo fare di giorno all’aria aperta?
      vuoi mettere in città come Torino la sensazione di libertà che ti da tornare a casa in TRAM alle 19.30 e ringraziare Dio che sei arrivata viva?
      Siamo troppo provinciali con i ns. curtigghi?
      ma il senso di libertà che provo da decenni nel poter tornare a casa da sola a tutte le ore della notte, anche in motorino senza temere per la mia vita, dove la mettiamo?
      certo devo ammettere però che mentre torno a casa i bisbigli dei curtigghi mi danno un gran fastidio…
      e penso…
      non si puo’ avere tutto…
      daniela

    3. Carissima Daniela,io come te mi tengo i iei curtighi ti do perfettamente ragione.

    4. Ma che dite , potete andare tranquillamente in giro per Milano e farvi la vostra passeggiate notturna , basta che abbiate a portata di mano una calibro 38 o qualche altro tipo di arma .
      Volete dirmi che non apprezzate la possibilità di essere ammazzati di botte o rapinati da qualche albanese , romeno , magrebino e perchè no qualche italiano tossico , mentre ascoltate il vostro i-pod ? O preferite una triste passeggiata a mondello , dove magari siete in compagnia di un nuovo partner e per caso venite “incocciati” dall’amico del cugino della fidanzata di un vostro conoscente e dopo vi toccherà accollarvi le vocine ed i curtigghi ?
      Ma dai molto meglio poter fare un gestaccio alle spalle di una ragazza che avete appena baciato senza che nessuno dica niente , queste si che sono conquiste , questa si che è la libertà che noi tutti palermitani vogliamo ! ! !
      Luca.

    5. non intendevo dire questo.
      anche io penso che milano sia pericolosa, e lo penso da quando sono nata nonostante sia la mia città. però dopo aver vissuto anche a palermo, dove ogni umore, ogni espressione sono soggette alla domanda del tipo “cosa è successo”?, un po mi infastidisce.
      quando nasci e cresci in un posto dove di norma nessuno ti chiede niente, e poi vivi in un altro dove ti chiedono anche quanta “ACQUA BEvi al giorno”, capite che poter essere liberi è una conquista.
      capite qualè il senso del mio post??

    6. […non apprezzate la possibilità di essere ammazzati di botte o rapinati da qualche albanese , romeno , magrebino e perchè no qualche italiano tossico]

      La frase ironica cela sempre il proprio pensiero. Ed è per questo che non posso che notare, con dispiacere, che oramai imperversa l’equazione “criminalità = immigrato”. Sono nato a Palermo dove sono rimasto fino alla laurea, ho lavorato un anno a Milano ed ora lavoro a Torino, quindi conosco le realtà da voi citate. E purtroppo ovunque mi sento ripetere questa ASSURDA comunanza tra l’essere extracomunitario (perchè poi non si parla di extracomunitari quando ci si riferisce a americani, canadesi, russi, o brasiliani? in fondo lo sono pure loro!) e l’essere delinquente.
      Se poi anche non siciliani cediamo a queste stupide assimilazioni, facciamo esattamente quello che da sempre fanno gli altri nei nostri confronti, cioè equiparare i siciliani ai mafiosi. E solo Dio sa quanto sia stupido tutto ciò!

      ps: la frase di essi in effetti si conclude con un “e perchè no qualche italiano tossico”, come se fosse un’ipotesi possibile ma improbabile, ed in ogni caso legata al fatto che il delinquente italiano possa essere solamente lo sbandato e rappresentare una minuscola percentuale della popolazione italiana. Quanto vorrei che fosse così!

    7. non mi pare di vedere a palermo tutta questa limitazione di liberta’per le strade ne’ vedo tutti questi occhi addosso se mi vesto strana…i curtigghi sono un’altra cosa…ci sono quelli benevoli e leggeri che si possiono accettare e quelli terribili che distruggono, ma questo dipende dagli ambienti e dalle persone,tutto il mondo è paese!

    8. Vuoi mettere la libertà di essere scippata davanti alla Cattedrale o dalle parti di Viale Strasburgo?Comunque pensavo che Milano fosse piena di gente ricca di pregiudizi verso gli extracomunitari, vedo che neanche i palermitani babbìano. Altro che realtà multietnica…

    9. Nessuno ha detto che Palermo sia la città più vivibile d’italia!
      e personalmente non ho parlato di extracomunitari…
      Ma certo anche Milano non mi pare che abbia tutte queste CONQUISTE che Noi palermitani, abitanti di una piccola città ci troviamo a rimpiangere…

    10. Non rimpiangi le conquiste perchè non hai neanche idea del fatto che esistano. Certe forme di libertà a Palermo sono negate a prescindere, ti accorgi della loro esistenza solo quando ti ritrovi a vivere lontano per un pò..

    11. Ho vissuto a Torino per un pò…
      Appena il mio aereo tornando a Palermo toccava la mia terra le mie GOTE si ARRUSSICAVANO come quelle di HEIDI quando tornava dal nonno in montagna…
      scusatemi la citazione banale…
      Non rimpiango niente delle città del NORD…
      mi tengo la mia città e le mie GOTE ROSSE…

    12. se libertà vuol dire non essere calcolata dalla società, e stai bene così allora tanto di cappello; io preferisco avere la libertà di avere rapporti con gli umani che mi circondano nel bene e nel male per sentirmi parte integrante del luogo dove vivo. avere la possibilità anzi la libertà di esprimere quel che penso sapendo che qualcuno mi ascolta, e che non pensa solo ai fatti propri…contemporaneamente imparare dagli altri non solo indifferenza che non aiuta la libertà di esprimersi!!!

    13. ben detto ERGOBIS…

    14. Molto interessante il post di Beatrice.
      Conosco la realta’ da lei descritta, avendo vissuto tutta la mia adolescenza a Bergamo e quindi frequentando costantemente anche Milano, capisco quello che vuole dire parlando dei curtigghi palermitani, nel senso che ogni tuo passo , comportamento, azione e’ soggetto a critica da parte di chi ti sta vicino. A volte puo’ apparire frustrante per chi e’ abituato come me e Beatrice a vivere realta’ diverse.
      Ma questo curtigghio, come lo definisce Beatrice, e’ alla base del calore umano che citta’ come Palermo sanno offrire.
      Dissento da Beatrice invece sul fatto che Milano possa dare quel senso di liberta’ a cui lei fa’ riferimento.
      Milano e’ solo una citta’ fredda, con un popolo freddo, incapace di creare un curtigghio, ma sicuramente altresi’ incapace di offrire quel senso di liberta’ che provi vivendo a Londra o a New York. Ho vissuto per anni a Londra , visito costantemente per lavoro New York e capisco la liberta’ a cui si fa’ riferimento, ma ribadisco il concetto che tale liberta’ non esiste a Milano se non confondendo la stessa con una semplice freddezza e mancanza di personalita’. Palermo e’ un curtigghio, un posto dove non sarai mai libero di vestirti come vuoi senza essere criticato, ma e’ un posto con questa sua personalita’, che puo’ piacere o meno.
      Milano e’ una citta’ senza coraggio, ne’ carne ne’ pesce, vorrebbe essere una metropoli ma non ha le “palle” per esserlo, vuole differenziarsi dai curtigghi delle altre citta’ italiane( non solo Palermo) ma aldila’ della freddezza del suo popolo non ha nessun altro punto per potersi differenziare.
      Consiglio ai milanesi un bel bagno di umilta’… e una vecchia canzone di Carosone : ” tu vo’ fa’ l’americano… ma chi soldi di mamma’…”

    15. ma è tanto difficile capire quello che a scritto beatrice?

      avete tutti quanti un regionalismo integralista assolutamente assurdo.

      quanti pregiudizi… e dire che proprio noi siciliani ne siamo le vittime più eclatanti.

    16. è molto difficile parlare di libertà, io ho vissuto a palermo per 28 anni e ora sono a torino da quasi due anni,le differenze sono tante, Torino è civile, èculturalmente attiva e ben strutturata per la burocrazia, per l’efficienza dei servizi pubblici, come i mezzi di trasporto.Gli abitanti ne sono innammorati e la rispettano non buttando carte o rifiuti per la starda, rispettando le file, la circolazione stradale, dando la priorità persino sui mezzi di trasporto, al supermacato, nelle banche , alla posta ad anziani e donne incinte.
      tuttavia….è provinciale quanto palermo…e la libertà ce l’hai anche a palermo, anzi, oso dire che a palermo ci prendiamo indebitamente la libertà di fare tutto quello che vogliamo, sconfinando nell’anarchia, manifestando la mancanza di amore e rispetto verso un città così bella ma..in mano dei Vandali…
      Se potessi tornerei a palermo, mi mancano i colori, gli ambienti, il mare, il sole, la mia famiglia e i miei amici..però il resto, lasciato da sempre in uno stato di abbandono mi farebbe comunque stare male.

      Barbara Isabella

    17. [semi ot] ma che ci trovi di male nel pulirsi la bocca dopo un bacio, se lei ha il rossetto?

    18. Per Davide , sapevo che a qualcuno sarebbe venuto in mente leggendo il mio post che io sia se non razzista quantomeno prevenuto nei confronti degli extracomunitari.
      Io credo di non esserlo , le mie sono delle riflessioni oggettive su quello che la cronaca ci racconta ormai quasi quotidianamente .
      A volte qualche bravo Albanese o Rumeno si prende le colpe di quello che i loro connazionali hanno commesso e di questo ne prendo atto , ma questo purtroppo rientra nei giochi .
      Quante volte ci siamo presi colpe che non erano di nostra pertinenza , solo perchè siamo siciliani ?
      Io di certo non ho insofferenza ne verso gli extracomunitari ne verso nessuno in genere , sono sposato con una fantastica donna romena e ne sono orgoglioso .
      Non si puo’ fare di tutta un erba un fascio almeno questo è il detto , ma purtroppo la realtà è una cosa diversa .
      Dopo che vengono raccontati dalla cronaca fatti che riguardano la criminalità sempre crescente di immigrati ,credo che umanamente nasca una specie di diffidenza quantomeno iniziale nei confronti degli stessi .
      Sfido chiunque a dire che non è vero , sarebbe falso .

    19. Beatrice…sei proprio sicura che la vera Libertà (quella con la elle maiuscola) sia questa?

    20. Nelle contrapposizioni sullo stile di vita per i lettori palermitani di Rosalio esiste solamente Milano. Per qualcuno anche Roma per pochissimi Torino.
      Invito tutti a viaggiare per il resto d’Italia allo scopo di allargare le conoscenze.
      Nello specifico faccio solamente una considerazione. A Palermo negli uffici pubblici quando si chiede un proprio diritto si è trattati da sudditi , in altri posti, ma non vi specifico da quale latitudine, si è trattati da cittadini e per me è una cosa impagabile.
      P.S. nella città in cui vivo ogni volta che viene catturato un rapinatore o uno scippatore e viene indicato l’origine: siciliano o napoleteno per me è una cosa intollerabile.

    21. bello questo racconto…davvero.Avevo in mente anche io di mandare un racconto “speciale” , ma dato che si parla solo di Palermo in questo sito….ma allora perché si parla di Milano?…;-) Saluti

      Turiddu

    22. Credo che si stia paragonando Milano a Palermo poiche’ Beatrice fa esplicito riferimento a Milano,paragonando tra l’altro la stessa, secondo me in maniera del tutto fuori luogo a citta’ dove e’ veramente evidente quel senso di liberta’ che non potremo mai trovare in centri provinciali come possono essere Palermo e la stragrande maggioranza della altre citta’ italiane.
      In Italia, a mio parere, solo una citta’ puo’ vantarsi, sempre che si tratti di un vanto, di poter avere il carisma di una capitale , e questa e’ Roma. Mi dispiace per le aspirazioni dei provincialotti neoasburgici milanesi.

    23. Essi, il mio intento non era quello di dare del razzista a nessuno. La mia preoccupazione era ed è rivolta alla pericolosa tendenza che oramai si sta facendo largo tra i modi di pensare di chiunque, dal primo dei leghisti del nord, all’intellettuale di sinistra, allo sfincionaro di ballarò, e cioè che il male venga, al 99%, dallo straniero.
      Il fatto poi che le notizie ci facciano credere questo non è difficile da crederlo. Prova a pensare a quante volte si sente al tg “la vittima è stata trucidata da tizio, 30 anni, MAROCCHINO”, mentre non si sente mai “la vittima è stata trucidata da tizio, 30 anni, ITALIANO” o che so io!
      La sottile politica di sospetto rispetto allo straniero (vorrei ricordare che la parola xenofobia deriva da xenos, che in greco significa straniero) sta permeando, a mio modesto avviso, tutte le classi sociali, ed in questo purtroppo noi palermitani o siciliani in genere non siamo tanto dissimili dai fratelli del nord.

      Finisco questo mio commento, che non vuole essere polemico ma che forse lo si avverte tale, col considerare che ancora oggi, ovunque si vada nel modo, sicilia = mafia (mi è successo a Chicago, a New York, a Londra etc; l’unico posto dove non mi sono sentito appellare con questo “simpatico” nomignolo è stata Istanbul, chissà come mai!!!). Sono queste facili equazioni, come quella extracomunitario = delinquente, che vorrei combattere.

    24. D’accordissimo con Davide. Il razzismo e la xenofobia sono delle brutte bestie!
      E sono anch’esse, a mio modo di vedere, figlie del provincialismo.
      In citta’ quali Londra o New York , seppure come dappertutto vi siano ben diffusi i luoghi comuni, avranno pero’ gli stessi un impatto ben diverso che a Cantu’ o a Erba o a Caltanissetta.
      Dovremmo tutti ricordare che siamo tutti stranieri, lo e’ un albanese quando viene in Italia e lo e’ un siciliano , non solo quando va per esempio a Berlino ma anche purtroppo quando va solo a Vigevano…

    25. RAGAZZI….
      mi dispiace fare un confronto tra milano e palermo. sono assolutamente diverse. pensando a palermo se dovessi descriverla con una breve frase direi “è un città che fa bene alla mia anima”, se penso a milano direi “è una città che mi gratifica professionalmente” parlo veramente di due posti agli antipodi. a parte tutto questo, dovete provare a capire che arrivando da una realtà fredda e individualista in una ospitale ma un po curtigghiara, la differenza si sente. si riesce a capire anche se stessi, quello che si cerca in una città.
      sono la prima a dire che milano come altri grandi posti è pericolosa, e sarà sempre peggio. però d’altra parte facendo un confronto qui mi sento libera di camminare con una calza diversa dall’altra, sorridendo, piangendo, urlando al cell senza che nessuno badi al mio umore o si immagini chissa che.

    26. anch’io sento forte a Palermo un senso di “impantanamento” della propria persona nei discorsi degli altri e che magari gli altri fanno per non parlare di se stessi, mi sembra

    27. Incontrare per strada casualmente un amico accade a milano come a Palermo: la differenza è che a Palermo ci si ferma per salutarsi, mentre il milanese (per definizione!) non ha mai tempo – e così si limita a un bugiardo “ci vediamo” di circostanza, o più ipocritamente fingerà di non averlo riconosciuto (“sai, la fretta..”).

      Quanto al chiacchericcio da comari, personalmente considero mille volte meglio la maldicenza palese dei curtigghi rispetto a quella occulta dei covi di vipere che fanno capannello negli happy hour: uno sconosciuto che vaneggia sul mio conto mi lascia del tutto indifferente, mentre sapermi circondato da sedicenti amici che sparlano alle mie spalle.. mi opprime l’animo con un terribile senso di claustrofobia. (Il proverbio “dai miei nemici mi guardo io, dai miei amici mi guardi Dio” è senz’altro stato inventato a milano.)

      Mi sgomenta invece elevare l’indifferenza per il prossimo a valore, perchè fra il chiacchiericcio ossessivo-compulsive del gossip palermitano e il mantra newyorkese dell'”I don’t wanna get involved”, si finisce solo col ritrovarsi incapaci di udire ancòra la voce interiore che sussurra rispettosamente “I care” – situandosi fra gli opposti, poichè significa “ti aiuterò quando tu vorrai”: nè gelida indifferenza, nè opprimente ingerenza.

      Intendiamoci: capisco bene il bisogno di ritirarsi in sè occasionalmente, e so per esperienza quanto sia ritemprante isolarsi per qualche minuto immergendosi nella musica. Il punto è: che cosa ti aspetta al tuo ritorno. Ri-spalancare la porta del Cuore per trovare soltanto gente chiusa in sè e affetta da stitichezza emotiva come lo è il milanese medio, è cosa SOMMAMENTE avvilente e (quel che è peggio) alla lunga ti fa passare la voglia di aprirti al mondo.

      Come sempre, e non è una banalità ripeterlo, la virtù sta nel mezzo: bisognerebbe frullare palermitani e milanesi, per filtrarne fuori l’uomo perfetto. 🙂

    28. dopo una giornata fitta di impegni lavorativi e non a sera per rilassarmi clicco rosalio, uno dei miei blog preferiti. Mi imbatto nel pezzo di beatrice, lo leggo fino in fondo, commenti inclusi.Una sequela di luoghi comuni più o meno diffusi, impossibile non intervenire. Mondello é meglio di pzza fontana, a Milano libertà a palermo curtigghi, l’attacco più o meno diretto agli extracomunitari. Pani cà meusa o risotto? sarà che non sono mai stata scippata in nessuna città del mondo, a Palermo dove sono nata né a bologna, oviedo, londra, milano dove mi é piaciuto vivere per periodi più o meno lunghi. Forse il mio é solo culo… ma CHE NOIA, ragazzi! il nesso tra un asciugarsi dal bacio, i motivi potrebbero essere i più disparati, come emblema di libertà mi sembra risicato… l’articolo una serie di panzane. La libertà é quella che si porta dentro, che si esprime a ogni latitudine, dove non necessariamente deve vincere il confronto ma semplicemente il gusto per il diverso… libertà é anche decidere di vivere lontani da questa pesantezza e da questi luoghi comuni, liberi di esprimersi e pensare in modo altro a Ciminna come a Varese

    29. si è vero ci sono tanti luoghi comuni ma credo sia interessante anche approfondire certi discorsi. non potevo piùdi tanto farlo in questo post però vorrei precisare una cosa a JB.
      i saluti che la maggior parte dei palermitani, parlo dei modaioli, che si vedono 5 volte al giorno, si salutano con classico bacio sulla guancia, non sono altro che saluti formali.
      ne ho parlato con diversi amici di palermo e tutti mi danno ragione. a parte dirsi ciao come stai, non si sanno gli interessi dela persona con cui si sta scambiando un saluto, ne che cosa ama, ne perchè è li in quel momento.
      mi spiace dire questo….un po di verità c’è.

    30. Pienamente d’accordo.
      nà vasata,
      Bea.
      Pequod

    31. Bella discussione e bei commenti, in disaccordo con Bea…ma un appunto: Non è forse rispettare la vera essenza del curtigghio scrivere in un blog per poi essere commentati?
      “abbasso il razzismo e abbasso le banalità” e smettiamola di fare curtigghio per un po di rossetto o saliva tracimata! e se avesse solo avuto un moscerino nel labbro?

    32. Ciao Beatrice, mi sono permessa di intrufolarmi nel tuo blog perchè penso sia molto molto carino!
      Io sono di Palermo e sto con un ragazzo del nord.
      Le tue parole mi hanno fatto sorridere, i tuoi racconti, la tua originalità, il tuo modo di vedere questa problematica città come un “bene per la tua anima” mi riempie il cuore di gioia.
      Io quando vado in friuli dal mio ragazzo non sono ben vista, mi guardano con disprezzo e quando entro nei negozi mi puntano gli occhi addosso, come se fossi una ladra.
      Grazie per la tua ironia, per il tuo amore per il caldo sud…. hai regalato a questa mia serata un pizzico di armonia e serenità!
      Ps: scrivi benissima…
      Ciao Calorosa Milanese!
      ^_^ kiss … Mary!

    33. ciao mary,
      mi fa piacere che i miei post ti facciano sorridere. cerco di scrivere quello che sento, anche se a volte posso essere fraintesa per i riferimenti nord e sud.
      ciao buona giornata
      beatrice

    34. Complimenti Beatrice, scrivi proprio bene, non c’è motivo di fraintendere, nelle tue parole si rileva subito il tuo grande amore per Palermo ma allo stesso tempo riconosci che nella tua città natale ci sono tanti lati positivi che ti fanno sentire bene professionalmente e sicuramente tutto è più funzionale e ben organizzato …. ma a volte solo quello non basta … qualcuno ha scritto in un commento che se frullassimo milanesi e palermitani verrebbero persone perfette. 🙂 ed io aggiungo che se mescolassimo le due città verrebbe fuori una città perfetta, con il giusto curtigghio e il giusto funzionamento dei molteplici servizi. 🙂
      hehehe!!
      continua così. ti leggerò spesso.
      Baci
      Mary!

    35. accidenti, nei commenti dei palermitani DOC ho assistito a una tale sventagliata di (falsi) luoghi comuni da farmi capitombolare dalla sedia. Devo cercare di trattenermi altrimenti scoppio e dico cose cattive. Partiamo dal dato di fatto che sia ovvio che Milano al confronto di Londra sia provinciale (abbiamo scoperto l’acqua caldaaaa!!!) e che è vero che per certi versi sia fredda. Ma tutto ‘sto calore a Palermo io, francamente non l’ho mai trovato. Certo, tutti ti salutano, ti riconoscono, fanno commenti, ma la sensazione vera è che ciò si al solo fine di farsi i fattacci tuoi, più che per vero interesse che viene dal CUORE. Qui l’unico volano che muove tutto è la curiosità, innanzitutto di sapere quanti soldi e quanto potere hai….e poi si discute e comincia il curtigghiu.Se vi fosse vero interesse per l’altro ci sarebbe in cima alla lista il rispetto per chi ti sta’ vicino e questo, per vostra stessa ammissione, è una chimera a Palermo. Qui tutto è portato al parossismo nei rapporti umani, e ciò limita la necessaria distanza implicita nel rispetto dovuto a ognuno, anche nell’amore. Bonjour

    36. Ma smettila…
      Non fare di un’erba un fascio… a Palermo c’è tanto tanto calore!
      Se ti riferisci alle persone poco rispettose.. (e ci sono ovunque) ti do ragione, ma che il Palermitano non è caloroso, amorevole e di cuore… ti sbagli di grosso!
      scusa se lo dico, ma a Milano se vuoi un’informazione e sentono che hai l’accento siciliano manco ti cagano…. qui, anche se in dialetto, anche se con mille errori di grammatica, si fanno in 4 per spiegarti e indicare una via ad un turista. anzi, se possono ti ci accompagnano pure! Smettiamola…

    37. a dany,vai esci,fuori a milano…splende il sole….

      La metropoli più provinciale d’europa

    38. …urca che caldo…e ancora tanti luoghi comuni.
      la verità fa’ male.

    39. Dany,sei tu che vivi di luoghi comuni,oppure pensi che una città per essere bella e accogliente debba avere le caratteristiche di milano?
      Tutto puoi dirci,ma ad accoglienza,simpatia e gentilezza non siamo secondi a nessuno,il resto è assolutamente un problema tuo.

    40. Dany,
      BONJOUR si dice solo quando si arriva,quando si va via invece,nel tuo caso,si dice Adieu,negli altri casi Au Revoir.

    41. “Mi dispiace per le aspirazioni dei provincialotti neoasburgici milanesi”

      Questa affermazione mi ha fatto un po’ sobbalzare. Perchè se c’è una realtà all’opposto del provincialismo è proprio il rimpianto (da molti, e anche da me) impero asburgico. Attenzione: non è che rimpianga lo stato autocratico ottocentesco (tra l’altro comune a molti regni europei). Rimpiango quella realtà cosmopolita (tutt’altro che provinciale, dunque… piuttosto, provinciale è l’Italietta, che non guarda mai fuori dal proprio naso se non per imitare pedissequamente modelli di oltreoceano), dove tutti i popoli avevano uguale dignità – tutti erano “i miei popoli” per l’imperatore.
      Spogliamoci un po’ della retorica (quella sì provinciale) del cosiddetto risorgimento, che in realtà fu deciso da pochi e fu fatto per essere goduto da pochi (i politici di allora… come vedete, tutto era già tracciato). Mettiamo da parte le falsificazioni della storia che si sono incrostate negli anni. Vedrete i progressi sociali e civili incontrati da quell’impero cosmopolita, in cui i popoli convivevano fianco a fianco. Un impero che era retto da una monarchia fortemente cattolica, ma dove erano rispettati e tutelati anche ortodossi, protestanti, ebrei, musulmani.
      Citando Roth, “Ovunque i gendarmi portavano lo stesso cappello piumato. Ovunque le imperialregie rivendite di tabacchi erano dipinte a strisce diagonali gialle e nere. Ovunque, in quel grande e variopinto impero, ogni sera, nello stesso momento, la tromba sonava il segnale di ritirata. Ovunque, in tutti i caffé dell’ impero, troneggiava il ritratto di Sua Maestà, quel gran signore con i favoriti al quale appartenevano tutti i Paesi della Corona, tutti i gendarmi, tutti i doganieri, le rivendite di tabacchi, le barriere, le ferrovie, i popoli. In ogni Paese si cantavano bensi altre canzoni, i contadini portavano altri panni, si parlava un altra lingua, ma tutti erano accomunati dalle parole dell’ inno imperiale “Dio preservi l’ austriaco regno”. Cosi, quel che era straniero diventava domestico e la patria aveva l’ eterno incanto dell’ estero”.

      Sono milanese, e non potrò mai ringraziare abbastanza quella prima idea di “Europa Unita” sacrificata al bieco provincialismo nazionalista. Ci siamo arrivati, all’Europa, dopo mattanze, inimicizie e due orribili guerre mondiali. Avremmo potuto partire dall’Europa che già c’era. E dalla tolleranza di uno stato multicolore.

      Voi dovreste sapere molto bene queste cose, dato che il Regno di Napoli era uno degli stati più avanzati d’Europa (e per nulla provinciale: nell’Ottocento Napoli era una metropoli veramente europea). Con l’Italietta ci abbiamo perso davvero tutti…

    42. Secondo me voi Palermitane o meridionali che parlate così di Milano siete un pò troppo fifoni/fifone.
      Io sono Lombardo,ma non di Milano,sono di Mantova quindi straniero alla città come voi,ma per motivi vari molto spesso devo recarmi a Milano e spesso mi è capitato di doverci andare anche di notte alla stazione centrale,e avete ragione nel dire che la zona è piena di individui dall’aria poco raccomandabile tra immigrati di questa e quell’altra etnia,ma io ci ho sempre camminato in mezzo anche di notte e nessuno di loro ha mai cercato di farmi nulla..A tal proposito ricordo un episodio divertente,ero giusto alla stazione centrale di sera sul tardi,per incontrarmi con un mio amico,dopo che ci siamo trovati ci siamo incamminati verso la macchina parcheggiata un pò lontano dalla stazione,mentre andavamo lungo la via che costeggia la stazione siamo passati in mezzo a un gruppo di Africani e 2 ragazzi Italiani fermi che stavano al lato della strada,mentre passavamo i 2 ragazzi sono corsi dietro di noi chiamandoci..in una parlata meridionale ci chiesero se potevamo fare la strada assieme perchè loro 2 da soli non si fidavano..poi indicarono i Neri che stavano poco più avanti..mi sa che questi erano dei Palermitani come voi forse 🙂

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