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giovedì 19 dic
  • “Questa non è solo una commemorazione” alla Cala

    Lo scorso venerdì Coordinamento Antirazzista Palermo, Borderline Sicilia, Laici Comboniani, Booq, Comitato Antirazzista Cobas, associazione Di.a.Ri.A, ARCI Palermo, CISS/Cooperazione internazionale Sud Sud, Osservatorio contro le discriminazioni razziali Noureddine Adnane, Circolo Arci Malaussène, Coordinamento di solidarietà con la Palestina, L’Altro Diritto Sicilia e il Centro Salesiano Santa Chiara si sono ritrovati al porticciolo della Cala non soltanto per commemorare i morti di Lampedusa dello scorso 3 ottobre ma per chiedere l’abolizione immediata del sistema dei visti d’ingresso e l’istituzione di un diritto di asilo senza confini, la costruzione immediata di percorsi di arrivo garantito che portino le persone in salvo direttamente dalle zone dei conflitti o immediatamente limitrofe ad esse fino all’Europa, escludendo ogni ipotesi di esternalizzazione dell’asilo politico nei cosiddetti “paesi di transito” extra Ue, la realizzazione di un sistema di accoglienza degna, che rispetti le vite e i desideri delle persone che arrivano in Europa e superi la logica dell’emergenza e della speculazione sull’emergenza e per lottare contro le campagne politiche e mediatiche di criminalizzazione dei migranti.

    Erano presenti molti studenti delle scuole palermitane.

    “Questa non è solo una commemorazione” alla Cala

    “Questa non è solo una commemorazione” alla Cala

    “Questa non è solo una commemorazione” alla Cala

    “Questa non è solo una commemorazione” alla Cala

    “Questa non è solo una commemorazione” alla Cala

    (foto di Giuseppe Wjan)

    Palermo, Sicilia
  • Un commento a ““Questa non è solo una commemorazione” alla Cala”

    1. Per fortuna solo quattro buontemponi ingenui, buonisti, sfasciallitti, schiffarati, incapaci di intendere quali meccanismi perversi e affaristi si celano dietro il fenomeno… sono loro i principali alleati dei colpevoli che costringono alla fuga dai loro paesi milioni di persone. Incapaci di intendere anche le conseguenze…ma presto se ne accorgeranno…. certo, se avessero coraggio andrebbero a protestare dai e contro i veri colpevoli che causano le fughe.
      Inconsapevoli; a parte le associazioni, coop, ong, parrini e privati, mense, fornitori, richiedenti manodopera a basso costo, che ci speculano.

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