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  • Comune di Palermo

    Pubblicato “Panormus 2013”, la città in numeri

    È stata pubblicata l’edizione 2013 di Panormus, l’annuario di Statistica del Comune di Palermo elaborato dal Servizio Statistica.

    Una superficie territoriale pari a quasi 160 Km2, una temperatura media di 18,9 °C, una popolazione di 678 mila abitanti e 269 mila famiglie, oltre 30 mila stranieri (pari al 4,5% dei residenti), circa 3 mila matrimoni, di cui quasi il 30% con rito civile, 94 mila studenti nelle scuole elementari, medie e superiori, e oltre 42 mila studenti universitari, 229 sportelli bancari, un reddito medio pro-capite di poco superiore ai 10 mila Euro, un tasso medio d’inflazione dello 0,6%. E ancora, più di un milione e 400 mila presenze turistiche (di cui oltre la metà di stranieri), 382 mila autovetture e 122 mila moto circolanti, 2 mila e 500 incidenti stradali, 3 mila e 700 compravendite di immobili residenziali: sono soltanto alcune delle informazioni contenute nell’Annuario, numeri che mettono in luce la complessità della Città di Palermo.

    Città che, in base ai risultati ufficiali del 15° Censimento generale della popolazione, si conferma la quinta città d’Italia per numero di abitanti, dopo Roma, Milano, Napoli e Torino, e prima di Genova.

    L’Annuario Panormus, suddiviso in 10 capitoli, offre – in più di 190 pagine ricche di grafici e tabelle – la più completa raccolta di dati e informazioni statistiche relativi alla città di Palermo e, in alcuni casi, alle sue otto Circoscrizioni amministrative.

    I dati pubblicati sono quasi sempre riferiti al 2013, e vengono generalmente confrontati con quelli riferiti all’anno precedente.

    Panormus rappresenta un importante strumento di analisi e conoscenza della Città di Palermo, dei suoi abitanti, dell’ambiente, del tessuto economico, dei flussi turistici, dei sistemi di trasporto: uno strumento a disposizione non soltanto degli amministratori e degli uffici comunali, per meglio amministrare la città, ma anche – e soprattutto – di chi, ricercatore, studente, o semplice cittadino, è alla ricerca di informazioni attendibili sui principali aspetti che caratterizzano la Città di Palermo.

    Amministrazione
    Il 6 e 7 maggio 2012 si è votato a Palermo per l’elezione del Sindaco e per il rinnovo del Consiglio Comunale.
    I candidati a Sindaco erano 11, e i più votati sono stati Leoluca Orlando, con 105.286 voti (pari al 47,42%) e Fabrizio Ferrandelli, con 38.498 voti (pari al 17,34%).
    Al ballottaggio, tenutosi il 20 maggio 2012, è stato eletto Sindaco di Palermo Leoluca Orlando, che ha raccolto 158.010 voti, pari al 72,43%, mentre Fabrizio Ferrandelli ha raccolto 60.139 voti, pari al 27,57%.
    In base alla vigente legge elettorale, in Consiglio Comunale la lista Di Pietro Italia dei Valori ha conquistato 30 seggi, pari al 60%, mentre i rimanenti 20 seggi sono stati ripartiti fra le liste Ora Palermo Lista Ferrandelli (2 seggi), UDC Casini – Unione di Centro (3 seggi), Partito Democratico (3 seggi), Amo Palermo Lista Civica (2 seggi), Popolo delle Libertà (3 seggi), Grande Sud (2 seggi), Cantiere Popolare (2 seggi), MPA Movimento per le Autonomie(3 seggi).

    Ambiente e Territorio
    La città di Palermo ha un’estensione territoriale di 158,88 Km2, di cui oltre un terzo costituita da aree verdi.

    Amministrativamente, la città è suddivisa in otto Circoscrizioni.

    Dal punto di vista climatico, nell’anno meteorologico che va da dicembre 2012 a novembre 2013, il mese più freddo è risultato febbraio, con una temperatura minima media di 8,1 °C, mentre il mese più caldo è risultato agosto con 29,5 °C di temperatura massima media.
    Il giorno più freddo è stato il 10 febbraio, quando il termometro è sceso fino a +5 °C, mentre il giorno più caldo è stato il 29 luglio, quando si è raggiunto il picco di 35 °C. I giorni di pioggia sono stati 136. Il mese più piovoso è stato febbraio, con 22 giorni di pioggia, mentre i mesi meno piovosi sono stati giugno e luglio, con un giorno di pioggia.

    Demografia
    Nel 2011 si è svolto il 15° Censimento generale della popolazione, che ha avuto come data di riferimento il 9 ottobre. Il 18 dicembre 2012 sono stati pubblicati in Gazzetta Ufficiale i primi risultati definitivi. Con particolare riferimento al numero di residenti, la popolazione censita diviene riferimento legale fino alla successiva rilevazione censuaria ed è perciò definita “popolazione legale”.
    A Palermo sono state censite 657.561 persone, di cui 313.171 maschi, pari al 47,6% del totale, e 344.390 femmine, pari al 52,4% del totale. Rispetto al Censimento del 2001, si è registrata una diminuzione di 29.161 abitanti, pari al 4,2%. I risultati del censimento confermano Palermo come la quinta città italiana per dimensione demografica, dopo Roma, Milano, Napoli e Torino, e prima di Genova.

    La popolazione residente a Palermo al 31 dicembre del 2013 è risultata pari a 678.492 abitanti. Rispetto al 2012, si è registrato un sensibile incremento (+23.505 abitanti, pari a +3,6%), legato esclusivamente però alle rettifiche post-censuarie effettuate sull’archivio anagrafico. Al netto delle rettifiche post-censuarie, infatti, la popolazione risulta in diminuzione di 862 unità.
    I residenti di sesso maschile sono 323.788, in aumento di 11.914 unità rispetto al 2012, mentre i residenti di sesso femminile sono 354.704, in aumento di 11.591 unità rispetto al 2012. I residenti maschi costituiscono il 47,7% del totale, contro il 52,3% di sesso femminile.

    Con riferimento al movimento naturale della popolazione, nel corso del 2013 si sono registrati 6.266 nati, in diminuzione dell’1,3% rispetto ai nati del 2012. Per il settimo anno consecutivo il numero dei nati si è fermato sotto quota 7 mila, ai minimi degli ultimi 50 anni. Il numero dei decessi nel 2013 è stato pari a 6.278 unità, in diminuzione del 4,3% rispetto ai morti del 2012.
    Il saldo naturale, ovvero la differenza fra nati e morti, che nel 1980 era pari a +7.248, e che per tutti gli anni ’80 ha oscillato intorno a quota 5 mila, a partire dal 1998 è sceso sotto quota 2.000, e nel 2007 è sceso per la prima volta sotto quota mille. Negli anni successivi il saldo è ulteriormente sceso, fino a quota 459 nel 2009 per poi risalire nel 2010 a 514. Nel 2011 il saldo naturale ha ripreso a diminuire, e nel 2012 per la prima volta è risultato negativo, con il numero di morti superiore di 212 unità rispetto al numero di nati. Anche nel 2013 il numero di morti ha superato il numero di nati, anche se di 12 unità soltanto.

    Fra le principali cause di morte del 2013, primeggiano – come negli anni passati – quelle legate a malattie del sistema circolatorio (38% del totale dei decessi) e ai tumori (26,5% del totale dei decessi).

    Con riferimento al movimento migratorio, si sono registrati 11.752 immigrati, in diminuzione del 6,2% rispetto al 2012. Sul fronte delle cancellazioni, si sono registrati 12.602 emigrati, in diminuzione del 12,9% rispetto al 2012.
    Il saldo migratorio, pari alla differenza fra immigrati ed emigrati, nell’arco di tempo considerato (a partire dal 1980), è sempre risultato negativo, con la sola eccezione del 1981 e del 1982, gli unici due anni in cui il numero degli immigrati è stato superiore al numero degli emigrati. Nel 2013 il saldo migratorio si è attestato a quota -850.

    Gli stranieri iscritti in anagrafe alla fine del 2013 hanno superato quota 30 mila, attestandosi a 30.652, con un incremento del 3,2% rispetto al 2012. L’incidenza degli stranieri sul totale della popolazione è pari al 4,5%. L’analisi delle aree geografiche di provenienza fa emergere che oltre un terzo degli stranieri residenti a Palermo sono cittadini di un Paese dell’Asia Centro Meridionale. Seguono i cittadini dell’Unione Europea (17,1% del totale degli stranieri), quelli dei Paesi dell’Africa Occidentale (13,5%) e quelli dei Paesi dell’Africa Settentrionale (11,7%). Passando dalle aree geografiche ai singoli Paesi di provenienza, emerge che a Palermo vivono due consistenti comunità straniere, che da sole assorbono oltre un terzo del totale degli stranieri: i bengalesi (cittadini del Bangladesh) e i singalesi (cittadini dello Sri Lanka). I primi, che nel 2013 hanno superato i singalesi, al 31 dicembre erano 5.292, pari al 17,3% di tutti gli stranieri residenti a Palermo, e in aumento del 9% rispetto al 2012. I singalesi al 31 dicembre 2013 erano 5.073, pari al 16,6% di tutti gli stranieri residenti a Palermo, e in calo dello 0,2% rispetto al 2012. Seguono, quindi, i rumeni, con 3.381 residenti (11% del totale degli stranieri), i ghanesi, con 2.587 residenti (8,4%), i tunisini, con 1.800 residenti (5,9%), i filippini, con 1.771 residenti (5,8%), i marocchini, con 1.581 residenti (5,2%), i mauriziani, con 1.380 residenti (4,5%),i cinesi, con 1.207 residenti (3,9%), e via via tutti gli altri Paesi.

    Il numero dei matrimoni celebrati nel 2013 è stato pari a 2.963, con un decremento di 260 unità (-8,1%) rispetto all’anno precedente. In particolare, i matrimoni civili sono aumentati del 5,2%, da 827 a 870, mentre i matrimoni religiosi sono diminuiti del 12,6%, da 2.396 a 2.093. I matrimoni civili costituiscono il 29,4% del totale dei matrimoni (erano il 25,7% nel 2012). La distribuzione dei matrimoni per l’età degli sposi evidenzia – in generale – che, mediamente, le donne si sposano prima degli uomini: per le donne, la classe di età al matrimonio con la maggiore frequenza è “25-29 anni”, mentre per gli uomini è “30-34 anni”.

    Economia
    Il reddito imponibile ai fini delle addizionali all’IRPEF a Palermo è diminuito, dal 2011 al 2012, dello 0,3%, a fronte di una diminuzione del numero di contribuenti dello 0,7%. Conseguentemente, il reddito medio per contribuente è cresciuto dello 0,5%, passando da € 25.612,95 a € 25.734,63. Più basso il reddito medio se calcolato sul numero di residenti, pari a € 10.028,53 (senza variazioni significative rispetto al 2011). Nel confronto con le altre grandi città italiane, Palermo è fortemente penalizzata: in base al reddito medio per residente precede soltanto Catania e Napoli.

    È diminuito di 4 unità nel 2013 il numero di sportelli bancari, passati da 233 a 229 (-1,7%). I depositi bancari procapite sono diminuiti del 4,3%, mentre gli impieghi procapite hanno fatto registrare una diminuzione del 4,5%.
    A Palermo, l’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale ha fatto registrare nel 2013 una variazione media tendenziale (rispetto cioè al 2012) dello 0,6%, in sensibile diminuzione rispetto al 2,7% registrato nel 2012. Osservando l’andamento mensile manifestato nel corso del 2012 e 2013, si può notare come il tasso di variazione tendenziale dell’indice, partito a gennaio 2012 da un livello di +3,1%, abbia manifestato fino a marzo 2012 un trend fortemente crescente, fino ad arrivare a +3,4%. Nei mesi successivi, invece, l’indice ha iniziato a decrescere, fino ad arrivare, a ottobre 2013, in territorio negativo

    Nel 2013 si sono registrate a Palermo 3.736 compravendite di immobili residenziali, valore in diminuzione di 283 unità (-7%) rispetto al 2012. Si conferma così il trend fortemente decrescente del mercato immobiliare residenziale cittadino, che in dieci anni (dal 2003 al 2013) è diminuito del 45,1%. Nei dieci anni in esame il numero più elevato di compravendite si è registrato nel 2005 (7.692 compravendite, un valore più che doppio rispetto a quello registrato nel 2013). Nel decennio 2003-2013, il mercato immobiliare residenziale ha fatto registrare un trend crescente fino al 2005, quando è stato raggiunto il più alto numero di compravendite di tutto il decennio:7.692. A partire dal 2006, invece, si è registrata un’inversione di tendenza, interrotta da un timido accenno di ripresa nel 2010 e nel 2011. A partire dal 2012, infine, è ripreso il trend fortemente decrescente.

    Turismo
    Nel 2013 i flussi turistici hanno fatto registrare 665.234 arrivi (+6,1% rispetto al 2012) e 1.430.984 presenze (+4,6% rispetto al 2012). Con riferimento agli arrivi, i turisti italiani rappresentano il 50,7% del totale, con un numero di arrivi in leggera diminuzione rispetto al 2012: 337.416 (-0,9%), mentre i turisti stranieri rappresentano il 49,3%, con un numero di arrivi in sensibile crescita: 327,818 (+14,4%). Con riferimento alle presenze, i turisti stranieri hanno superato quelli italiani: i turisti italiani rappresentano il 46,5% del totale, con un numero di presenze in diminuzione rispetto al 2012: 664.765 (-5,7%), mentre i turisti stranieri rappresentano il 53,5%, con un numero di presenze in forte crescita rispetto al 2012: 766.219 (+15,7%).

    Fra i turisti italiani, i flussi maggiori sono costituiti dai siciliani (39% degli arrivi), e a seguire dai turisti del Lazio (12%), della Lombardia (11,6%) e della Campania (5,6%). Fra i turisti stranieri, i più numerosi sono i francesi (21% degli arrivi), seguiti dai tedeschi (10,4%), dagli spagnoli (9,1%) e dagli statunitensi (8,8%). I turisti di questi quattro Paesi rappresentano, in termini di arrivi, quasi il 50% del totale dei turisti.

    Limitando l’analisi ai primi 15 Paesi per numero di turisti, si registrano incrementi particolarmente elevati rispetto al 2012 per le presenze dei turisti israeliani (+63,3%), polacchi (+43,1%), argentini (+37%), austriaci (+27%) e australiani (+20,5%). In valore assoluto, l’incremento più elevato si registra fra i turisti francesi, le cui presenze sono cresciute di oltre 18 mila unità (+15,4%).
    I flussi più elevati, sia in termini di arrivi che di presenze, si sono registrati in primavera, nel mese di maggio, e in estate, ad agosto e settembre. Il minor numero di turisti si è invece registrato nei mesi di gennaio, febbraio, novembre e dicembre.

    Istruzione
    Gli studenti delle scuole elementari pubbliche ammontano a 32.893, in lieve aumento (+2,34%) rispetto all’anno scolastico precedente. Mediamente vi sono 20,4 alunni per classe, 469,9 alunni per palestra, 221 alunni per laboratorio e 19,3 alunni per personal computer. Ogni 100 iscritti, 3 sono extracomunitari (erano 3,5 nell’anno scolastico 2011/2012).

    Gli studenti delle scuole medie inferiori sono 22.511, in diminuzione (-2,16%) rispetto all’anno scolastico 2011/2012. Mediamente le classi sono formate da 20,5 alunni, ogni palestra è frequentata da 326,2 alunni, ogni laboratorio serve 95,8 alunni, e ogni PC è utilizzato da 13,6 alunni. Gli alunni extracomunitari sono 3,2 ogni 100 iscritti (come nell’anno scolastico 2011/2012).

    Nelle scuole medie superiori gli studenti sono 38.465 (-1,94% rispetto all’anno scolastico precedente). Mediamente vi sono 21,8 studenti per classe, 480,8 studenti per palestra, 84,9 studenti per laboratorio e 10,1 studenti per PC. Su 100 studenti iscritti, l’1,5% è extracomunitario (l’1,7% nell’anno scolastico 2011/2012).

    La sede palermitana dell’Università degli Studi di Palermo registra 26.180 studenti iscritti in corsi di laurea triennali, 10.819 iscritti in corsi di laurea a ciclo unico e 5.696 iscritti in corsi di laurea specialistici. Nell’anno accademico 2012/2013 si sono laureati 4.776 studenti nelle lauree triennali, 1.086 nei corsi di laurea a ciclo unico e 1.831 nelle lauree specialistiche.

    Trasporti
    Nel corso del 2013 sono state immatricolate a Palermo 8.908 nuove autovetture, con un decremento del 9,1% rispetto al 2012, e addirittura del 26,7% rispetto al 2011. Il dato relativo alle immatricolazioni del 2013 è il più basso degli ultimi 10 anni, periodo in cui il numero di autovetture immatricolate ha superato – in alcuni anni – anche le 27 mila unità. Nel decennio in esame, il numero più elevato di autovetture immatricolate si è registrato nel 2004 (27.906 autovetture), anche se a partire da quell’anno il numero di auto immatricolate è progressivamente diminuito (con la sola eccezione del 2007). Le auto immatricolate nel 2012 sono meno di un terzo (il 31,9%) di quelle immatricolate nel 2004, e il 42,7% di quelle immatricolate cinque anni prima, nel 2008.

    Il numero complessivo di autoveicoli circolanti si è attestato nel 2013 a quota 381.819, con una riduzione dello 0,9% rispetto al 2012. Nei dieci anni compresi fra il 2003 e il 2013 il numero di auto circolanti a Palermo è diminuito di 21.443 unità (-5,3%).

    Il tasso di motorizzazione, pari al numero di autovetture circolanti ogni 100 abitanti, nell’ultimo anno è diminuito, passando da 58,84 a 56,27 autovetture per 100 abitanti.

    Con riferimento alle normative europee antinquinamento, lo 0,6% delle autovetture circolanti è conforme alla direttiva Euro 6; l’11% è conforme alla direttiva Euro 5; il 33,1% è conforme alla direttiva Euro 4; il 19,4% è conforme alla direttiva Euro 3; il 16,7% è conforme alla direttiva Euro 2; il 4,6% è conforme alla direttiva Euro 1; e infine il 14,4% è stato immatricolato prima dell’entrata in vigore delle direttive europee antinquinamento.

    I motocicli immatricolati nel corso del 2013 sono stati 2.264, con una diminuzione di oltre un quarto (25,6%) rispetto al 2012, e di oltre la metà (53,2%) rispetto al 2011. Nei 10 anni compresi fra il 2003 e il 2013, il numero di motocicli immatricolati ha fatto registrare valori molto elevati fino al 2008, con un picco nel 2004 (11.601 immatricolazioni). Negli anni più recenti si è invece registrato un progressivo e consistente ridimensionamento del numero di immatricolazioni. Il dato del 2013 è il più basso del decennio, ed è pari a meno del 20% (appena il 19,5%) dei motocicli immatricolati nel 2004.

    Il numero complessivo di motocicli circolanti è, per il secondo anno consecutivo, diminuito rispetto all’anno precedente, passando da 121.796 a 120.793 motocicli (-0,8%). Nei dieci anni in esame, il numero di motocicli circolanti è aumentato del 55,6%: nel 2003 circolavano infatti appena 77.636 motocicli.

    Il tasso di motorizzazione riferito ai motocicli nel 2013 è diminuito rispetto all’anno precedente, passando da 18,60 a 17,80 motocicli ogni 100 abitanti.
    Il porto di Palermo, nel 2013, ha registrato l’arrivo di 3.608 navi, 107 in meno rispetto al 2012 (-2,9%). Le merci sbarcate sono cresciute rispetto al 2012 del 2,9%, mentre quelle imbarcate sono diminuite del 9,7%. I passeggeri dei traghetti sono diminuiti del 10,1% in termini di sbarchi e del 4,6% in termini di imbarchi. Sono aumentati i croceristi: +11,9% gli sbarchi, +19,8% gli imbarchi, e +16,5% i transiti.

    L’attività dell’aeroporto Falcone-Borsellino nel corso del 2013 ha fatto registrare un decremento del numero dei voli rispetto all’anno precedente: da 40.169 a 37.946 (-5,5%). In diminuzione anche il numero dei passeggeri, passati da 4.581.995 a 4.333.058 (-5,4%). Il mese con il maggior numero di passeggeri è stato agosto (501.584), mentre il mese con il minor numero di passeggeri è stato febbraio (218.288).

    Giustizia
    A Palermo, nel 2012, sono stati denunciati complessivamente dalle forze di polizia all’autorità giudiziaria 36.948 delitti, con un incremento rispetto al 2011 di 2.040 delitti, pari al 5,8%. Il tasso di delittuosità totale è passato da 5.329,5 a 5.633,1 delitti ogni 100 mila abitanti.

    Limitando l’analisi ai delitti che determinano maggiore allarme sociale, nel 2012 si è registrata una sensibile diminuzione rispetto al 2011 sia degli omicidi volontari (passati da 8 a 4, -50%), che dei tentati omicidi (passati da 17 a 13, -23,5%). In entrambi i casi, comunque, nel confronto con i grandi Comuni italiani i tassi di delittuosità di Palermo sono i più bassi fra le grandi Città del sud, e più bassi anche di diverse città del centro-nord.

    I furti complessivamente sono cresciuti del 6,6%, passando da 20.811 nel 2011 a 22.182 nel 2012.

    I furti con strappo (ovvero gli scippi) sono passati da 613 a 651, con un incremento del 6,2%, mentre i furti con destrezza (ovvero i borseggi) sono cresciuti del 13,3%, passando da 1.244 a 1.409. Nel confronto con le altre grandi Città, Palermo è la settima città per il tasso relativo agli scippi e addirittura il grande Comune con il più basso tasso di borseggi, anche se – per questi specifici delitti, spesso di modesta entità – si deve tener conto della differente propensione a denunciare i delitti nei diversi contesti geografici.

    I furti in abitazioni nel 2012 hanno fatto registrare una preoccupante impennata, passando da 1.101 a 1.632, con un incremento del 48,2%, anche se nel confronto con i grandi comuni italiani a Palermo il fenomeno ha fortunatamente dimensioni ancora contenute: a Palermo si sono registrati 248,8 furti in abitazioni ogni 100 mila abitanti, secondo miglior valore dopo Napoli, mentre, per esempio, a Torino 636,5, a Milano 646,8, a Firenze 685,7.
    Fra i furti di mezzi di trasporto è proseguita anche nel 2012 la diminuzione dei furti dei mezzi a due ruote, già registrata nel 2011: i furti di ciclomotori sono diminuiti del 2,8% e i furti di motocicli del 4,8%. Non accennano a diminuire invece i furti di autovetture, cresciuti dell’11,7%.

    Nel confronto con i grandi Comuni, la città di Palermo, con riferimento ai furti di ciclomotori si posiziona al terz’ultimo posto, davanti a Firenze e Bologna; con riferimento ai furti di motocicli si posiziona al quart’ultimo posto, davanti a Genova, Napoli e Catania; con riferimento al furto di autovetture si posiziona ancora una volta al quart’ultimo posto, davanti a Roma, Napoli e Catania.

    Le rapine in complesso hanno fatto registrare un sensibile incremento, passando da 1.371 nel 2011 a 1.663 nel 2012 (+21,3%). Più in particolare, le rapine in banca sono cresciute del 94,4% e le rapine in uffici postali del 150%. In aumento le rapine nei confronti di cittadini in pubblica via (+9,8%). In sensibile aumento anche le rapine presso esercizi commerciali (+43,9%). Nel confronto con i grandi Comuni, i tassi delle rapine in abitazione, in banca e in uffici postali di Palermo sono fra i più elevati.

    Palermo
  • 5 commenti a “Pubblicato “Panormus 2013”, la città in numeri”

    1. Quanta distanza tra certi numeri ufficiali e la realtà! Quanta ridicola presunzione in chi ritiene che dati quantitativi e parziali possano offrire una rappresentazione fedele del mondo che si vorrebbe fotografare! Un dato su tutti, quello relativo al reddito medio: come non vedere la stridente contraddizione tra la capacità di spesa collegata al dato ufficiale e quella che invece si può osservare nel mondo reale? Come non vedere l’inidoneità di certi indicatori ufficiali in luoghi a illegalità diffusa? Come non vedere che in questi luoghi la capacità di spesa effettiva, a differenza di quella collegata ai dati ufficiali che vorrebbero fotografarla, deriva in misura significativa da attività illegali (ignorate dai dati ufficiali)?

    2. I numeri questi sono ,e danno un quadro significativo in relazione all ‘anno precedente o ad altre città.

    3. Distanza tra certi numeri ufficiali e la realtà ? Quanta ridicola presunzione ?
      Ma che vuol dire?
      E’ specificato che le statistiche sono riferite SOLO a numeri ufficiali.
      Anche l’anno scorso, e gli anni precedenti, erano numeri ufficiali, ed ora, riferiti ad economia e consumi, sono inferiori… ed anche in passato c’era l’economia illegale…
      tranne che i redditi da economia illegale non siano spesi solo nell’economia illegale, o che non sia aumentata l’economia illegale (e la sua spesa in settori illegali), al contrario dei consumi e economia legali diminuite.
      Ma mi sembra più coerente che anche quelli che lavorano in nero, o “guadagnano” in altri settori illegali, spendono gran parte dei loro soldi nei settori legali usati nel calcolo delle statistiche sopra… perlomeno mi sembra plausibile che i due settori – legale e illegale – procedano di pari passo, quindi non dovrebbe essere azzardato affermare una diminuzione generale *, sia nei settori legali che in quelli illegali.
      Ma la maggior parte dei palermitani per abitudini, e dna, ereditati soprattutto da etnie aduse alla menzogna e furbizia (controproducente) , negherebbero tutto… a convenienza.

    4. * ad eccezione (la diminuzione) di un paio di settori in crescita: il mercato della contraffazione, e le attività commerciali “straniere” che, appunto, non sembrano in diminuzione ma in crescita, ma in parte causano la diminuzione nei numeri ufficiali.
      Il primo è illegale tout court e non è sottoposto a controlli, il secondo è sui generis in fatto di controlli, come si legge spesso nelle cronache, in particolare sulle ingenti somme di denaro trasferite all’estero, e non sembra che gli scontrini siano pratica costante…
      Ripeto: IN PARTE è una spesa, in entrambi i settori, che rappresenta una diminuzione per i numeri ufficiali.. IN PARTE ma in crescita, e da non sottovalutare…
      A questo proposito: 30.000 espatriano, tra i quali i cosiddetti cervelli ed altri che dovrebbero rappresentare il plusvalore locale; in cambio non si importa plusvalore, ancor meno “cervelli”, ma (ognuno ha l’immigrazione che… può permettersi) tutto il precariato elencato e che si evince dalla lista dei paesi di provenienza, che vanno ad alimentare settori che vanno ad abbassare ulteriormente i numeri della statistica.
      A questo proposito faccio notare che il mercato della contraffazione in Italia vale 20 miliardi
      http://www.iltempo.it/cronache/2014/08/12/e-roma-il-bazar-nazionale-del-falso-un-business-da-20-miliardi-l-anno-1.1297796
      Mi aspetto che arrivi qualche buonista scemo, che non capisce niente di meccanismi geopolitici applicati ad hoc (per rendere malleabili le comunità fragili) per accusarmi di razzismo (e me ne fregherei), ma preciso: l’illegalità locale e conosciuta e ammessa, ed è TROPPA, ma invece di tentare di eliminarla creando sviluppo reale, produttività, legalità, ovvero gli antidoti efficaci, si tollerano, quando non si facilitano, anche le illegalità di importazione (gestite da locali, da nazionali, da stranieri), si fanno scappare coloro che dovrebbero creare plusvalore, e continuando di questo passo la situazione diverrà irreversibile, finché non esploderà.

    5. cioè: oltre il 90% di tutti i consumi erano, e sono, importati, fattore che determina improduttività, sottosviluppo, svuotamento di risorse economiche=trasferimento di denaro, emigrazione di “cervelli” e di altri cittadini che dovrebbero realizzare plusvalore e sviluppo (ma lo fanno altrove), quindi situazione quasi catastrofica.
      Oltre a tutte le illegalità locali, anch’esse, come la suddetta importazione eccessiva dei consumi, cause del sottosviluppo.
      Non soddisfatti, di servire da utili-idioti per i produttori forestieri già conosciuti, si aggrava il proprio caso servendo anche da utili-idioti per consentire, e facilitare addirittura (col buonismo scemo), l’attuazione di piani geopolitici perversi, accompagnati da diverse forme di illegalità di importazione, e che, quando non sono del tutto illegali, da quel che si legge nelle cronache, dichiarano solo in parte gli introiti e ne trasferiscono la maggior parte impoverendo ulteriormente l’economia locale.
      Ora, in questo quadro, meravigliarsi se in numeri (economia, consumi, redditi) sono in diminuzione, da ultimo posto in classifica, dopo averli causati, vuol dire essere due volte scemi.

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