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martedì 24 dic
  • Parliamo di montante

    In questi giorni si fa un gran parlare di montante e quindi anche io vorrei dare il mio contributo. Perché penso che non ci si possa sottrarre a un discorso sul tema del montante, anche se non è che a me cambi molto indifferentemente dal montante, magari ad altri sì, e prima di questa settimana non mi ero mai posto il tema del montante.

    Dal dizionario il senso di montante è «Colonna montante, tubazione verticale che distribuisce ai vari piani di un edificio un fluido di comune utilità come acqua, gas e sim.». Montante che distribuisce, capito.

    Oppure in edilizia è l’elemento di una struttura verticale: il montante della porta, della finestra. Cioè come a dire che se crolla il montante crolla pure il residente sopra.

    Nel pugilato poi è un colpo d’incontro portato, col braccio piegato ad angolo acuto, dal basso all’alto e nella scherma, l’azione di sciabola dal fianco sinistro o destro verso il petto dell’avversario.

    Quindi apro Wikipedia e leggo: «Il montante, in matematica finanziaria, è il valore monetario riferito al termine di un intervallo di tempo comprensivo del capitale iniziale e degli interessi maturati nell’intervallo di tempo di riferimento». Quindi capisco che il montante sia legato al capitale in un investimento, tipo in un’impresa, e che ha a che fare con interessi, non ho capito bene di chi, nel tempo.

    Ora penso di sapere qualcosa di più sul montante. E magari anche voi.

    Sicilia
  • 5 commenti a “Parliamo di montante”

    1. Si’, grazie Tony.
      Se posso aggiungere, montante e’ il participio presente di montare, che al passato fa montato.
      In più, montante fa rima con cantante, il che mi sembra giusto dato il clima festivaliero.
      Non ci ho capito molto ma mi adeguo.

    2. Un argomento di cui non si può non parlare, infatti… proprio come Sanremo!

    3. Guarda, hai dato un contributo penoso..meglio non scrivere niente!

    4. Ah si volevo anch’io aggiungere il participio ma..mi hanno preceduta!

    5. Avevo un compagno d’università che tutti chiamavano “il montante”. Non ho mai capito perché. Ma un dubbio l’avevo.

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