Palermo, città d’amore
Palermo è una città d’amore. Pochi minuti fa, all’angolo tra la via Ariosto e la via Petrarca, ne ho avuto l’ennesima prova.
Il signor Biciclo (lo chiameremo così) percorreva in bici la via Ariosto mentre il signor Macchino (lo chiameremo così) guidava la sua Qashqai nera, prima serie, in via Petrarca. Il signor Macchino, notando da lontano il signor Biciclo, si è avvicinato repentinamente inchiodando davanti alla sua ruota posteriore. Probabilmente voleva fargli uno scherzo. Il signor Biciclo ha adagiato il suo mezzo a terra lasciando che poggiasse sulla bella borsa di cuoio e, sicuro della sua ironia, si è avvicinato al finestrino del signor Macchino: «Ma che [omissis] fai? Non mi hai visto arrivare?» e così dicendo ha bussato delicatamente al finestrino del signor Macchino.
Quest’ultimo, felice di aver incontrato il signor Biciclo e avendo notato l’auricolare che aggiungeva quel quid all’outfit dell’amico in bici, ha prontamente risposto suggerendogli dove avrebbe potuto trovare altrettanto confortevole l’apparecchio auditivo.
Il signor Biciclo, felice del suggerimento, ha così voluto abbracciare l’amico Macchino non prima di averlo aiutato a scendere dalla vettura.
I passanti, non avendo compreso l’ironia del momento, hanno voluto la loro parte in questa simpatica rimpatriata e, tra bagarini che vendevano i biglietti del match, vecchietti che suggerivano dove si trovava la ragione e dove il torto e negozianti usciti con sigaretta in mano, hanno tutti comunque lasciato – pur sembrando di volontà opposta – il signor Macchino e il signor Biciclo intenti nella loro questione.
Per farla breve Biciclo deve aver voluto sentire il profumo di Macchino e infatti gli si è avvicinato di colpo con la testa ad altezza viso ma, quest’ultimo, avrà forse preferito che l’amico notasse prima il suo nuovo maglione e infatti ha gonfiato il petto e gliel’ha mostrato con baldanzosa sicurezza.
Hanno continuato parlando di vacanze. Si suggerivano luoghi lontani dove poter andare per l’imminente santa Pasqua («Vai lì…» – «No, vacci tu…») e anche l’acquisto di cappellini con ornamenti animali. Infine, Biciclo ha salutato il vecchio amico con una pacca pacata sul cofano della macchina e così, con la promessa di non far passare troppo tempo per un altro incontro, hanno concluso il loro rendez-vous prendendo ognuno la propria strada. Gli automobilisti in fila proprio dietro, contenti per i due amici, hanno voluto festeggiarli con un simpatico motivetto in MI e FA prodotto dai cofani delle loro vetture.
Se non è amore questo…
racconto molto bello e scritto bene.
E’ stato un doppio errore a mettere fine alla vita di Valeria Lembo, la donna di 34 anni, morta il 29 dicembre del 2011 per un’overdose di chemioterapici. Tre settimane prima, il 7 dicembre, al posto di nove milligrammi di vinblastina.
Gli studenti di medicina debbono firmare la loro presenza a lezione con le impronte digitali e non firmare su un registro. Moltissime prove di esami pratiche. Forse in questo modo avremo meno ignoranti che vogliono diventare medici e infermeri. Non fateli giocare con la nostra vita impedite tutto questo.
Aldo22 ti invito a rimanere in tema. Grazie.